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Creators, the past

«Un film dove la fantasia svela la realtà».
Questa è l’intrigante tagline che apre il film Creators, diretto da Piergiuseppe Zaia, scritto con Eleonora Fani, che dà anche il volto e le movenze, sexy, a Lady Airre. Presentato in anteprima al Lucca Comix, lo scorso anno, finalmente approda nelle sale italiane, il primo lungometraggio di Zaia, girato in 5k, con la tecnica del green screen, in una produzione tutta italiana, come risposta ai blockbuster americani, ma soprattutto per lanciare la fantascienza italiana verso l’olimpo, è il caso di dirlo, cinematografico.
In passato, nel secondo dopoguerra del secolo scorso soprattutto, il cinema di fantascienza italiano è stato costellato di pellicole a basso, se non bassissimo budget, realizzati più da mestieranti del cinema e degli effetti speciali visivi, opere che hanno avuto, purtroppo, un cammino a sè stante, a parte forse Nirvana (G. Salvatores, 1997), una produzione Italo-francese, oppure 6 giorni sulla Terra (V. Venturi, 2011), film che ha avuto un buon successo se non altro fra gli appassionati di alieni, rapimenti e teorie complottistiche(1).
Il lavoro di Zaia (primo capitolo di una trilogia), la maggior parte svolto in post produzione, con più del 66% di shots, relativi agli effetti speciali, punto focale di tutto il lavoro, anche perché il supervisore è Walter Volpatto, che ha lavorato nell’ultimo capitolo di Star Wars, ma anche con una tecnica di prim’ordine non si è riuscito a sollevare una trama poco convincente e avvincente. Il cast, invece, è formato da attori di livello hollywoodiano come Chris Payne, Gérard Depardieu e l’inossidabile William Shatner, che per i pochi che non lo sapessero è stato per anni al comando dell’Enterprise in Star Trek, e qui, in un’improbabile look, recita il ruolo di Lord Ogmha, capo degli 8 Lord che compongono il Consiglio Galattico. I Lords, per scongiurare la catastrofe si riuniscono alla ricerca di uno di loro e della Lens, una boccia in metallo, depositaria del segreto della creazione, e del dna, l’essenza stessa dell’esistenza del pianeta alla quale essa è abbinata.

William Shatner è Lord Oghma

Ma il Lord che governa la Terra, non vuole cedere al volere del Consiglio, e quindi nasconde la sua Lens, proprio sul nostro pianeta.
Inoltre, L’evoluzione dell’uomo non ha seguito, sulla Terra, il progetto stabilito, quindi la lotta diventa necessaria, anche perché la Lens ha in serbo tutta la storia umana, (quella vera?), quella che i potenti nascondono con tutte le forze al resto dell’umanità che, se venisse svelata causerebbe il collasso della nostra civiltà, ad iniziare dalle religioni e dalla cultura dominante.
La fantasia svela la realtà, si diceva all’inizio: non siamo d’accordo, la fantasia a volte, è fine a se stessa, ma siccome nel film c’è anche Mauro Biglino(2), che interpreta sè stesso, cercheremo di svelare quel quid in più usando il suo personale adagio: «Facciamo finta che…».
E allora, facciamo finta che le domande: «Da dove veniamo» e «dove stiamo andando», che la voce narrante recita all’inizio, non rimandino a Blade Runner (Ridley Scott, 1982). Poi: «È giunto il momento della grande rivelazione! (…) i Lord si riuniscano per prepararsi a un nuovo allineamento» (dei pianeti, l’azione parte dal 2012, nda), le galassie entreranno in una nuova era e che «questa è una storia vera»(3).
È mia opinione che la storia vera, è affare di pochissime persone, quelle che conosciamo sono teorie, solo che alcune vengono accettate come vere e le altre no.
È la stessa Eleonora Fani che sostiene: «Siamo abituati a farci raccontare tutto dalla televisione e dai media, a non porci tante domande, e noi invece cerchiamo di stuzzicare la curiosità e l’intuito delle persone e di risvegliare magari in qualcuno l’idea che forse tutto quello in cui abbiamo creduto fino ad ora forse non è proprio così»(4). Facciamo finta che, il disaccordo nel Concilio e la lotta tra gli Dei che ci hanno creato, non sia una storia antica e che non rievochi la creazione e al contrasto tra chi voleva eliminare l’umanità dopo averla creata e chi invece credeva in un suo riscatto che non c’è stato mai. Facciamo finta che le guerre non si fanno per motivi religiosi o economici, che l’aiuto di oggi non diventi la schiavitù di domani, anche se purtroppo così è stato, quando la paura di disperdersi per l’uomo, nel mondo, non divenne panico (dal film).
Non dirò del virus alieno, anche qui facciamo finta che non faccia parte anche della mitologia della serie cult degli anni ‘90: X-Files. Non dirò del re scorpione, protagonista in diversi film è che si fece strada agli inferi per recuperare la spada (questa, nel film viene appunto trovata in un cimitero), dopo aver evocato Seth, il Dio del Caos, anche se per molti è un termine spregiativo, ma è dal Caos che nasce l’armonia (dal film).
Per recuperare la LensLady Airre si avvale dell’aiuto di Sofy, e di nuovo facciamo finta che la ragazza non abbia capacità paranormali e che da bambina non sia stata rapita dagli alieni. Mentre Lord Kanaff, il responsabile del pianeta Terra, utilizza, Natan, figlio ibrido proprio di Lady Airre.
Da qui, senza voli pindarici, entriamo più nello specifico, per svelare i messaggi esoterici, nascosti, di cui la pellicola è piena. A iniziare proprio da Natan: il nome è presente in diverse lingue, ebraico compreso, è di fatto un nome biblico, citato varie volte nell’antico testamento, nome di un profeta, deriva dalla parola Nathanel, formata da Nathan “dono” e “El” Dio, quindi “dono di Dio”, di fatti egli è figlio della dea Airre. «Otto pianeti, otto sovrani, otto Lens! Le Lens posseggono un potere immenso».
Il numero 8 ha molti significati. Innanzitutto l’8 ruotato di 90°, rappresenta il simbolo dell’infinito; è il numero atomico dell’ossigeno, elemento importante per la vita sulla Terra e, dopo il declassamento di Plutone, 8 sono i pianeti principali; inoltre l’8 è universalmente considerato come il numero dell’equilibrio cosmico. Il suo segno zodiacale di riferimento, non a caso è lo Scorpione. La maggior parte delle strutture sacre, chiese e templi hanno pianta ottagonale, l’ottagono è il simbolo della Resurrezione(5). Rappresenta, infine la padronanza nel governare il potere sia materiale che spirituale.
Quale potrebbe essere, alla fine, la storia vera? Ormai è chiaro che la conoscenza nascosta è molto più consistente e stimolante rispetto a quella accademica istituzionale. Tenere l’umanità nell’ignoranza è il modo perfetto per esercitare il potere, diversamente si apprenderebbe che l’uomo è stato creato da una razza aliena, che il suo corpo, ma forse anche questo pianeta sono una sorta di prigione, e che la vera energia, lo spirito presente nel suo dna (dove si troverebbe la firma degli Dei, che dei non sono), sono talmente potenti che, se usati, come vuole l’esoterismo, potrebbero essere addirittura in grado di «spostare le galassie».

Note:
1.Il film è ispirato agli studi del prof. C. Malanga, dell’Università di Pisa, primo in Italia e fra i primi nel mondo a studiare, scientificamente, i rapimenti alieni con l’uso dell’ipnosi regressiva.
2.Mauro Biglino ha tradotto dall’ebraico biblico, 17 volumi per le Edizioni San Paolo. Basandosi sulla traduzione letterale, Biglino affronta la Bibbia da un lato attribuendole una natura di cronaca storica, dall’altro desumendone ipotesi inseribili nel filone della paleoastronautica e del creazionismo non religioso.
3.https://www.comingsoon.it/film/creators-the-past/58001/scheda
4.https://www.comingsoon.it/cinema/news/creators-the-past-i-segreti-del-colossal-fantasy-made-in-italy-svelati/n112194/
5.Nel film viene ipotizzato che Gesù sia di origine aliena.

Fonti:
https://www.fantascienza.com/26221/creators-the-past-debutta-oggi-il-colossal-fantascientifico-italiano
https://www.fantascienza.com/21967/creators-the-past-dall-italia-una-trilogia-di-fantascienza-con-shatner-e-depardieu
https://www.comingsoon.it/film/creators-the-past/58001/scheda/
https://www.mymovies.it/film/2020/creators-the-past/
https://maurobiglino.it/2020/10/finalmente-e-arrivato-creators-the-past-il-colossal-con-mauro-biglino/
http://www.levantenews.it/index.php/2020/10/02/sestri-creators-the-past-primo-kolossal-di-fantascienza-made-in-italy/
https://www.ilgiardinodegliilluminati.it/significato-dei-numeri/numero-otto/
https://it.m.wikipedia.org/wiki/8_(numero)
https://www.tuscanypeople.com/simbolo-numero-8/
https://www.mitiemisteri.it/significato-dei-numeri-simbologia-del-numero/otto-8

sito ufficiale del film: https://creatorsmovie.it

credit
immagini tratte da:
https://www.mymovies.it/film/2020/creators-the-past/poster/0/
https://cinema.fanpage.it/creators-the-past-trama-trailer-e-curiosita-del-kolossal-fantasy-di-piergiuseppe-zaia/

Maria Maddalena: il 13° Apostolo

Acqua e Spirito. Nonostante il termine ebraico Ruach, non significhi Spirito, sono alcune delle prime parole del Libro della Genesi e i due concetti più ricorrenti nel film Maria Maddalena: «un ritratto autentico e umano di una delle più enigmatiche e incomprese figure spirituali della storia»(1). Sebbene la figura della Maddalena (da Magdala, la città da cui proveniva) al cinema non sia stata mai ben tratteggiata, il film di Garth Davis, al contrario di altre opere tipo la Maria Maddalena di Raffaele Mertes (2000) e anche la Mary di Abel Ferrara (2005), o The Passion (M. Gibson, 2004), come ne L’ultima tentazione di Cristo (M. Scorsese, 1988), trascende i concetti ai quali siamo stati, forzatamente e falsamente, abituati. L’opera di Davis è il giusto mix tra sentimento, dolcezza e spiritualità, nella prima parte e rabbia, lotta e Passione, nella seconda. La sequenza iniziale colpisce e penetra nel profondo: Maria Maddalena è immersa nell’acqua, dalla quale si lascia avvolgere delicatamente, per poi affrontare la vita di tutti i giorni, sottomessa al padre e soprattutto al primo fratello; aiuta la levatrice in un difficile parto, calmando la partoriente accarezzandola e fissandola negli occhi, denotando una forte presenza di spirito. Fino a quando incontra lo sguardo ieratico, improntato a un senso grave e solenne di sacralità, di Gesù. Da rilevare è l’ottima prova degli attori: il Messia interpretato da Joaquin Phoenix (l’imperatore Commodo ne il Gladiatore), per il quale gli elogi ormai si sprecano e la convincente Rooney Mara, alla seconda collaborazione con il regista australiano, nel ruolo della Maddalena, il cui volto, delicato, è spesso, un po’ per pudore, a rimarcare la condizione della donna a quei tempi, incorniciato nel suo velo. La perfetta ricostruzione dei costumi, dei luoghi (i “sassi” di Matera sono imprescindibili), i paesaggi, le albe vivide di una luce particolare, riproposta, con un uso sapiente della fotografia, ad hoc negli interni quasi con la maestria del Caravaggio (e vi assicuro che il paragone non è irriverente), fanno di ciascuna scena un quadro come se fosse ogni «immagine su di un vetro» (Pietro, che racconta la sua a vita a Maria Maddalena) o appunto, su una tela. Maria Maddalena non è la Prostituta(2), né da lei sono usciti «sette demoni»(3), entrata in punta di piedi fra i Dodici Apostoli, riesce pian piano, con la sua semplicità e umiltà a scalarne la gerarchia, fino a diventare una sorta di alter ego per il Cristo, tanto che questi arriva a chiederle, poco prima di arrivare a Gerusalemme: «Che cosa devo insegnare?». Questo lascia supporre che Gesù l’aveva in forte considerazione; nel Vangelo apocrifo di Filippo, c’è scritto: «La compagna del Figlio è Maria Maddalena. Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli e spesso la baciava sulla bocca». Frase altamente controversa, che ha suscitato scalpore, insinuando il dubbio che la loro unione non fosse solo “sacra”, ma carnale. Si discute da sempre se Gesù fosse sposato o meno: storicamente, per la tradizione ebraica, il Maestro (Rabbì) non poteva non essere un uomo sposato -altrimenti chi gli avrebbe dato credito se non avesse avuto nemmeno una moglie? Addirittura i Templari attestano una discendenza, della “sposa”, il vero Sacro Graal, di Cristo, e del viaggio che ella intraprese per raggiungere il sud della Francia (secondo la leggenda, il suo cranio è conservato in una Basilica a lei consacrata nei pressi di Marsiglia).
È Gesù stesso a Battezzarla; «compagna» del Cristo, lei si siede alla destra del Figlio per l’Ultima Cena (proprio come nel Cenacolo di Leonardo), è lei che scopre il Tradimento nelle parole e negli occhi di Giuda; è lei la prima «Testimone» della presunta Resurrezione (riportata solo nei Vangeli canonici, il Vangelo apocrifo di Pietro, al quale i fedeli non devono credere, dice tutt’altro), portatrice del Logos, “Apostola degli Apostoli”(4), perché, nel corso dei secoli, è stata così bistrattata?
Gesù le ha lasciato un altro messaggio esoterico, in antitesi con la tradizione ebraica? «Ha forse egli parlato in segreto a una donna prima che a noi e non invece apertamente? Ci dobbiamo ricredere tutti e ascoltare lei? Forse egli l’ha anteposta a noi?» si legge proprio nel Vangelo gnostico di Maria Maddalena.
«Forse abbiamo frainteso» perché tutto «Va al di là della nostra comprensione» (sono frasi che lei pronuncia nel film) -può darsi, ma «La Dea occulta del Cristianesimo»(5) come mai non è diventata la Pietra fondatrice della Chiesa? Semplice. Per volere dei cosiddetti “Padri della Chiesa”, della loro ossessiva visione maschilista; quasi cancellata dalla storia, deliberatamente con un pensiero imposto. Gesù, dal film, ci ricorda che: «Siamo proprietari del nostro spirito», uno spirito che è stato soffocato. Nel toccante e bellissimo dialogo finale, quando la Maddalena porta l’Annuncio della Resurrezione, lo stesso cerca di fare Pietro nei suoi confronti: «Non resterò in silenzio, mi ascolteranno», purtroppo così non è stato.

Note:
1.https://www.comingsoon.it/cinema/news/maria-maddalena-rooney-mara-e-joaquin-phoenix-nel-poster-italiano/n73865/
2. L’accostamento tra Maria Maddalena e l’adultera redenta risale in realtà al 591, quando Papa Gregorio Magno, basandosi su alcune tradizioni orientali, in un suo sermone identificò le due figure.
In https://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Maddalena
3. Vangelo secondo Luca (8, 2-3).
4. Definizione del teologo Ippolito Romano (170-235 d.C.). Appellativo ripreso da Papa Francesco nel 2016.
5. Maria Maddalena. La Dea occulta del Cristianesimo, Lynn Picknett, L’Età dell’Acquario Editore, 2005.

Fonti:
https://www.mymovies.it/film/2018/marymagdalene/
http://www.christianismus.it/modules.php?name=News&file=article&sid=91&page=9
http://www.gliscritti.it/approf/2008/papers/ravasi100508.htm
https://giuseppemerlino.wordpress.com/2014/04/27/maria-maddalena-e-linsegnamento-segreto-di-cristo/
http://www.duepassinelmistero.com/maria_di_magdala_ed_il_grande_se.htm
https://www.mymovies.it/film/2018/marymagdalene/pubblico/?id=779096
https://www.comingsoon.it/cinema/news/maria-maddalena-il-nuovo-trailer-italiano-del-film-con-rooney-mara-e/n75541/
https://www.comingsoon.it/cinema/news/la-maria-maddalena-di-rooney-mara-insieme-ad-alcune-delle-donne-piu-forti/n75741/
https://www.comingsoon.it/cinema/news/maria-maddalena-una-clip-italiana-esclusiva-del-film-con-rooney-mara/n76256/
https://www.comingsoon.it/cinema/interviste/rooney-mara-e-maria-maddalena-il-nostro-incontro-con-la-protagonista-del/n76453/

credit: immagini tratte da www.comingsoon.it

Jackie e il suono del proiettile

Il film è Jackie, al secolo Jackline Bouvier, attualmente nelle sale, è diretto dal regista cileno Pablo Larraín, che vede D. Aronofsky tra i produttori, vincitore del premio per la miglior sceneggiatura all’ultimo Festival del Cinema di Venezia. Il proiettile è quello (o uno di quelli, come vedremo) che uccise il Presidente John Fitzgerald Kennedy il 22 novembre del 1963 a Dallas. Il suono è quanto invece resta alla moglie Jackie (interpretata da una quasi perfetta Natalie Portman), per legare e cercare di ricordare quegli attimi drammatici che segnarono la sua vita, quella di un’intera nazione e forse del mondo intero. Il film ruota chiaramente tutto intorno alla first lady che racconta, al giornalista politico del Life, Theodore H. White, nei primi giorni successivi all’omicidio, quei tragici eventi.
L’intervista ripresa in scene statiche, quasi simmetriche, a voler rimarcare maggiormente il pathos di quei momenti in cui Jackie sembra essere donna forte e debole allo stesso tempo. Leggera si muove tra le stanze della Casa Bianca, seppur vissute per un breve periodo, ma dense di ricordi, e madre tenera per i suoi due figli rimastigli. L’espressività tecnica, messa in mostra dal regista, si esalta in brevi istanti, tra riflessi nel vetro dell’auto con Jackie in primo piano e nel riflesso la folla addolorata durante il corteo funebre; il velo nero che copre il volto della giovane vedova quando leggere folate di vento autunnale scoprono i tratti tesi di moglie addolorata, quasi fosse una statua della Madonna seguita da tutta la sua corte; i pochi attimi in cui ella guarda nelle vetrine, i manichini che vestono i suoi abiti, fino al suo classico vestito di un candido color rosa confetto indossato da Jackline quel funesto giorno, sporcato dal sangue del marito e che lei insistette di indossare in quella che possiamo definire una vera farsa e cioè il giuramento del vice presidente Lyndon B. Johnson, sull’aereo che li riportava a casa.

Lyndon B. Johnson presta giuramento nell’ufficio dell’aereo presidenziale

Pochi frames, ma nei, e sui quali, ci sarebbe molto da dire. Larraín si sofferma pochissimo sulla figura di JFK, poco sui fatti di Dallas, e lo fa in modo delicato quasi onirico ed è qui che possiamo infilarci per cercare di esaminare, ma sintetizzando, cosa realmente successe.
Il regista evita di parlarne apertamente, ma lo fa elegantemente, perché questo non è lo scopo dichiarato del film e quindi a noi tocca ancora una volta leggere tra le righe e cogliere i pochi attimi che l’autore ci concede.
Ripeto questo non è una disamina approfondita (occorrerebbero pagine e pagine, tenuto conto anche delle innumerevoli risorse in rete); molto è stato detto e quasi sicuramente ci sarà da dire(1) in futuro, e cioè se quel giorno fu veramente Lee H. Oswald il solo ed unico a sparare, secondo quanto fu stabilito dalla Commissione Warren. Perché se così non fosse, e gli indizi sono tanti, allora si deve necessariamente «per definizione, parlare di complotto». La frase è tratta dal convincente film JFK – Un caso ancora aperto, diretto nel 1991 da Oliver Stone. Andiamo con ordine: la farsa del giuramento di Johnson che alcuni ritengono(2) come uno dei coinvolti. Perché tanta fretta nel farlo giurare? Per non lasciare la nazione senza il leader primario?
Perché costringere una vedova distrutta in anima e corpo a presenziare al giuramento? Per una sorta di approvazione o di consenso, una tutela o per fugare così ogni dubbio che i responsabili sapevano ci sarebbero stati? Nel film di Larraín c’è un particolare interessante, appena finita la cerimonia del giuramento tra gli altri, il neo presidente stringe la mano, ad un membro defilato del suo staff e gli rivolge alcune parole.
Non sapremo mai cosa gli ha detto, ma c’è chi sostiene che gli rivolse una sorta di ammiccamento come per dire «c’è l’abbiamo fatta!». Cosa intendeva veramente Johnson? Parlava della sua carica o di altro? Non lo sapremo mai. Adesso la figura di Lee Harvey Oswald(3). Nel film di Stone viene realisticamente descritta, fin nei minimi particolari. Chi lo considerava un comunista militante (sulla relativa pagina di Wikipedia c’è la foto che lo ritrae con un fucile; lo stesso usato quel giorno, modello Mannlicher-Carcano costruito a Terni), chi un’agente dell’onnipresente CIA, la testimonianza della moglie, i movimenti effettuati il 22 novembre, l’appostamento in una stanza della Biblioteca, una delle posizioni favorevoli, ma non l’unica, che dava direttamente sulla Dealey Plaza (per entrarvi il corteo presidenziale avrebbe dovuto necessariamente rallentare in curva); gli attimi precedenti gli spari, la fuga, la cattura in un cinema, l’arresto effettuato senza leggergli i diritti (è lui stesso che lo afferma, come si vede anche in Jackie), e poi mentre avveniva il trasferimento in carcere, ucciso dal criminale Jack Ruby(4): L. H. Oswald, cecchino, assassino in un crimine che forse non ha commesso da solo, capro espiatorio, messo subito a tacere.
Perché? «Chi piange oggi Lee Harvey Oswald» è quanto afferma il giudice Jim Garrison/Costner nel film di Stone, l’unico che ebbe il coraggio di affrontare tutto il sistema (e la Commissione Warren in particolare), memorabile il suo monologo inneggiante la democrazia che egli ritenne assente in tutta la vicenda. Ma perché Oswald potrebbe non essere stato il solo a sparare? Sempre dal film di Stone si evince: «con il contributo della visione in aula del celebre film(filmato amatoriale, nda) di Zapruder, propone uno scenario con tre diversi esecutori, i quali, con un attentato realizzato attraverso la tattica del fuoco incrociato, avrebbero ucciso Kennedy con 6 spari, invece dei 3 statuiti dalla Commissione Warren, dei quali 4 a segno»(5), inoltre nel film di Stone viene ampiamente dimostrato che, se fosse stato un solo tiratore a sparare, da una sola posizione e con quel fucile, sarebbe stato impossibile, i migliori snipers americani, in pochi secondi, non ci riuscirono. Entriamo quindi, più nel merito della questione: i proiettili sparati. Nel film del regista cileno, Jackie sente lo sparo che colpisce alla gola il marito (come nel film di Stone, ma in questo si ode “il suono” di un precedente sparo che ferisce un passante a diverse decine di metri di distanza), poi il colpo mortale che colpisce sopra la tempia destra il presidente che si accascia di lato (anche nel film di Larraìn) e con Jackie nella scena più drammatica dei due film (nel film di Stone sono proprio gli istanti tratti dal filmato Zapruder) che si prodiga, quasi in trance, a raccogliere pezzi di cranio e di materia grigia del marito sul cofano dell’auto. Questo è il colpo che evidenzia la presenza di un secondo tiratore come sostiene ancora il giudice Garrison nel film di Stone.

Teoria della Pallottola Magica

Ma nell’opera del regista americano c’è anche quella che viene definita la “teoria della pallottola magica”(6): lo sparo che ferì anche alcuni degli occupanti della limousine scoperta, con una traiettoria tale da mettere in discussione tutte le leggi della fisica, pallottola che dopo aver attraversato lamiere, sedili e vari corpi venne “magicamente” ritrovata intatta tra i reperti requisiti. Chi ha un minimo di onestà intellettuale deve ammettere che ciò è quasi impossibile e quindi forse ci fu davvero un complotto dietro l’omicidio Kennedy, altrimenti gli scettici (lo scetticismo è solo mancanza di conoscenza), che non credono alle teorie complottistiche, devono per forza di cosa accettare la teoria magistralmente descritta nel film di Stone. Purtroppo per loro un’altra via non c’è.
Per non parlare della morte del figlio John John, in un incidente aereo nel 1991, le cui cause non sono state del tutto chiarite e che molti pensano collegata alla morte del padre.
E veniamo alla madre di tutte le domande: chi e perchè uccise John Fiztgerald Kennedy? Anche qui le ipotesi non mancano: mafia, politici guerrafondai per la questione Vietnam, CIA, FBI, KGB, Fidel Castro, il colosso finanziario-bancario perché il presidente americano voleva eliminare il cosiddetto “signoraggio” e tra le tante altre, non per ultima, la questione ufologica. Kennedy, come alcuni altri presidenti (anche Hillary Clinton, a suo dire, se fosse stata eletta), voleva cancellare il Top Secret sugli Ufo, ma disse che «ho le mani legate»(7), oppure le conversazioni telefoniche con Marilyn Monroe (uccisa per lo stesso motivo?, nda) in cui dice di andare a vedere «qualcosa proveniente dallo spazio»(8). Questi in sintesi i fatti, non ci sono vere e proprio conclusioni, questo post potrebbe essere considerato tutto un ricettacolo di fakes (v. il clamore che sta suscitando il DDL n° 2688 appunto sulle Fake News, notizie false, in attesa di approvazione), oppure potrebbe aprire gli occhi a quanti si soffermano solo alle dichiarazioni ufficiali e di facciata dei media asserviti al potere costituito. Jackie, nel finale, quasi si confessa con il prete che gli ricorda la vicenda di Gesù che apre gli occhi del cieco coprendoli di fango e mandandolo a lavarsi presso la piscina di Sìloe; ma questa, come spero vedremo presto, è tutta un’altra storia.

Note e fonti:

  1. Le notizie sono discordanti, comunque la data dovrebbe essere il 2029, per decreto imposto da Johnson. 40 mila fascicoli da desecretare: “se non hai nulla da nascondere, perché lo nascondi?”. Per chi volesse approfondire:
    http://www.ilgiornale.it/news/cultura/verit-su-jfk-sar-pubblicata-cia-permettendo-1133494.html
    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/02/14/colpo-di-scena-nel-caso-kennedy-archivi.html
  2. Tra gli altri: http://win.storiain.net/arret/num184/artic2.asp
  3. https://it.wikipedia.org/wiki/Lee_Harvey_Oswald; vedere la foto giudicata un fotomontaggio come mostrato nel film di O. Stone.
  4. https://it.wikipedia.org/wiki/Jack_Ruby
  5. https://it.wikipedia.org/wiki/JFK_-_Un_caso_ancora_aperto
  6. Magic Bullet Theory: in https://it.wikipedia.org/wiki/Commissione_Warren avallata dalla Commissione Warren che giudicò possibile tale traiettoria!
  7. http://italia.pravda.ru/science/07-09-2006/2974-0/
  8. Pablo Ayo, I Marilyn Files, in Ufo Network, Editore Futuro, Roma, settembre 1999.

http://www.mymovies.it/film/2016/jackie/
https://it.wikipedia.org/wiki/Lyndon_B._Johnson
http://www.ticinolive.ch/2013/09/25/cosa-e-successo-sullair-force-one-dopo-lassassinio-di-j-f-kennedy/
http://www.ilpost.it/2017/02/23/jackie-kennedy-film-storia-vera/
http://www.disinformazione.it/Fake_news.htm
http://www.ndonio.it/John%20F.%20Kennedy.htm

credits: Wikipedia, http://www.remocontro.it/2013/11/17/assassinio-kennedycomplotto-irrisoltodocumenti-2-trame/

 

 

Chiesa: ritorno al passato?

Dea Madre, Museo di Ankara, Turchia

Dea Madre, Museo di Ankara, Turchia

Alcuni giorni fa Papa Francesco accogliendo la proposta di una suora, ha auspicato l’istituzione di una commissione di studi, sulla possibilità, non tanto remota, che anche le donne cristiane cattoliche, possono servire la Chiesa amministrando riti importanti come il battesimo e il matrimonio (nella Chiesa Anglicana ci sono già donne preti e vescovi). Sarebbe un passo molto importante che avrà sicuramente diverse ripercussioni, ma certo non sarebbe una novità per chi pratica certi studi. Se nella Chiesa Cattolica moderna le donne non hanno ancora un ruolo ben specifico è perché si guarda all’Ultima Cena, dove c’erano solo uomini (i dodici Apostoli con Gesù) e apparentemente nessuna donna.
Apro qui una breve parentesi in quanto per Leonardo da Vinci e dopo per Dan Brown, la figura nel cenacolo posta alle destra di Gesù, sia in realtà Maria Maddalena.  J. Vogh nel suo libro “Arachne sorgente: il tredicesimo segno”, ipotizza che «a un certo momento della storia, il culto nei confronti di una Dea femminile sia stato violentemente represso a favore di un culto per un Dio maschile»(1). Vediamo di chiarire la frase a un certo punto della storia. «Fino a circa 30.000 anni fa Dio non esisteva. Erano ormai quasi due milioni di anni che l’essere umano calpestava il suolo del pianeta Terra, vivendo e morendo da solo. La prima idea della possibilità di “un qualcosa dopo la morte” appare solamente 90.000 anni fa, e ce ne vollero altri 60.000 perché il concetto di “Dio” apparisse nella cultura umana, ma attenzione: quel Dio era femmina!»(2).
Era femmina perché il concetto era strettamente legato al culto della “Grande Madre” cioè la Madre Terra o Gea, la gigantesca Madre di ogni essere vivente riferita a molti dei suoi aspetti positivi «la fertilità, l’abbondanza dei raccolti e negativi, le tempeste, le carestie. Per questo suo dualismo, molte antiche rappresentazioni della “Dea Madre” hanno il volto metà bianco e metà nero»(3). Anzi, esistono in tutto il mondo le cosiddette Madonne Nere legate a luoghi particolarmente sacri e in allineamento con le linee delle correnti energetiche terrestri. Non solo, ma «quando i primi missionari cristiani scoprivano in Gallia un gruppo di Celti intenti a venerare una figura femminile nell’atto di dare alla luce un bambino… si limitavano a spiegare agli indigeni che, senza saperlo, erano già cristiani, e stavano adorando un’immagine della Madonna.. per giustificare la presenza di figurazioni mariane, che a volte precedevano la stessa nascita di Maria, i teologi coniarono addirittura un termine “Prefigurazione della Vergine”»(4). Noi ora sappiamo bene che «Fu solo successivamente, con l’avvento dell’agricoltura e l’abbandono della vita nomade che il concetto di Dio iniziò a cambiare. Ci fu quasi un colpo di stato da parte del dio maschile contro la sua antagonista femminile, cosa che relegò le donne, da allora sino ad oggi, in posizione soggiogata e socialmente inferiore rispetto agli uomini»(5). Ad essere onesti in realtà dovrebbe, quindi, essere il contrario. Tutti questi concetti hanno una sola spiegazione, la Chiesa Moderna stà cercando in tutti i modi di tornare alle origini, cioè alla Chiesa Primitiva che esisteva nei primi secoli d.C.
Infatti a quel tempo c’erano le diaconesse, ciò è scritto nel Concilio di Calcedonia datato 451 d.C. e nel quale si legge che esse aiutavano nel battesimo quando ancora si faceva immergere il corpo, in questo caso delle donne, totalmente in acqua, oppure assistevano i medici quando dovevano visitare le donne che avevano subito violenza controllandone i lividi. Ma non è tutto, cambiando di poco l’argomento, ma rimanendo sempre sulle novità che ci riserverà probabilmente la Chiesa Moderna in un prossimo futuro, in un convegno tenutosi a Milano il 6 marzo con diversi esponenti del pensiero sia cattolico che ebraico, Mauro Biglino, studioso di storia delle religioni e ricercatore di spicco nel panorama, oserei dire mondiale, ha affermato in un’intervista (che trovate nelle fonti), che addirittura la Chiesa per ovvi motivi (che spiegheremo magari in un prossimo post) è in procinto di abbandonare addirittura l’Antico Testamento…

Note e fonti:
1.A. Castelli, L’Enciclopedia dei Misteri, Oscar Mondadori, 1993.
2.http://www.altrogiornale.org/la-dea-madre-dio-femmina/
3.A. Castelli, op. cit.
4.A. Castelli, op. cit.
5.http://www.altrogiornale.org/la-dea-madre-dio-femmina/
http://isoladelsapere.com/lonesta-intellettuale-mauro-biglino-intervista/
http://www.corriere.it/cronache/16_maggio_12/papa-apre-diaconato-femminile-possibilita-oggi-34df94cc-183f-11e6-a192-aa62c89d5ec1.shtml
http://www.famigliacristiana.it/articolo/donne-diacono-ecco-cosa-ha-detto-veramente-il-papa.aspx

Photo credits:
http://www.altrogiornale.org/la-dea-madre-dio-femmina/

Dietro mille cancelli

cancelliQuello che state per leggere, sicuramente è stato uno dei temi più difficili da affrontare data la mia modesta preparazione culturale, anche se sono fiero di tutto ciò che ho appreso, dedicandomi, da ormai vent’anni alle cosiddette scienze di frontiera e all’esoterismo.
Mi scuseranno, quindi i puristi se inizio il testo con una citazione, questa: «Ogni verità subisce tre fasi, prima viene derisa, poi combattuta ed infine accettata». Questo famoso aforisma è di Arthur Schopenhauer (1788 – 1850), filosofo, uno dei maggiori pensatori del XIX secolo, nonché di tutta la filosofia occidentale moderna.
Perché proprio questa citazione? E’ di attualità una sorta di teoria nota come “ideologia Gender” alla quale è stata applicata la teoria nota come “Finestra di Overton” dal nome del suo ideatore Joseph P. Overton (1960 – 2003) che negli anni ’90 del secolo scorso elaborò la sua tesi secondo la quale ogni idea da nuova, per diventare desiderata deve attraversare sei fasi: impensabile, radicale, accettabile, sensato, diffuso ed infine legalizzato.
I detrattori dell’ideologia Gender hanno fatto della finestra di Overton il loro cavallo di battaglia, asserendo logicamente che alcune pratiche, specie di carattere sessuale, passando per l’omosessualità, fino alla pedofilia, in un futuro non molto lontano diventeranno delle normali pratiche accettate da tutti.
Lascio, come al solito, al lettore la libertà di approfondire sia l’ideologia Gender che la teoria di Overton.
E senza denigrare nè approvare, ciò che ne potrebbe scaturire e quello che potrà succedere a proposito dell’ingegneria sociale, cercherò di seguito di esprimere la mia modesta opinione in merito.
Come avete letto prima non occorreva scomodare Overton, quando in un certo senso Schopenhauer oltre un secolo prima con il suo aforisma aveva anticipato ciò che ora sta piano piano emergendo e, se vogliamo andare più indietro già Platone, il sommo filosofo, 400 anni prima di Cristo, nel suo dicorso “La Repubblica” accennava a qualcosa del genere.
Secondo me la crisi sociale attuale potrebbe essere semplificata con un’altra citazione: «L’egoismo non consiste nel vivere come ci pare, ma nell’esigere che gli altri vivano come pare a noi» (Oscar Wilde).
Rispettando com’è d’obbligo le idee altrui dico, ai nuovi don Chisciotte, che credono di aver scoperchiato il famoso vaso di Pandora, che per forza di cose non hanno una visione a 360°. Infatti loro il coperchio lo hanno appena sollevato tanto da permettere ad una sola serpe di uscire e quindi non hanno nessuna idea del contenuto del vaso stesso e di quella che è attualmente la vera realtà reale che ci circonda (cercherò di parlarne in seguito).
Per concludere esprimo l’ultimo quesito: secondo voi nelle scelte della vita chi decide il cuore o la mente? Se avete risposto uno dei due avete sbagliato.
La risposta è molto semplice. Ciò che ci comanda fin dal primo vagito è… l’anima.
L’anima non ha età, non ha nome, né tanto meno codice fiscale, ma soprattutto non conosce la menzogna e non riconosce nessuna legge umana, da qualunque organo provenga, anche religioso.
Quale vera “particella di Dio” essa è in questo tempo ed in questo universo per fare l’esperienza più bella che ci possa essere, quella di amare, amare incondizionatamente. Quando Dio o chi per esso, ha creato l’universo (e non solo la Terra che per molti è ancora il centro del Creato), ha seminato quest’ultimo di anime, ma come il seminatore (la parabola di Gesù esprime meglio il concetto), non si è preoccupato di vedere dove questa (l’anima-seme) cade.
E se vogliamo trovare una differenza tra Dio “Padre” e Dio “Figlio”, Gesù al contrario era un raccoglitore di anime, senza badare a chi appartenesse il corpo: gente comune, storpi, ciechi, esattori delle tasse, prostitute, ecc.
Quindi quando si avverte un disagio interiore, è un segno anche se a volte è difficile capire cosa voglia suggerire veramente l’anima. Quando una decisione viene presa forzatamente allora l’anima si sente male perché soffocata dal “buon senso”(1).
In definitiva chi è alla sommità della piramide del potere i fautori del Nuovo Ordine Mondiale sostenitori dell’ideologia Gender e di molto altro ancora, hanno paura del risveglio delle coscienze: «La Parola potrà essere diffusa oppure custodita nell’anima… fino al momento in cui sarà opportuno svelarla; il pensiero vivo non potrà mai essere rinchiuso, neanche dietro a mille cancelli»(2).

Note e fonti:

1.Cfr. V. Zeland, Lo spazio delle varianti, Macro Edizioni, 2009, pag224-5
2.http://segnidalcielo.it/il-potere-mondiale-teme-il-risveglio-delle-coscienze/
http://bronsescoverte.blogspot.it/2015/09/la-finestra-di-overton-ovvero-la.html
Wikipedia

Grazie per la collaborazione all’amica e ricercatrice Luigina Marchese