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Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco

È disponibile su Netflix il film Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco (2023), la seconda parte, La sfregiatrice, sarà disponibile solo dal 19 Aprile prossimo. Diretto da Zack Snyder, per il quale è stato coniato il termine SnyderVerse, a sintetizzare l’ampio spettro d’interesse dello stesso, che ha già all’attivo film come: Justice League (2021), 300 (2014) e diverse pellicole sui Supereroi della DC Comics, storica antagonista della Marvel.

La protagonista, l’attrice algerina Sofia Boutella (Star Trek Beyond, 2016), interpreta, in un cast All Star, la giovane e misteriosa Kora, che da una pacifica colonia ai confini della galassia parte alla ricerca di alleati per combattere il tirannico imperatore Balisarius (che poi si scopre essere il padre adottivo della ragazza). L’opera è ispirata ad altri film/saga in particolare Star Wars e Il Signore degli Anelli, come confermato dalla produttrice-moglie del regista, Deborah Snyder. Ed è vero, perché l’impronta fantasy c’è tutta e il film stesso è ad ampio respiro, nel senso che la fantasia si mischia perfettamente con la fantascienza. L’inizio sembra invece un libro di storia, ma attenzione non la narrazione che tutti abbiamo acquisito, in pratica quella studiata nelle scuole di ogni ordine e grado. Se le conquiste dell’umanità abbracciano un lungo lasso di tempo, ancora non si è capito in termini esaustivi come sia nata la prima civiltà umana (i Sumeri) e, di conseguenza, quale sia stata la molla dello sviluppo della stessa e di pratiche come ad esempio l’agricoltura.

Infatti, se ormai diamo per scontato certi concetti, in realtà è tutto avvolto ancora nell’oscurità, indipendentemente da ciò che dicono gli esperti, sempre impegnati a sminuire, minimizzare e confutare, a fronte anche di testi validi come ad esempio Il mistero della Genesi delle Antiche Civiltà di Alan Alford, libro che non dovrebbe mai mancare ad un ricercatore serio e appassionato.

La scena si apre con un’esterna di un campo che Kora sta arando, sullo sfondo un green screen che mostra un pianeta simile a Giove, il pianeta quindi è una sua luna, la Luna Ribelle. Con l’arrivo improvviso dell’astronave aliena, la preoccupazione inizia a scorrere tra i componenti del piccolo e pacifico villaggio. La nave spaziale, che arriva dal “Mondo Madre”, è comandata dal perfido e feroce Ammiraglio che pretende tutto il tributo destinato agli «Dei del raccolto»; uccide il “Padre del villaggio” (il capo), e ricorda che c’è una taglia sui ribelli che, se denunciati, potrebbe servire per comprare tecnologia per arare meglio i campi. Ma i contadini credono che «fare il lavoro a mano, ci connetta alla Terra e onori i sacri Dei che ci danno la vita». Sebbene nel villaggio stesso c’è un minimo di tecnologia, in effetti -e questo nessuno studioso ufficiale  ve lo direbbe, la civiltà sumerica è nata già formata e l’agricoltura è stata solo un piccolo regalo degli Dei! Spiegare nei dettagli come effettivamente sono andate le cose è difficile e, inoltre, complicato visto che qui si tratta di un film. Ma autori come E. Von Däniken, l’italiano P. Kolosimo, il famoso, compianto sumerologo Z. Sitchin, fino a Mauro Biglino (e solo per citarne alcuni), nei loro testi analizzano quella che è conosciuta come la “storia alternativa”. Il dilemma, purtroppo per quelli che credono e difendono le teorie ortodosse, è che così, quasi tutti i tasselli, per quello che conosciamo fino ad oggi, si incastrano in modo più logico. Il Dio della Bibbia era soltanto uno tra tanti Dei e nemmeno il più importante! Ed è su questo assunto che la Chiesa ha fondato il suo credo!

I Sumeri chiamavano questi esseri “Anunnaki” (=coloro che dal cielo sono scesi sulla Terra, secondo Z. Sitchin), in verità coloro che ci hanno creato. Di fatto, i discesi dall’astronave dimostrano da subito «come chi ha il potere si comporta con chi non ce l’ha». Dalle casse tirano fuori i loro aiutanti robot (forse i Cherubini della Bibbia?) e interagiscono con gli umani mostrando un potere assoluto, fino a prendere con la forza, persino sessualmente, chi capitava a tiro, soprattutto giovani fanciulle con i capelli lunghi, nel film come nella Bibbia. Ecco il motivo per il quale, secondo San Paolo, le donne dovevano proteggersi con il velo… Ma la ragazzina, l’Acquaiola, porta con sé, oltre all’acqua un simbolismo esoterico che, sebbene oggi sia confluito in gran parte nell’astrologia, non possiamo esimerci dal non analizzarlo. Chiaramente il primo significato e quello dell’altruismo e della libertà, la cui ricerca assume un significato molto profondo. Il simbolismo inoltre, si identifica nel mito di Prometeo che rubò il fuoco agli Dei per donarlo agli uomini; l’interesse per il progresso è insito, anche se la civiltà è ad un livello inferiore, l’anelito è sempre rivolto alla fratellanza universale e quindi al miglioramento delle condizioni dell’umanità. Nella Bibbia, il tutto è spiegato in termini spirituali, lo stesso Gesù Cristo si fa artefice del passaggio dall’Era dei Pesci all’Era dell’Acquario appunto, rappresentato dall’incontro con l’uomo con la brocca (Luca 22, 9), nel momento di preparare la Pasqua: il sacrifico è l’abbandono del Sé inferiore, per far risorgere il Sé superiore, cioè l’anima…

Lo stesso Snyder ha affermato che la trama complessiva ha un «duplice significato»(1), quello che qui abbiamo sintetizzato. Nel dialogo tra la stessa Acquaiola e il robot Jimmy (al quale presta la voce Sir Anthony Hopkins), il droide narra la leggenda della principessa Issa, nata da «carne e sangue nel nostro mondo», per inaugurare «una nuova era di pace e compassione», fino «al mito di donare la vita». Frasi dense di significato e dove è impossibile non notare il parallelismo su ciò che abbiamo appreso da duemila anni in avanti. Ma quello che abbiamo dimenticato, o peggio ancora, modificato ad uso e consumo di chi ha gestito le cose, quello cioè che non è finito nei libri è che in un lontano passato tutto era declinato al femminile e nel film di Snyder gli elementi rivelatori sono tanti, a partire dal “Mondo Madre”, poi l’Eroina ribelle impegnata in una Space Opera, nel senso letterale, cioè non solo su un pianeta, la Spadaccina, la già citata Acquaiola, fino alla Principessa, troppo simile alla figura del Cristo. Qui però nessuno muore sulla croce, ma combattendo, le «catene che ci legano», cioè leggi, religioni, sono le vere oppressioni, e anche se «la paura più grande che affrontiamo è la paura di noi stessi», la scintilla arriva da una piccola, insignificante luna, in una galassia lontana, ai confini dell’universo. Pure da lì, è possibile ammirare la bellezza del Creato, lottare per chi ama questa Terra e odia la tirannia di questo Mondo.

Note:

 

Secretum Omega

Premessa:
Come anticipato in un post precedente, inizia con questo testo una serie di articoli, incentrati su un argomento molto dibattuto in rete, tanto da farlo diventare, almeno per gli appassionati del settore, un argomento virale dove logicamente non mancano sostenitori e detrattori, quindi ancora una volta, confidando in una onesta trasposizione dei fatti, da parte mia, spero che, alla fine riuscirete almeno a porvi un interrogativo: Chissà?..
Per entrare nel vivo, ho preso spunto da un mio vecchio articolo che scrissi nel 2007 per il quotidiano telematico Oltrenews (non più presente in rete), per il quale curavo la rubrica Scienze, questo il titolo: Misterioso viaggio tra i sumeri, la Genesi ed il X Pianeta del sistema solare(1), titolo un po’ lungo, ma non fu scelto da me, però almeno si comprendono i soggetti in esame. Inoltre un breve accenno lo feci anche in un mio post precedente. L’articolo logicamente è stato rivisto, corretto e aggiornato.

Quando si apprende una notizia o un fatto poco o per nulla conosciuto, riuscire a districarsi, nell’enorme mole di dati presenti sulla rete -oltre alle informazioni su supporto cartaceo- e verificare se ciò di cui tratta quel determinato argomento, sia attendibile o meno, è cosa molto difficile. Inoltre occorre una visione più allargata dell’universo che ci circonda, e una buona dose di umiltà soprattutto quando le risposte che si ottengono «conducono a conclusioni inevitabili che alcuni considerano troppo incredibili e altri troppo spaventose per accettarle».
La citazione è tratta dalla prefazione del libro intitolato L’altra Genesi (Edizioni Piemme, 2006), scritto dal professor Zecharia Sitchin (Baku, 1920 – New York, 2010), massimo esperto mondiale sui Sumeri ed in particolare dei Testi Sacri della prima civiltà (ufficialmente parlando) comparsa sulla Terra. Quella che potrebbe essere considerata una vera spy story inizia nel 2000 quando l’amico Cristoforo Barbato, al tempo caporedattore della rivista Stargate (oggi esperto ricercatore indipendente), dopo aver scritto una serie di articoli sui Segreti di Fatima, venne contattato da un Gesuita, evidentemente colpito dall’onestà intellettuale di Barbato, chiedendogli un incontro privato. Dopo le opportune verifiche, l’appuntamento avvenne in un luogo pubblico romano e i due parlarono a lungo di Testi Sacri, del Vaticano, di Papi… e ancora di Sonde, Pianeti, Vita Extraterrestre e naturalmente Segreti, tanti, tanti incredibili e forse spaventosi segreti ed alcuni termini per nulla conosciuti ai più: Secretum  Omega appunto e Sìloe.
Riuscire quindi a far incastrare i tasselli di quello che sembra un complicatissimo puzzle, ma in grado forse di riscrivere addirittura la storia umana così com’è riportata sui libri di storia, è chiaramente ancora oggi in continuo e appassionato studio da parte dei ricercatori di frontiera.
Quindi analizziamo i fatti e alla fine della lettura di questo post, ognuno di voi può constatare con una sua piccola ricerca se quanto letto si avvicini o meno alla realtà su quello che realmente accade e sulle Apocalissi(2) che, secondo gli studiosi non accreditati, ma non per questo meno importanti, stanno forse per manifestarsi. Rivelazioni che potrebbero essere fatte da chi, oggi, gestisce le cose e il potere. Iniziamo dalla frase ispiratrice del titolo: Secretum Omega. Tutti sappiamo che con il termine “Top Secret” si indica appunto, nella classificazione NATO, il livello più alto in materia di segreti; ma non tutti sanno che oltre al Top Secret esiste addirittura il “Cosmic Top Secret”, come confermato da Robert O’Dean comandante di fanteria nell’esercito USA (oggi in pensione), che ha lavorato anche per lo SHAPE, il quartier generale supremo delle forze alleate in Europa (NATO) come analista dei servizi segreti. Intuire a quali tipi di segreti si riferisca questo codice, è facile: il Cosmic Top Secret è il massimo livello di segretezza riferito alle questioni spaziali e alla realtà della vita extraterrestre. Ebbene il Secretum Omega è, nientemeno, che la relativa classificazione, equivalente al Cosmic Top Secret, definita dal Vaticano, che ha anche il suo acronimo per gli UFO, logicamente in latino: RIV, Res Inesplicata Volante.
Ma perché Secretum Omega? Un’approssimativa traduzione potrebbe portare a tradurre il termine secretum con “segreto”, che in latino però viene tradotto con occultus, mentre una delle traduzioni per secretum è, in realtà, «luogo appartato» (Castiglioni, Mariotti Vocabolario della lingua Latina, Loescher). Ma dove potrebbe essere questo luogo appartato? Probabilmente nella «Riserva, la stanza dell’Archivio Segreto Vaticano alla quale solo il papa può accedere»(3) dove sono custoditi forse i segreti relativi anche e soprattutto alle vere origini dell’uomo o più semplicemente, come vedremo, è una particolare regione dello spazio cosmico?
Omega(4) è l’ultima lettera dell’alfabeto greco. «Io sono l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!»(Apocalisse, cap. 1, vers. 8). Siamo veramente vicini alla fine, considerata la classificazione del Vaticano e soprattutto chi è che viene? O ritorna?
Febbraio 1954. Il vescovo di Los Angeles, James F. McIntyre si precipita in aereo a Roma per comunicare a Papa Pio XII, un fatto senza precedenti che avrebbe potuto sovvertire le basi stesse della nostra civiltà. Pochi giorni prima infatti, in sua presenza, presso la base aerea di Muroc Airfield (oggi base aerea di Edwards) in California, avvenne l’incontro fra alcuni membri del governo americano presieduto da Dwight Eisenhower e una delegazione aliena!
Pio XII intuendo immediatamente l’importanza del fatto, decise di riformare e riorganizzare il servizio d’informazione segreto, esistente fin dalla Seconda Guerra Mondiale, denominato “S.I.V.” ovvero “Servizio Informazioni Vaticano” forse strutturato come gli equivalenti “CIA” (americano), “MI6” (inglese) e l’ex “KGB” (russo), e che avrebbe dovuto, oltre a secretare l’accaduto, raccogliere tutte le informazioni future sulle attività aliene. Come si intuisce una questione altamente delicata e di difficile gestione considerando anche il fatto che in seguito ci furono altri incontri fra gli alieni, alcuni esponenti del SIV e Papa Pio XII, addirittura all’interno dei Giardini Vaticani. Esperienza che logicamente colpì nel profondo il Santo Padre tanto da fargli pronunciare, pochi giorni prima della sua morte, questa frase sibillina: «Vedono il volto di Dio più da vicino Esseri che da sempre proteggono l’Umanità»(5).
Il successore di Pio XII, Giovanni XXIII, sotto la scorta delle esperienze di Papa Pacelli stabilì che la Chiesa avrebbe dovuto continuare il suo cammino in modo distinto dalle entità extraterrestri, seppur benevoli; ecco riportata una frase tratta da una delle profezie (pubblicate da Pier Carpi nel 1976) del Papa Buono: «Le luci nel cielo saranno rosse, azzurre, verdi, veloci. Cresceranno. Qualcuno viene da lontano, vuole incontrare gli uomini della Terra. Incontri ci sono già stati. Ma chi ha visto veramente ha taciuto»(6). Già, di nuovo: chi è che deve venire da così lontano? È possibile che il Vaticano sia al corrente di qualcosa di sconvolgente che deve presto succedere?
A venirci in aiuto sono ancora una volta gli studi di Z. Sitchin che ha tradotto e interpretato i testi sacri dei Sumeri che nella loro Genesi (Enuma Elish), dalla quale presumibilmente è stato tratto il libro della Genesi presente nella Bibbia, descrivono tutta la Creazione, sia del nostro sistema solare che quella dell’uomo.

una delle prime e ancor oggi rarissime immagini del Pianeta Nibiru o Pianeta X.

Il nostro sistema solare è composto da 10 e non da 9 pianeti, infatti, molto oltre Plutone c’è il pianeta che i sumeri chiamavano Nibiru e che ogni 3600 anni (tanto dura la sua orbita intorno al sole), transita vicino alla Terra.
Da questo pianeta giunsero, circa mezzo milione di anni fa, gli Anunnaki (coloro che dal cielo scesero sulla Terra), che dopo alcuni tentativi andati a vuoto, incrociarono i loro geni con quelli degli uomini primitivi, dando vita alla specie homo sapiens: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza» (dal libro della Genesi). Probabilmente il pianeta Nibiru sta tornando all’interno del sistema solare ed ecco perché la Santa Sede, nei primi anni ’90 ha spedito in quel luogo ancora appartato dello spazio, in un’operazione logicamente classificata Secretum Omega, la sonda Sìloe, dalla famosa base americana Area 51 usando come vettore un veicolo ultra segreto di classe Aurora.
Tutti i dati e le informazioni spedite dalla sonda giungono al radiotelescopio(7) in possesso del Vaticano e situato presso una base statunitense in Alaska, da qui, evidentemente utilizzando software sofisticatissimi giungono al SIV, a Roma.
La sonda Sìloe ha fatto centro, ha spedito infatti, già alcune immagini del pianeta in avvicinamento, confermando di conseguenza tutto un background che qui abbiamo cercato di sintetizzare; ancora oggi, però, a distanza di diversi anni non si conosce l’esatta posizione dell’enigmatico corpo celeste. C’è chi sostiene che addirittura non sia solo, ma che faccia parte di un piccolo sistema solare governato da una stella Nana Rossa, difficile da individuare perchè visibile appunto solo nell’infrarosso.
Certo non sono cose facilmente digeribili, specie per chi chiaramente è all’oscuro di tutto; gli scienziati bollano le conoscenze dei sumeri come semplici miti, inoltre qualcuno si dimostrerà scettico su quanto ha appena letto, altri faranno “spallucce” definendo questo testo come un ricettacolo di sciocchezze, se non peggio. E se invece fosse tutto vero? Che cosa succederà quando si scoprirà che esistono altri esseri intelligenti? Perché «…sarà proprio svelare l’identità di chi vive a Nibiru -non la sua esistenza- a sconvolgere l’ordine politico, religioso, sociale, economico e militare. Quali saranno le ripercussioni quando -non se- Nibiru verrà trovata? Su questa domanda, credetemi, molti hanno già iniziato a riflettere a fondo»(8).
Dimenticavo, la piccola verifica che potete fare tutti, prendete la Bibbia e leggete nel Nuovo Testamento, il Vangelo di Giovanni, capitolo 9, versetto 7. Avrete sicuramente una sorpresa, ma anche una piccola conferma.

Note:
1. Dopo il declassamento di Plutone nel 2006, i pianeti riconosciuti sono 8, quindi il decimo pianeta dovrebbe essere il nono, ma io mi attengo alla vecchia classificazione (anche per rispetto agli studi di Sitchin e alle conoscenze dei sumeri); la “X” oltre a rappresentare il numero dieci, simboleggia l’incognita.
2. Apocalisse, in greco “rivelazione”. «Ogni apocalisse suppone dunque una rivelazione di Dio agli uomini di cose nascoste e conosciute solo da lui. Specialmente di cose che riguardano l’avvenire». (da La Bibbia di Gerusalemme, Edizioni Dehoniane, Bologna).
3. da Il Terzo Segreto, in http://www.terniweb.it/cont/canali/Libri/index.shtml
L’Alfa e l’Omega: prima e ultima lettera dell’alfabeto greco, trasposizione nel Cristo di una qualità di Dio, principio e fine di tutto» (da La Bibbia di Gerusalemme, op. cit.).
5. C. Barbato, Pio XII e la danza del sole, in Stargate n° 4, Luglio/Agosto 2000, Edizioni Futuro, Roma.
6. F. Pellicano, A. Forgione, Un futuro da decifrare, in Dossier Alieni n° 20, Settembre/Ottobre 99, Edizioni Futuro, Roma.
7. La Santa Sede possiede anche altri telescopi in diverse zone del mondo, il più importante è il VATT (Vatican Advanced Technology Telescope) sito sul monte Graham in Arizona (Usa). Tutta questa tecnologia servirà pure a qualcosa o no?
8. Z. Sitchin, op. cit., pag. 30.

Nota dell’autore:
Le fonti prese in considerazione quando scrissi l’articolo originario (2007) furono logicamente il sito di Cristoforo Barbato: www.secretum-omega.com non più presente in rete ed alcuni articoli: Siloe, Secretum Omega e Nibiru il X° pianeta: Un’analisi approfondita, a cura di F. Di Blasi, in www.edicolaweb.net anch’esso non più in rete, e Siloe: un’inviata molto speciale di G. Pattera, in www.tg0.it/doc.php?foglio=2&doc=122. Purtroppo all’epoca non conoscevo ancora Luca Scantamburlo e i suoi studi in materia, per chi volesse approfondire quindi, questi i suoi riferimenti:
http://www.angelismarriti.it/home.htm
http://apocalissedallospaziolavventodinibiru.blogspot.it/.

Si ringraziano per la collaborazione Cristoforo Barbato e Luca Scantamburlo.

credits: elaborazione grafica di Giuseppe Nardoianni; Dossier Alieni n°20, Edizioni Futuro, Roma.

Covenant e l’universo di Alien

È finalmente uscito nelle sale, dopo un’importante battage mediatico il film Alien Covenant, ancora diretto da Ridley Scott. In rete, troverete un’interessante prologo di congiunzione, di quasi tre minuti, per spiegare cosa hanno fatto nel frattempo i protagonisti di Prometheus, l’androide David/M. Fassbender e la dottoressa E. Shaw/N. Rapace, visualizzato da quasi 4,5 milioni di fans. Prima di addentrarci nei meandri di questo nuovo capitolo, un po’ di storia. Era il lontano 1979 quando uscì il film Alien (Ridley Scott). Da quel giorno la fantascienza cinematografica sarebbe stata completamente rivoluzionata. La gestazione però, iniziò qualche anno prima. Nel 1975 lo sceneggiatore Dan O’Bannon, allora studente di cinema, ispirandosi ad un B-movie del 1950 (Il mostro dell’astronave di Edward L. Cahn), iniziò a scriverne il testo che tra l’altro, è simile al racconto Discord in Scarlet che il famoso scrittore di fantascienza A. E. Van Vogt scrisse nel ’39 e che più tardi (1950) inserì in un suo romanzo.
Lo scrittore, all’uscita del film, si vide costretto a intentare causa contro la produzione, la questione finì in tribunale e fu risolta economicamente. Inoltre alcune idee sono per lo più simili all’italianissimo Terrore nello spazio diretto da Mario Bava nel 1965. Comunque questo non ha influito minimamente sulla fortuna del film da cui ne è nata una delle saghe più apprezzate sia dalla critica che dal pubblico, anche se i pochi passi falsi non mancano. Quindi dopo il capostipite sono usciti, i vari Aliens Scontro finale (1986), per la regia di J. Cameron, ambientato sul pianeta LV-426 (per gli americani 426 è il 26 aprile giorno dell’Alien Day) e che per lo stesso regista di Avatar sarebbe «un’allegoria alla guerra in Vietnam: i marines non hanno nessuna possibilità di uscirne vivi» (Kudos, Rai4 pt. 1 del 08/05/17); Alien3 (D. Fincher, 1992) ambientato su Fiorina Fury 161 in un carcere di massima sicurezza con tutti i detenuti aventi il doppio cromosoma “Y” (Sindrome di Jacobs) che contraddistinguerebbe i serial killer più violenti e Alien – La clonazione (JP. Jeunet, 1997), dove il Tenente Ellen Ripley/S. Weaver viene clonata nel corso di un esperimento condotto su una nave militare.
Poi, dopo molti anni di silenzio da parte di R. Scott, arrivò l’annuncio che lo stesso stava per dare nuovo vigore al franchise in quanto voleva realizzare alcuni prequel del suo Alien primigenio e difatti il 2012 vide l’uscita di Prometheus, ambientato nel 2093 sulla Luna LV-223. Dopo aver scoperto una mappa inserita in un messaggio paleostronautico antico di 35.000 anni, in una caverna, la protagonista, la dottoressa E. Shaw/N. Rapace, parte alla ricerca dei Creatori (gli Ingegneri), ma logicamente nulla andrà per il verso giusto. Nel film l’altro protagonista è l’androide David (in tutta la saga, gli androidi sono uno dei temi classici della FS), che ritroviamo anche in Covenant, ma con il nome di Walter (entrambi interpretati dall’attore M. Fassbender) che segue precisamente gli ordini ricevuti dall’ormai famosa Weyland Industries, la famigerata Compagnia che fin dagli esordi incombe come un’ombra malefica. «Cambiata rotta Nostromo a nuove coordinate per investigare forma vita. Raccogliere esemplare. Precedenza assoluta. Assicurare ritorno organismo per analisi. Qualsiasi altra considerazione secondaria. Equipaggio sacrificabile». A parlare è la metallica voce del computer di bordo della Nostromo, Mother nel primo Alien e se vogliamo è questo il trait d’union che in un certo senso è applicabile all’intera epopea spaziale. In pratica, nella citazione è implicito il volere della Compagnia: assicurarsi senza condizioni un esemplare della razza aliena (lo xenomorfo, ideato da H. R. Giger, artista svizzero, ma animato da Carlo Rambaldi, Oscar 1980), una sorta di parassita che germina all’interno del corpo umano venendo alla luce in modo spaventoso, cioè squarciando il petto del malcapitato, e che, sempre secondo gli oscuri intenti della Weyland, sarebbe il più potente candidato per il settore armi biologiche.
Ma, contravvenendo ad un altro degli stereotipi della science fiction, gli autori che via via si sono susseguiti prima di arrivare a Prometheus e Covenant (dove le cose sono un po’ cambiate), non c’è il protagonista maschile pronto a salvare la fragile donzella dalle grinfie del mostro, ma è proprio la donzella che armata di tutto punto contrasta la violenza dell’orribile specie aliena. Molto è stato detto sul significato dello scontro, non solo a livello fisico, tra la bestia -l’alieno- e la bella. Persino giungendo a contaminazioni Freudiane, nonché sessuali (in effetti sia l’alieno che le astronavi rimando indubbiamente a tale concetto) e, con un po’ d’azzardo, anche a velate significazioni biblico-cattoliche. Questo non tanto per alcuni termini o nomi usati, come ad esempio Mother (Madre), Bishop (Vescovo), Diacono (l’ultimo nato in Prometheus), David e appunto Covenant (Alleanza), ma proprio nel rapporto tra la donna e lo xenomorfo. Facile quindi pensare alla famosa “inimicizia” tra la donna e la sua stirpe e il serpente (il mostro alieno ha fattezze rettiloidi) e la sua stirpe. L’odio che appunto inizia con Alien e il suo seguito dove Ellen Ripley, da sola combatte l’alieno arrivando in Aliens ad uccidere, in un feroce corpo a corpo, la regina, colei che depone le uova. Se in Alien3 e in La Clonazione, la musica inizia a cambiare, la vera svolta si ha prima in Prometheus e poi in Covenant. Qui le eroine sono prima scienziate, in Covenant Daniels/K. Waterstone è esperta in terraformazione, poi costrette a tirare fuori le unghie per contrastare la minaccia aliena. A combattere però non solo con il fisico e la testa, caratteristiche queste più adatte ai vari androidi (la forza fisica) e le loro teste (l’intelligenza) e nei vari film ci sono diverse teste parlanti, ma anche e soprattutto con l’anima che alla fine è l’unica peculiarità, per quanto ne possiamo sapere fino a questo momento, che contraddistingue l’essere umano nei confronti di tutti gli esseri artificiali da esso creati e dagli alieni o, al meno, secondo l’ufologia, da quelli con fattezze xeno. E veniamo alla visione di Covenant.
L’opera di Scott, pur essendo valida a livello cinematografico, inteso come tecnica pura, non mi ha intrigato più di tanto, come non mi ha particolarmente colpito. Inizio molto lento, con il dialogo di presentazione tra Weyland e David, in cui si filosofeggia sull’arte, sulla creazione e il non poter rispondere alla domanda di tutte le domande: l’uomo ha creato l’androide, rispetto a questi, molto più longevo, ma chi ha creato l’uomo? I Creatori (come detto in Prometheus), e chi ha creato i Creatori? Poi si passa sull’astronave che per un brillamento solare, con diverse perdite da parte dell’equipaggio, in parte svegliato dal sonno criogenico, è costretta a deviare dalla rotta primaria, il pianeta Origae 6, e optare per un’altra mèta molto più vicina e inspiegabilmente sfuggita (altra subdola manovra della Compagnia?). Quello che dovrebbe essere un paradiso, a questo punto una sorta di Terra 3,  si rivela un vero inferno, sebbene il paesaggio sia suggestivo, rigoglioso, pare sia completamente privo di fauna, nessun animale, silenzio assoluto: la quiete prima della tempesta.
Il virus letale trova subito  strada; qui c’è la prima incongruenza, sebbene il pianeta risulti perfettamente abitabile è poco definire rischioso il non utilizzo di tute protettive e caschi, il primo sbarcato viene subito contaminato e, portato in fretta sulla navetta, mostra i primi violenti sintomi e lo xenomorfo, cambiando strada, esce dalla sua schiena, in un tripudio splatter. Ma quello che colpisce è l’orrore e la violenza spaventosamente inaudite del nuovo esemplare di U.L.F. (Unidentified Life Form), in tutte le sue uccisioni. I superstiti scampati miracolosamente ai ripetuti attacchi grazie all’intervento di David (l’andriode di Prometheus) che così incontra il fratello Walter, una sorta di Nemesi per quest’ultimo. David racconta la storia sua e della Dottoressa Shaw, ma mentendo dice che questa è morta, in realtà, come tutti gli animali del pianeta, è servita per i suoi folli esperimenti, e quindi a raggiungere il pianeta dei creatori è stato solo l’androide che, come si vede nel flashback, fa cadere il virus alieno sugli abitanti del pianeta sterminandoli rapidamente. Nel dialogo tra i due androidi David insegna a suonare il flauto a Walter e, altro errore, c’è da chiedersi dove trovino il fiato visto che loro non respirano! Intanto l’alieno continua a mietere vittime con una ferocia mai vista e solo tre degli sbarcati, di cui uno contaminato, riescono a raggiungere la navetta di soccorso. Il resto è già visto, come prassi, tocca a Daniels, l’esperta in terraformazione affrontare per ultima lo xenomorfo con l’aiuto di Walter che invece alla fine si dimostra essere David. Solo due gli elementi sui quali poter riflettere.
Il primo è, il particolare marchio della Covenant, molto simile al disco solare alato, adorato dai sumeri e visibile in molti loro bassorilievi e quasi identico ad un cerchio nel grano apparso in Inghilterra. Cosa ha voluto dirci in questo caso Scott? Appena sbarcati sul pianeta, gli astronauti trovano un campo di grano: possibilità di trovare una coltivazione umana pari a zero. Ma la vera domanda è chi l’ha coltivato? Qui gli interrogativi sono tanti, gli studiosi ancora si dibattono su come sia nata l’agricoltura, il grano non nasce spontaneo, anzi per la verità non dovrebbe nemmeno esistere, visto che, per la scienza, come rivelano recenti studi, si tratta di un vero “mostro” biologico, un organismo geneticamente modificato. Ma modificato da chi? La nascita dell’agricoltura è solo una scoperta, un’invenzione dell’uomo primitivo o l’ennesimo dono degli Dei dell’antichità? Il film si conclude con Walter che mette a dormire Daniels, ma questa all’ultimo istante si accorge che in realtà si tratta di David il quale, dopo aver tirato un sospiro di sollievo (altro errore), al suono dell’Entrata degli Dèi nel Walhalla (R. Wagner), entra come un vero Dio nella sezione adibita alla conservazione degli embrioni umani e rigurgita due capsule contenenti però embrioni alieni. Il viaggio e la ricerca delle nostre origini continua…

Per saperne di più:
Recensione sul prossimo numero di XTimes

Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Alien
https://it.wikiquote.org/wiki/Alien
http://movieplayer.it/film/alien_387/curiosita/
https://it.wikipedia.org/wiki/Alien_(franchise)
http://movieplayer.it/articoli/alien-covenant-il-nostro-commento-alle-scene-viste-in-anteprima_17056/
https://it.wikipedia.org/wiki/Alien:_Covenant
http://www.mymovies.it/film/2017/aliencovenant/
http://cinema.everyeye.it/articoli/recensione-alien-covenant-terrore-arriva-dallo-spazio-33333.html
https://www.comingsoon.it/film/alien-covenant/50451/recensione/
http://movieplayer.it/articoli/alien-covenant-la-nostra-recensione-del-film-di-ridley-scott_17453/
http://www.mondofox.it/2017/05/08/alien-covenant-la-recensione-spoiler-free-dallo-spazio-senza-orrore/
http://www.cinematografo.it/recensioni/alien-covenant/
http://movieplayer.it/articoli/alien-10-cose-che-forse-non-sapete-sul-franchise-fantahorror_16102/
https://it.wikipedia.org/wiki/Alien%C2%B3
https://it.wikipedia.org/wiki/Aliens_-_Scontro_finale
https://it.wikipedia.org/wiki/Alien_-_La_clonazione
http://aforismi.meglio.it/frasi-film.htm?n=Alien
https://it.wikipedia.org/wiki/Xenomorfo
http://www.fumettologica.it/2017/05/alien-covenant-recensione/

Da ET a… Topolino!

231863295.jpg Nel primo e precedente post di questa sezione ho parlato del fenomeno Ufo e del fatto che le autorità si ostinino a smentire ed a ridicolizzarlo, anche con l’utilizzo sapiente delle informazioni e dei mezzi di comunicazione di massa. Si è altresì ipotizzato che tali mezzi, primo fra tutti il cinema, vengano usati, dai governi (in particolare quello statunitense) per cercare comunque di informare l’opinione pubblica, con la formula del detto e non detto, in modo tale che quantunque si verificasse un palese contatto, sarebbe meno traumatico per l’intera umanità.
Nel libro dal titolo “Fantascienza Effetto Ufo” (Editoriale Olimpia), l’esperto R. Pinotti (presidente del Centro Ufologico Nazionale C.U.N.), parla del “Programma di Acclimatazione del Pubblico”, e di ciò che affermò Joseph A. Hynek: «Hollywood ha sviluppato delle proiezioni orientate (oriented productions) realizzando così, per il grande e piccolo schermo, una vera e propria forma di ‘condizionamento occulto’ a carattere pedagogico, anche di ordine subliminale… Come si fa a dire alla gente che i film di fantascienza sul tema degli alieni fino almeno a ‘E.T. l’Extraterrestre’ di Spielberg non sono stati prodotti a caso, bensì per preparare la gente alla presenza degli Ufo e dei suoi occupanti»(pag. 20).
Quindi è possibile che certi film non siano di fantascienza, che certe opere non siano solo per appassionati del genere formanti una fascia di età piuttosto alta e che non sia solo il governo americano ad attuare volutamente o meno un simile programma.
Luca Scantamburlo nel suo articolo dal titolo “La realtà del Secretum-Omega” riporta ciò che è menzionato in un’enciclopedia per adolescenti edita dalla Rizzoli Junior; nel volume “Il Cielo”, realizzato dall’Istituto Geografico De Agostini l’autore fa notare che in esso, vengono citati “Nibiru” (il decimo pianeta ancora sconosciuto del nostro sistema solare, nda) e i suoi potenziali abitanti, gli “Anunnaki”, «una stirpe di giganti semidivini». Ma gli autori del volume sono andati ben oltre, infatti, rifacendosi agli studi del prof. Z. Sitchin, uno dei massimi esponenti nello studio della civiltà sumera e dei suoi libri sacri, essi spiegano addirittura le vere origini del nostro sistema solare. Scantamburlo alla fine del paragrafo si chiede, rimanendo nel dubbio, «se esso sia una coraggiosa iniziativa individuale o di pochi intellettuali, oppure il frutto di una qualche indicazione venuta da ambienti istituzionali».
Ricordiamo che l’enciclopedia è, comunque, per adolescenti forse già con una certa infarinatura sull’argomento, ma che dire allora del articolo pubblicato, a cura della redazione, sul numero 2757 di “Topolino”?
I redattori in poche pagine, molto ben illustrate sempre nello stile del giornalino, ma con un corredo iconografico notevole, sono riusciti a condensare tutta una serie di concetti, nomi e circostanze che si meritano senz’altro la lettura anche da parte di un pubblico più avvezzo a tali argomenti.
Già a partire dal titolo: “E se gli extraterrestri… fossimo noi?”, si denota una certa padronanza della materia e, oltre a termini ricordati in precedenza come Nibiru e Anunnaki, nell’articolo vengono proposti tutti i cardini dell’ufologia: grigi (nella foto una rappresentazione tratta dall’articolo in questione), rettiliani, clipeologia (dal latino Clipeus ardentes=scudi infuocati, così i romani chiamavano gli avvistamenti di dischi volanti, nda), le teorie sull’archeologia spaziale, le foto mostranti le antiche rovine Inca, Maya, Stonehenge, Machu Picchu e le immancabili piramidi, monumenti la cui origine è, per certi versi, ancora un mistero.
E ancora i bassorilievi sumeri che raffigurerebbero «coloro che dal cielo sono scesi sulla Terra» (Sitchin), ovvero gli Anunnaki, ecc. fino alle speculazioni di stampo prettamente ufologico, come ad esempio le tesi che “sostengono l’origine aliena degli esseri umani”, il fenomeno delle Abduction (i rapimenti di esseri umani da parte di entità aliene) ad opera dei grigi, addirittura la loro probabile provenienza (il sistema di Zeta Reticuli e la stella Bellatrix), concetti questi che sono stati sviluppati da pochissimi anni e che per ora sono bagaglio solo degli addetti ai lavori, come la tesi che vorrebbe questi, i grigi, sottoposti, in un’ipotetica scala gerarchica composta da diverse razze aliene, ai “rettiliani”…
Chissà, forse queste sono soltanto speculazioni, la passione per l’ufologia potrebbe spingere a forzature, ad andare oltre, fatto sta, però, che se ci ferma per un attimo a riflettere, tutto questo merita almeno il classico beneficio del dubbio: se sono tutte sciocchezze perché elargirle ad un pubblico, come quello infantile, dotato ancora di un basso profilo critico?

Nota
Josef Allen Hynek (1910-1986) era un professore d’astronomia. Fu anche protagonista del Progetto Blue Book come consigliere scientifico dal 1952 al 1969. Il dr. Hynek fu invitato anche come consulente per la Columbia Pictures nel famoso film sugli UFO del 1977 di Steven Spielberg, Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo (Wikipedia).

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