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Leone per Agnello

Con la “A” rigorosamente in maiuscolo, come vedremo dopo. Gli appassionati di cinema però, credo che abbiano capito la parafrasi del titolo che richiama al film “Leoni per agnelli”, al plurale e con la “a” minuscola ad indicare, in questo caso, il grazioso animaletto, ma che identifica, nel film un concetto ben preciso. Il film, di cui scrissi la recensione sulla rivista X-Times, è del 2007, diretto e interpretato da Robert Redford, nelle vesti di un professore universitario, da Meryl Streep nei panni di una giornalista che intervista un inedito Tom Cruise, lontano dalle Mission Impossible, qui dietro la scrivania di un giovane senatore. Redford, non lascia spazio alle interpretazioni, anche se i dialoghi sono l’asse portante del film e mette tutto sotto gli occhi dello spettatore che, tra le scene in interni (l’ufficio del professore a confronto con un tenace studente e l’ufficio del senatore), e gli esterni (le scene drammatiche di guerra), ha tutti gli elementi per capire il fine stesso della trama che, banalmente potrebbe portare, chi non è profondo conoscitore di certe nozioni, a semplificare con un «vabbè, ma queste cose si sanno». Non è così. Infatti, il film anche se lascia l’amaro in bocca per come, in realtà vanno certe cose, fa capire che potrebbe essere rimasto un briciolo di speranza, ma gioca sull’ambivalenza e quindi sull’interscambio dei due concetti: i leoni diventano agnelli e se ne stanno in disparte, sono le volpi che mandano gli altri allo sterminio, le iene che ridacchiano vedendoli morire e per la riuscita dei loro, sadici, piani; gli agnelli invece diventano leoni, e sono quelli che hanno il coraggio di agire, di non starsene con le mani in mano e che cercano di migliorare le cose. Ora, l’Agnello di Dio (Agnus Dei), è un’espressione evangelica (Giovanni 1, 29-36) riferita al Cristo che rappresenta la vittima sacrificale per la redenzione dei peccati dell’umanità. Mentre il significato del nome “Leone”, in latino, è riferito al felino simbolo di «fierezza, coraggio e nobiltà»: questo il nome scelto dall’agostiniano Papa Leone XIV, missionario e studioso, ma non quanto il suo predecessore Papa Francesco (di cui ho scritto in passato, v. link alla fine del post), gesuita, -i gestori della Specola Vaticana. Rudolf Steiner, uno dei più famosi studiosi alternativi del secolo scorso, e per questo definito uno pseudo scienziato, disse : «I Gesuiti sono l’unica organizzazione occidentale che dispone di poteri occulti, in confronto le società segrete sono semplici boy scout»(1). Papa Leone XIV ha scelto questo nome anche perché l’antesignano (Papa Leone XIII) fu l’autore dell’Enciclica Rerum Novarum (= “Di Cose Nuove”, 1891), quindi i due “Leone” sono accumunati dal fatto che entrambi si sono prefissati di «perseguire un mutamento nell’impostazione del papato rispetto al proprio predecessore»(2), nel caso di Leone XIII fu Pio IX. L’Enciclica rappresentò «una svolta nella Chiesa Cattolica, ormai pronta ad affrontare le sfide della modernità come guida spirituale internazionale (omissis) e formulò quindi i fondamenti della moderna dottrina sociale della Chiesa»(3). Quindi la domanda è: Papa Leone, sarà in nomem omen, un vero Re Leone, oppure anch’egli un agnello sacrificabile? Forse no ma, escludendo ciò che dice la catechesi, l’importante è che appunto, non interscambi le due posizioni. Nella Messa d’Insediamento del 18 maggio scorso, nell’Omelia, S.S. con profonda umiltà, ma con un elevato senso di consapevolezza, ha parlato di pace, di unità, del «molti diventare uno», concetto fantascientifico e non solo perché è l’asse portante del film Arrival (D. Villeneuve, 2016), perché guarda all’umanità intera, -e quindi vedremo se sarà in grado quantomeno di far tremare i potenti della Terra che aborriscono tale ipotesi. Tesi che, tutto sommato, sono state espresse anche da Papa Francesco il quale, a proposito della Pace, ribadiva spesso che alla base della guerra (la Terza Guerra Mondiale «a pezzi»), guardando direttamente alla causa, non all’effetto, c’è la produzione e il commercio delle armi. Ma Leone XIV sta già seminando nel solco lasciato da S.S. Bergoglio, infatti nella fase cruciale del discorso, ha parlato veramente “di cose nuove” per un Pontefice: il «paradigma economico», che Egli ha toccato con mano quale missionario in America Latina -che purtroppo rimarrà tale finché vigerà il sistema basato sul profitto (nda), mettendo infine al bando tutte le propagande che possono in qualche modo nuocere all’uomo, religione compresa! «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Apocalisse 21, 5), Papa Francesco che, lo ricordiamo, ordinò cardinale Robert Francis Prevost «il cardinale che può fare la storia»(4), due anni fa, logicamente nella sua umiltà non avrebbe mai potuto assolvere al compito come Cristo; ci ha provato, questo sì, ma alla fine non dico che ha deluso, ma sicuramente ha scontentato un po’ tutti: i conservatori perché ha innovato, almeno teoricamente, e gli innovatori perchè avrebbe potuto fare molto di più. Oltre a cambiare la Chiesa, poteva cambiare il mondo, dimostrando che niente è immutabile e sovvertire quel paradigma che adesso è nei piani di Papa Leone, ma che non cambia da 2000 anni e più, fatta eccezione per il passaggio dalla visione Tolemaica (in linea con i dettami del Vaticano e della Bibbia: l’uomo e la Terra al centro della Creazione e dell’Universo), alla visione Copernicana: l’umanità e il nostro pianeta sono soltanto uno dei tanti, come sosteneva Giordano Bruno, tesi che come sappiamo gli costò il rogo. Francesco indiscutibilmente poteva lasciare un’impronta indelebile su questo nostro, martoriato pianeta, solo due le ragioni: o non ha voluto andare fino in fondo, e questo umanamente, è accettabile, oppure ancora una volta non glielo hanno lasciato fare e io «voglio credere» (X-Files) a questa seconda ipotesi.

 

Note:

1.In Andrea Franco, “Chi ha avvelenato Rudolf Steiner?”, Uno Editori, 2014.

2.https://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Leone_XIII

3.idem.

4.https://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/dalladdio-a-francesco-al-nuovo-papa/2025/05/08/chi-e-il-nuovo-papa.-robert-francis-prevost-bergogliano-moderato-per-una_d19d68d3-f45f-423e-9a7a-a6c31a93d1f6.html

Altre Fonti:

https://it.wikipedia.org/wiki/Agnus_Dei

https://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/dalladdio-a-francesco-al-nuovo-papa/2025/05/08/la-scelta-del-nome-leone-xiv-lomaggio-al-papa-lavoratore-della-rerum_d3b53507-f42d-400a-a3a5-c9fd3012fcda.html

https://www.mymovies.it/film/2007/leoni-per-agnelli/

https://www.pampers.it/gravidanza/libro-dei-nomi/nomi-bimbo/leone

https://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Leone_XIV

Immagini tratte da:

https://www.mymovies.it/film/2007/leoni-per-agnelli/poster/0/

https://torinocronaca.it/news/attualita/512891/ucraina-apertura-ai-negoziati-papa-leone-xiv-offre-il-vaticano-per-un-dialogo-di-pace-storico-con-la-premier-meloni.htm

Post su Papa Francesco (in ordine cronologico):

Il Global Warning e il Rispetto per il Creato

Il Global Warning e il Rispetto per il Creato P.2

Un titolo profetico?

Chiesa: ritorno al passato?

Dea Madre, Museo di Ankara, Turchia

Dea Madre, Museo di Ankara, Turchia

Alcuni giorni fa Papa Francesco accogliendo la proposta di una suora, ha auspicato l’istituzione di una commissione di studi, sulla possibilità, non tanto remota, che anche le donne cristiane cattoliche, possono servire la Chiesa amministrando riti importanti come il battesimo e il matrimonio (nella Chiesa Anglicana ci sono già donne preti e vescovi). Sarebbe un passo molto importante che avrà sicuramente diverse ripercussioni, ma certo non sarebbe una novità per chi pratica certi studi. Se nella Chiesa Cattolica moderna le donne non hanno ancora un ruolo ben specifico è perché si guarda all’Ultima Cena, dove c’erano solo uomini (i dodici Apostoli con Gesù) e apparentemente nessuna donna.
Apro qui una breve parentesi in quanto per Leonardo da Vinci e dopo per Dan Brown, la figura nel cenacolo posta alle destra di Gesù, sia in realtà Maria Maddalena.  J. Vogh nel suo libro “Arachne sorgente: il tredicesimo segno”, ipotizza che «a un certo momento della storia, il culto nei confronti di una Dea femminile sia stato violentemente represso a favore di un culto per un Dio maschile»(1). Vediamo di chiarire la frase a un certo punto della storia. «Fino a circa 30.000 anni fa Dio non esisteva. Erano ormai quasi due milioni di anni che l’essere umano calpestava il suolo del pianeta Terra, vivendo e morendo da solo. La prima idea della possibilità di “un qualcosa dopo la morte” appare solamente 90.000 anni fa, e ce ne vollero altri 60.000 perché il concetto di “Dio” apparisse nella cultura umana, ma attenzione: quel Dio era femmina!»(2).
Era femmina perché il concetto era strettamente legato al culto della “Grande Madre” cioè la Madre Terra o Gea, la gigantesca Madre di ogni essere vivente riferita a molti dei suoi aspetti positivi «la fertilità, l’abbondanza dei raccolti e negativi, le tempeste, le carestie. Per questo suo dualismo, molte antiche rappresentazioni della “Dea Madre” hanno il volto metà bianco e metà nero»(3). Anzi, esistono in tutto il mondo le cosiddette Madonne Nere legate a luoghi particolarmente sacri e in allineamento con le linee delle correnti energetiche terrestri. Non solo, ma «quando i primi missionari cristiani scoprivano in Gallia un gruppo di Celti intenti a venerare una figura femminile nell’atto di dare alla luce un bambino… si limitavano a spiegare agli indigeni che, senza saperlo, erano già cristiani, e stavano adorando un’immagine della Madonna.. per giustificare la presenza di figurazioni mariane, che a volte precedevano la stessa nascita di Maria, i teologi coniarono addirittura un termine “Prefigurazione della Vergine”»(4). Noi ora sappiamo bene che «Fu solo successivamente, con l’avvento dell’agricoltura e l’abbandono della vita nomade che il concetto di Dio iniziò a cambiare. Ci fu quasi un colpo di stato da parte del dio maschile contro la sua antagonista femminile, cosa che relegò le donne, da allora sino ad oggi, in posizione soggiogata e socialmente inferiore rispetto agli uomini»(5). Ad essere onesti in realtà dovrebbe, quindi, essere il contrario. Tutti questi concetti hanno una sola spiegazione, la Chiesa Moderna stà cercando in tutti i modi di tornare alle origini, cioè alla Chiesa Primitiva che esisteva nei primi secoli d.C.
Infatti a quel tempo c’erano le diaconesse, ciò è scritto nel Concilio di Calcedonia datato 451 d.C. e nel quale si legge che esse aiutavano nel battesimo quando ancora si faceva immergere il corpo, in questo caso delle donne, totalmente in acqua, oppure assistevano i medici quando dovevano visitare le donne che avevano subito violenza controllandone i lividi. Ma non è tutto, cambiando di poco l’argomento, ma rimanendo sempre sulle novità che ci riserverà probabilmente la Chiesa Moderna in un prossimo futuro, in un convegno tenutosi a Milano il 6 marzo con diversi esponenti del pensiero sia cattolico che ebraico, Mauro Biglino, studioso di storia delle religioni e ricercatore di spicco nel panorama, oserei dire mondiale, ha affermato in un’intervista (che trovate nelle fonti), che addirittura la Chiesa per ovvi motivi (che spiegheremo magari in un prossimo post) è in procinto di abbandonare addirittura l’Antico Testamento…

Note e fonti:
1.A. Castelli, L’Enciclopedia dei Misteri, Oscar Mondadori, 1993.
2.http://www.altrogiornale.org/la-dea-madre-dio-femmina/
3.A. Castelli, op. cit.
4.A. Castelli, op. cit.
5.http://www.altrogiornale.org/la-dea-madre-dio-femmina/
http://isoladelsapere.com/lonesta-intellettuale-mauro-biglino-intervista/
http://www.corriere.it/cronache/16_maggio_12/papa-apre-diaconato-femminile-possibilita-oggi-34df94cc-183f-11e6-a192-aa62c89d5ec1.shtml
http://www.famigliacristiana.it/articolo/donne-diacono-ecco-cosa-ha-detto-veramente-il-papa.aspx

Photo credits:
http://www.altrogiornale.org/la-dea-madre-dio-femmina/

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