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Creators, the past

«Un film dove la fantasia svela la realtà».
Questa è l’intrigante tagline che apre il film Creators, diretto da Piergiuseppe Zaia, scritto con Eleonora Fani, che dà anche il volto e le movenze, sexy, a Lady Airre. Presentato in anteprima al Lucca Comix, lo scorso anno, finalmente approda nelle sale italiane, il primo lungometraggio di Zaia, girato in 5k, con la tecnica del green screen, in una produzione tutta italiana, come risposta ai blockbuster americani, ma soprattutto per lanciare la fantascienza italiana verso l’olimpo, è il caso di dirlo, cinematografico.
In passato, nel secondo dopoguerra del secolo scorso soprattutto, il cinema di fantascienza italiano è stato costellato di pellicole a basso, se non bassissimo budget, realizzati più da mestieranti del cinema e degli effetti speciali visivi, opere che hanno avuto, purtroppo, un cammino a sè stante, a parte forse Nirvana (G. Salvatores, 1997), una produzione Italo-francese, oppure 6 giorni sulla Terra (V. Venturi, 2011), film che ha avuto un buon successo se non altro fra gli appassionati di alieni, rapimenti e teorie complottistiche(1).
Il lavoro di Zaia (primo capitolo di una trilogia), la maggior parte svolto in post produzione, con più del 66% di shots, relativi agli effetti speciali, punto focale di tutto il lavoro, anche perché il supervisore è Walter Volpatto, che ha lavorato nell’ultimo capitolo di Star Wars, ma anche con una tecnica di prim’ordine non si è riuscito a sollevare una trama poco convincente e avvincente. Il cast, invece, è formato da attori di livello hollywoodiano come Chris Payne, Gérard Depardieu e l’inossidabile William Shatner, che per i pochi che non lo sapessero è stato per anni al comando dell’Enterprise in Star Trek, e qui, in un’improbabile look, recita il ruolo di Lord Ogmha, capo degli 8 Lord che compongono il Consiglio Galattico. I Lords, per scongiurare la catastrofe si riuniscono alla ricerca di uno di loro e della Lens, una boccia in metallo, depositaria del segreto della creazione, e del dna, l’essenza stessa dell’esistenza del pianeta alla quale essa è abbinata.

William Shatner è Lord Oghma

Ma il Lord che governa la Terra, non vuole cedere al volere del Consiglio, e quindi nasconde la sua Lens, proprio sul nostro pianeta.
Inoltre, L’evoluzione dell’uomo non ha seguito, sulla Terra, il progetto stabilito, quindi la lotta diventa necessaria, anche perché la Lens ha in serbo tutta la storia umana, (quella vera?), quella che i potenti nascondono con tutte le forze al resto dell’umanità che, se venisse svelata causerebbe il collasso della nostra civiltà, ad iniziare dalle religioni e dalla cultura dominante.
La fantasia svela la realtà, si diceva all’inizio: non siamo d’accordo, la fantasia a volte, è fine a se stessa, ma siccome nel film c’è anche Mauro Biglino(2), che interpreta sè stesso, cercheremo di svelare quel quid in più usando il suo personale adagio: «Facciamo finta che…».
E allora, facciamo finta che le domande: «Da dove veniamo» e «dove stiamo andando», che la voce narrante recita all’inizio, non rimandino a Blade Runner (Ridley Scott, 1982). Poi: «È giunto il momento della grande rivelazione! (…) i Lord si riuniscano per prepararsi a un nuovo allineamento» (dei pianeti, l’azione parte dal 2012, nda), le galassie entreranno in una nuova era e che «questa è una storia vera»(3).
È mia opinione che la storia vera, è affare di pochissime persone, quelle che conosciamo sono teorie, solo che alcune vengono accettate come vere e le altre no.
È la stessa Eleonora Fani che sostiene: «Siamo abituati a farci raccontare tutto dalla televisione e dai media, a non porci tante domande, e noi invece cerchiamo di stuzzicare la curiosità e l’intuito delle persone e di risvegliare magari in qualcuno l’idea che forse tutto quello in cui abbiamo creduto fino ad ora forse non è proprio così»(4). Facciamo finta che, il disaccordo nel Concilio e la lotta tra gli Dei che ci hanno creato, non sia una storia antica e che non rievochi la creazione e al contrasto tra chi voleva eliminare l’umanità dopo averla creata e chi invece credeva in un suo riscatto che non c’è stato mai. Facciamo finta che le guerre non si fanno per motivi religiosi o economici, che l’aiuto di oggi non diventi la schiavitù di domani, anche se purtroppo così è stato, quando la paura di disperdersi per l’uomo, nel mondo, non divenne panico (dal film).
Non dirò del virus alieno, anche qui facciamo finta che non faccia parte anche della mitologia della serie cult degli anni ‘90: X-Files. Non dirò del re scorpione, protagonista in diversi film è che si fece strada agli inferi per recuperare la spada (questa, nel film viene appunto trovata in un cimitero), dopo aver evocato Seth, il Dio del Caos, anche se per molti è un termine spregiativo, ma è dal Caos che nasce l’armonia (dal film).
Per recuperare la LensLady Airre si avvale dell’aiuto di Sofy, e di nuovo facciamo finta che la ragazza non abbia capacità paranormali e che da bambina non sia stata rapita dagli alieni. Mentre Lord Kanaff, il responsabile del pianeta Terra, utilizza, Natan, figlio ibrido proprio di Lady Airre.
Da qui, senza voli pindarici, entriamo più nello specifico, per svelare i messaggi esoterici, nascosti, di cui la pellicola è piena. A iniziare proprio da Natan: il nome è presente in diverse lingue, ebraico compreso, è di fatto un nome biblico, citato varie volte nell’antico testamento, nome di un profeta, deriva dalla parola Nathanel, formata da Nathan “dono” e “El” Dio, quindi “dono di Dio”, di fatti egli è figlio della dea Airre. «Otto pianeti, otto sovrani, otto Lens! Le Lens posseggono un potere immenso».
Il numero 8 ha molti significati. Innanzitutto l’8 ruotato di 90°, rappresenta il simbolo dell’infinito; è il numero atomico dell’ossigeno, elemento importante per la vita sulla Terra e, dopo il declassamento di Plutone, 8 sono i pianeti principali; inoltre l’8 è universalmente considerato come il numero dell’equilibrio cosmico. Il suo segno zodiacale di riferimento, non a caso è lo Scorpione. La maggior parte delle strutture sacre, chiese e templi hanno pianta ottagonale, l’ottagono è il simbolo della Resurrezione(5). Rappresenta, infine la padronanza nel governare il potere sia materiale che spirituale.
Quale potrebbe essere, alla fine, la storia vera? Ormai è chiaro che la conoscenza nascosta è molto più consistente e stimolante rispetto a quella accademica istituzionale. Tenere l’umanità nell’ignoranza è il modo perfetto per esercitare il potere, diversamente si apprenderebbe che l’uomo è stato creato da una razza aliena, che il suo corpo, ma forse anche questo pianeta sono una sorta di prigione, e che la vera energia, lo spirito presente nel suo dna (dove si troverebbe la firma degli Dei, che dei non sono), sono talmente potenti che, se usati, come vuole l’esoterismo, potrebbero essere addirittura in grado di «spostare le galassie».

Note:
1.Il film è ispirato agli studi del prof. C. Malanga, dell’Università di Pisa, primo in Italia e fra i primi nel mondo a studiare, scientificamente, i rapimenti alieni con l’uso dell’ipnosi regressiva.
2.Mauro Biglino ha tradotto dall’ebraico biblico, 17 volumi per le Edizioni San Paolo. Basandosi sulla traduzione letterale, Biglino affronta la Bibbia da un lato attribuendole una natura di cronaca storica, dall’altro desumendone ipotesi inseribili nel filone della paleoastronautica e del creazionismo non religioso.
3.https://www.comingsoon.it/film/creators-the-past/58001/scheda
4.https://www.comingsoon.it/cinema/news/creators-the-past-i-segreti-del-colossal-fantasy-made-in-italy-svelati/n112194/
5.Nel film viene ipotizzato che Gesù sia di origine aliena.

Fonti:
https://www.fantascienza.com/26221/creators-the-past-debutta-oggi-il-colossal-fantascientifico-italiano
https://www.fantascienza.com/21967/creators-the-past-dall-italia-una-trilogia-di-fantascienza-con-shatner-e-depardieu
https://www.comingsoon.it/film/creators-the-past/58001/scheda/
https://www.mymovies.it/film/2020/creators-the-past/
https://maurobiglino.it/2020/10/finalmente-e-arrivato-creators-the-past-il-colossal-con-mauro-biglino/
http://www.levantenews.it/index.php/2020/10/02/sestri-creators-the-past-primo-kolossal-di-fantascienza-made-in-italy/
https://www.ilgiardinodegliilluminati.it/significato-dei-numeri/numero-otto/
https://it.m.wikipedia.org/wiki/8_(numero)
https://www.tuscanypeople.com/simbolo-numero-8/
https://www.mitiemisteri.it/significato-dei-numeri-simbologia-del-numero/otto-8

sito ufficiale del film: https://creatorsmovie.it

credit
immagini tratte da:
https://www.mymovies.it/film/2020/creators-the-past/poster/0/
https://cinema.fanpage.it/creators-the-past-trama-trailer-e-curiosita-del-kolossal-fantasy-di-piergiuseppe-zaia/

Chiesa: ritorno al passato?

Dea Madre, Museo di Ankara, Turchia

Dea Madre, Museo di Ankara, Turchia

Alcuni giorni fa Papa Francesco accogliendo la proposta di una suora, ha auspicato l’istituzione di una commissione di studi, sulla possibilità, non tanto remota, che anche le donne cristiane cattoliche, possono servire la Chiesa amministrando riti importanti come il battesimo e il matrimonio (nella Chiesa Anglicana ci sono già donne preti e vescovi). Sarebbe un passo molto importante che avrà sicuramente diverse ripercussioni, ma certo non sarebbe una novità per chi pratica certi studi. Se nella Chiesa Cattolica moderna le donne non hanno ancora un ruolo ben specifico è perché si guarda all’Ultima Cena, dove c’erano solo uomini (i dodici Apostoli con Gesù) e apparentemente nessuna donna.
Apro qui una breve parentesi in quanto per Leonardo da Vinci e dopo per Dan Brown, la figura nel cenacolo posta alle destra di Gesù, sia in realtà Maria Maddalena.  J. Vogh nel suo libro “Arachne sorgente: il tredicesimo segno”, ipotizza che «a un certo momento della storia, il culto nei confronti di una Dea femminile sia stato violentemente represso a favore di un culto per un Dio maschile»(1). Vediamo di chiarire la frase a un certo punto della storia. «Fino a circa 30.000 anni fa Dio non esisteva. Erano ormai quasi due milioni di anni che l’essere umano calpestava il suolo del pianeta Terra, vivendo e morendo da solo. La prima idea della possibilità di “un qualcosa dopo la morte” appare solamente 90.000 anni fa, e ce ne vollero altri 60.000 perché il concetto di “Dio” apparisse nella cultura umana, ma attenzione: quel Dio era femmina!»(2).
Era femmina perché il concetto era strettamente legato al culto della “Grande Madre” cioè la Madre Terra o Gea, la gigantesca Madre di ogni essere vivente riferita a molti dei suoi aspetti positivi «la fertilità, l’abbondanza dei raccolti e negativi, le tempeste, le carestie. Per questo suo dualismo, molte antiche rappresentazioni della “Dea Madre” hanno il volto metà bianco e metà nero»(3). Anzi, esistono in tutto il mondo le cosiddette Madonne Nere legate a luoghi particolarmente sacri e in allineamento con le linee delle correnti energetiche terrestri. Non solo, ma «quando i primi missionari cristiani scoprivano in Gallia un gruppo di Celti intenti a venerare una figura femminile nell’atto di dare alla luce un bambino… si limitavano a spiegare agli indigeni che, senza saperlo, erano già cristiani, e stavano adorando un’immagine della Madonna.. per giustificare la presenza di figurazioni mariane, che a volte precedevano la stessa nascita di Maria, i teologi coniarono addirittura un termine “Prefigurazione della Vergine”»(4). Noi ora sappiamo bene che «Fu solo successivamente, con l’avvento dell’agricoltura e l’abbandono della vita nomade che il concetto di Dio iniziò a cambiare. Ci fu quasi un colpo di stato da parte del dio maschile contro la sua antagonista femminile, cosa che relegò le donne, da allora sino ad oggi, in posizione soggiogata e socialmente inferiore rispetto agli uomini»(5). Ad essere onesti in realtà dovrebbe, quindi, essere il contrario. Tutti questi concetti hanno una sola spiegazione, la Chiesa Moderna stà cercando in tutti i modi di tornare alle origini, cioè alla Chiesa Primitiva che esisteva nei primi secoli d.C.
Infatti a quel tempo c’erano le diaconesse, ciò è scritto nel Concilio di Calcedonia datato 451 d.C. e nel quale si legge che esse aiutavano nel battesimo quando ancora si faceva immergere il corpo, in questo caso delle donne, totalmente in acqua, oppure assistevano i medici quando dovevano visitare le donne che avevano subito violenza controllandone i lividi. Ma non è tutto, cambiando di poco l’argomento, ma rimanendo sempre sulle novità che ci riserverà probabilmente la Chiesa Moderna in un prossimo futuro, in un convegno tenutosi a Milano il 6 marzo con diversi esponenti del pensiero sia cattolico che ebraico, Mauro Biglino, studioso di storia delle religioni e ricercatore di spicco nel panorama, oserei dire mondiale, ha affermato in un’intervista (che trovate nelle fonti), che addirittura la Chiesa per ovvi motivi (che spiegheremo magari in un prossimo post) è in procinto di abbandonare addirittura l’Antico Testamento…

Note e fonti:
1.A. Castelli, L’Enciclopedia dei Misteri, Oscar Mondadori, 1993.
2.http://www.altrogiornale.org/la-dea-madre-dio-femmina/
3.A. Castelli, op. cit.
4.A. Castelli, op. cit.
5.http://www.altrogiornale.org/la-dea-madre-dio-femmina/
http://isoladelsapere.com/lonesta-intellettuale-mauro-biglino-intervista/
http://www.corriere.it/cronache/16_maggio_12/papa-apre-diaconato-femminile-possibilita-oggi-34df94cc-183f-11e6-a192-aa62c89d5ec1.shtml
http://www.famigliacristiana.it/articolo/donne-diacono-ecco-cosa-ha-detto-veramente-il-papa.aspx

Photo credits:
http://www.altrogiornale.org/la-dea-madre-dio-femmina/

Nel nome del Padre

flagISIS il nuovo “impero del male” sta per Islamic State of Iraq and ash-Sham, oppure Daesh, sigla che fino a qualche anno fa era conosciuta solo a pochi ora occupa stabilmente le notizie di tutti i media del mondo provocando vero terrore quando alle parole seguono i fatti e per fatti s’intendono tutte le stragi, le esecuzioni, decapitazioni e crocifissioni che fanno balzare l’orologio della storia indietro di migliaia di anni fino ai tempi biblici, come vedremo fra poco.
Intorno a questo gruppo terroristico c’è però una vera confusione, non solo per quanto riguarda la sigla, ma anche della sua nascita, «ma soprattutto dei fondamenti ideali su cui si basa»(1).
Ritenuto da molti la vera incarnazione dell’islam, per altri, come ad esempio Ken O’Keef,  ex-Marine degli Stati Uniti, di origine irlandese-palestinese, che ha rinunciato alla cittadinanza americana nel 2001, ISIS = Israeli Secret Intelligence Service(2).
E se c’è dietro l’intelligence israeliana (Mossad) state sicuri che andando ancora più a ritroso c’è anche lo zampino del governo Usa, con il suo braccio armato: la CIA, come si legge nell’articolo riportato in http://www.disinformazione.it/ISIS_creatura_cia.htm.
Ma facciamo un passo indietro e cioè “ai tempi biblici” come accennato poc’anzi. La domanda è: cosa dice la Bibbia in proposito? Ecco alcuni esempi.

Deuteronomio cap. 7: ver. 5
Con loro vi comporterete in questo modo; distruggete i loro altari, spezzerete le loro stele, taglierete i loro pali, brucerete i loro idoli nel fuoco.

Michea 1:7
Tutte le statue saranno frantumate, tutti i suoi guadagni andranno bruciati, di tutti i suoi idoli farete scempio.

Isaia 21:9
E’ caduta babilonia, tutte le statue dei suoi dei devono essere a terra in frantumi.

II Cronache 14:3
Rimosse gli altari e le alture, le spezzò tutte ed eliminò i pali sacri.

Ezechiele 30:13
Così dice Yahweh: distruggete gli idoli, e li farò sparire da Menfi.

Ezechiele 6:3
Manderò sopra di voi la spada e distruggerò tutti i vostri luoghi sacri.

L’opinione di Mauro Biglino, uno degli studiosi che in questo periodo va per la maggiore è questa: “L’Isis sta eseguendo gli ordini di Yahweh”(3).

Infine, 1 Samuele 15:3
Va’ dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini.

E di versetti come questo la Bibbia o più precisamente l’AT è pieno.
Inoltre, chi di noi non è rimasto scioccato dai fatti di Colonia, cioè dell’assalto di gruppi organizzati contro tutte le donne che si trovavano in strada la notte di capodanno, spacciato come atto terroristico? Leggiamo alcuni passi tratti dal capitolo 19 della Genesi.
I due angeli giunsero a Sodoma verso sera. Lot stava seduto alla porta di Sodoma; come li vide, si alzò per andare loro incontro, si prostrò con la faccia a terra, e disse: «Signori miei, vi prego, venite in casa del vostro servo, fermatevi questa notte, e lavatevi i piedi; poi domattina vi alzerete per tempo e continuerete il vostro cammino».
Ma prima che si fossero coricati, gli uomini della città, i Sodomiti, circondarono la casa: giovani e vecchi, la popolazione intera venuta da ogni lato. Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono venuti da te questa notte? Falli uscire, perché vogliamo abusare di loro».
Lot rispose: «Vi prego, fratelli miei, non fate questo male». «Ecco, ho due figlie che non hanno conosciuto uomo: lasciate che io ve le conduca fuori, e voi farete di loro quel che vi piacerà».
Lot colui che era stato scelto da Dio come unico degno di salvarsi, compì quest’azione poco prima della distruzione di Sodoma… Al versetto 30 la Bibbia così continua:
«Poi Lot partì da Zoar e andò ad abitare sulla montagna, insieme con le due figlie, perché temeva di restare in Zoar, e si stabilì in una caverna con le sue due figlie. Ora la maggiore disse alla più piccola: «Il nostro padre è vecchio e non c’è nessuno in questo territorio per unirsi a noi, secondo l’uso di tutta la terra. Vieni, facciamo bere del vino a nostro padre e poi corichiamoci con lui, così faremo sussistere una discendenza da nostro padre». Quella notte fecero bere del vino al loro padre e la maggiore andò a coricarsi con il padre; ma egli non se ne accorse, né quando essa si coricò, né quando essa si alzò. All’indomani la maggiore disse alla più piccola: «Ecco, ieri io mi sono coricata con nostro padre: facciamogli bere del vino anche questa notte e va’ tu a coricarti con lui; così faremo sussistere una discendenza da nostro padre». Anche quella notte fecero bere del vino al loro padre e la più piccola andò a coricarsi con lui; ma egli non se ne accorse, né quando essa si coricò, né quando essa si alzò. Così le due figlie di Lot concepirono dal loro padre. La maggiore partorì un figlio e lo chiamò Moab. Costui è il padre dei Moabiti che esistono fino ad oggi. Anche la più piccola partorì un figlio e lo chiamò «Figlio del mio popolo». Costui è il padre degli Ammoniti che esistono fino ad oggi».
Mi sembra che non ci sia nulla da aggiungere, non traggo conclusioni, ognuno è libero di farsi la propria opinione, ma per quanto mi riguarda ”La Parola potrà essere diffusa oppure custodita nell’Anima e nella Mente fino al momento in cui sarà opportuno svelarla; il Pensiero Vivo non potrà mai essere rinchiuso, neanche dietro a mille cancelli”(4)…

Note e fonti:
1.http://www.liberopensare.com/articoli/1043-nel-nome-dell-isis
2. http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4847
3. M. Biglino, “L’invenzione di Dio”, Uno Editori (libretto + dvd), 2015.
4.https://socialismonazionale.wordpress.com/2012/12/17/il-potere-mondiale-teme-il-risveglio-della-coscienza-civile/

Credits photo:
http://www.fanpage.it/legittimita-e-strumentalizzazione-cosa-c-e-dietro-le-bandiere-dell-isis/
“Non c’è altro Dio al di fuori di Dio”.

Migranti: l’ultima piaga

Le piaghe d’Egitto (10 in totale) sono le punizioni che, secondo l’AT, Dio inflisse agli Egizi affinchè Mosè potesse liberare gli Israeliti dalla schiavitù. Nel dettaglio basta andare su Wikipedia dove oltre alla nota appena citata c’è la spiegazione delle 10 piaghe.
Più precisamente è nel libro dell’Esodo in cui si racconta delle piaghe, ma dove si dice anche: «Non maltratterai lo straniero e non l’opprimerai perché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto» (Esodo: 22, 21).
Pure in alcune opere cinematografiche le piaghe vengono citate, singolarmente o tutte insieme, quando queste sono utilizzate come elemento conduttore della trama, ad esempio: I dieci Comandamenti (C. B. DeMille, 1956), nel cartone Il principe d’Egitto (AA.VV., 1998), La settima Profezia (C. Schultz, 1988), fino a I Segni del male (S. Hopkins, 2007) per arrivare a Exodus – Dei e re diretto da R. Scott lo scorso anno. Ma io vorrei citare un altro film che all’apparenza è poco probante, ma dal quale ho estratto questa citazione: «Bisogna fermare questa follia… Siamo stati costretti a prendere decisioni difficili per salvare la civiltà umana. Ma essere umani significa avere a cuore gli altri e civiltà significa collaborare per creare una vita migliore. Se questo è vero, allora non c’è niente di umano e niente di civilizzato in ciò che qui stiamo facendo… Domandatevi: possiamo stare a guardare mentre questa gente muore?.. Quando cessiamo di lottare gli uni per gli altri quello è il momento in cui perdiamo la nostra umanità. Dobbiamo far entrare quella gente… Tutti quanti laggiù saranno morti invano se diamo inizio al nostro futuro con un atto di crudeltà. Cosa direte ai vostri figli? E loro cosa diranno ai loro figli?».
Il film in questione è 2012 diretto da R. Emmerich nel 2009 (e qui apro una breve parentesi perché noi ricercatori di frontiera credemmo che quella data segnasse un chissà quale catastrofico evento, invece, e sono il primo ad ammetterlo molti di noi hanno sbagliato perché quella data non rappresenta la fine, ma l’inizio di una serie di eventi estremi di cui si è già discusso abbastanza anche su questo blog.
In realtà quanto sopra riportato è il discorso finale del consigliere scientifico del Presidente Usa che era contrario a lasciare quanti non erano riusciti a trovare posto sulle arche e affidarli “solo” nelle mani di Dio.
Eppure quanto sta tuttora accadendo può essere usata come metafora e lo scempio dei migranti sulle coste del mediterraneo lo spunto per una seria riflessione.
Tempo fa partecipai ad un breve dibattito che verteva su una domanda ben precisa, l’oratore chiese al pubblico in sala, in massima parte giovani, ma già con un posto stabile nella società, se: «nel viaggio della vita, siamo vagabondi o pellegrini».
Senza dare precise motivazioni, gran parte dei presenti asserì che siamo più pellegrini che vagabondi, ma questo forse era, ed è, dovuto al fatto che il vocabolo “vagabondo” a volte assume un significato negativo e la definizione di “pellegrino” è condizionato dal concetto cattolico del termine.
Sembra una risposta facile e scontata, ma a pensarci bene non lo è; lì per lì non risposi, preferisco riflettere e poi scrivere le mie impressioni: queste.
Siamo tutti in viaggio, è vero, ma non siamo né vagabondi, né pellegrini.
Volendo dare una definizione, si potrebbe dire che il “vagabondo” è colui che, sebbene sa da dove sia partito e che cosa ha lasciato, non sa nemmeno dove passerà la notte.
Il “pellegrino”, al contrario, non gli importa da dove è partito, egli ha in testa solo di raggiungere la tanto agognata mèta. Noi, totalmente immersi nella società moderna, siamo, invece, come le tante persone che incrociamo ogni giorno per strada, che ci sfiorano per un attimo tra la folla, oppure che si fermano in macchina di fianco, nel traffico cittadino. Chi, non ha mai pensato, almeno per un istante dopo aver sbirciato, senza farsi scorgere: chi è quella persona, da dove viene e dove va?
Ecco quello che siamo: siamo tutti viandanti.
Sballottati a destra e a sinistra, senza un punto di partenza, senza una mèta precisa, come le foglie o un sacchetto di plastica nel vento, ma con la testa piena di domande sul senso della vita: chi sono? Da dove vengo? Dove stò andando? Non è la classica via di mezzo, sarebbe quanto meno troppo semplicistico, e anche se abusate, queste introspezioni gettano le radici nel nostro passato più profondo ed alle quali né la scienza, né le religioni hanno finora potuto dare risposta; la scienza perché non ha saputo, la Chiesa perché non ha voluto.
Ed ecco che l’uomo moderno, senza nessun punto di riferimento, proprio come un disperso tra la folla, cade in crisi, una crisi profonda che potrebbe portarlo sull’orlo del baratro: a guardare il buio del nostro futuro.
Per sfuggire a tutto ciò, ci siamo illusi che il progresso avrebbe potuto salvarci.
Abbiamo creduto che il consumismo sfrenato e la corsa al possesso di svariati beni materiali avrebbero riempito i vuoti della nostra vita. Ma così non è ed intanto il mondo cade in rovina, va a rotoli.
Per contro c’è chi s’impegna, c’è chi, ad esempio, si dedica tutta la vita ad aiutare chi soffre, sacrificio, come si diceva un tempo, nobile, ma non basta.
Il villaggio globale si allarga, diventa sempre più una famiglia, accettando ciò solo così possiamo capire di essere un tutt’uno e avremo finalmente la piena consapevolezza del nostro posto nell’intero universo, dando risposta a tutte le domande.
John Fitzgerald Kennedy, ebbe a dire, in un suo famosissimo discorso, che qui, sulla Terra «siamo solo di passaggio», appunto, come i viandanti o migranti.

Fonti:
Wikipedia
http://www.liberopensare.com/articoli/1010-cronache-marziane
http://www.liberopensare.com/articoli/1024-il-sonno-della-ragione
http://www.repubblica.it/argomenti/Immigrazione
http://www.ilfattoquotidiano.it/tag/immigrazione/
http://www.immigrazione.it/
http://gionapanarello.com/279/

photo credits:
http://www.migrantitorino.it/?p=10984#comment-13639

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