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Sputnik: il film, il vaccino e…

Doveva essere la punta di diamante del Tribeca Film Festival, nell’Aprile 2020, ma la kermesse venne posticipata per la pandemia e quindi fu distribuito in Video-On-Demand solo qualche giorno dopo e, in Russia, presentato dalla Sony su diverse piattaforme, è stato visto in poco tempo da oltre un milione di appassionati, stracciando altri titoli russi e americani, come il film più visto degli ultimi due anni. Sputnik, del regista Egor Abramenko, in Italia è stato trasmesso lunedì 26 Aprile (tra l’altro il 26 aprile è una data molto importante per gli appassionati di SF, poichè è il giorno dedicato ad Alien, Fury 426 è il pianeta prigione del terzo film sulla terribile creatura aliena), e disponibile ora gratuitamente su Rai Play. Gli incassi e una buona accoglienza da parte della critica, per un «efficace horror spaziale alieno con un tocco di epoca sovietica»(1), hanno fatto sì che gli stessi americani si decidessero per la produzione di un remake (a solo un anno dall’uscita dell’originale!), in quanto Sputnik, che in russo significa sia compagno di viaggio e per estensione satellite, «è un film che si può adattare benissimo non solo per un pubblico anglosassone ma per tutto il mondo»(2).
E, se Solaris (l’originale di Andrej Tarkovskij del 1972, tratto dal romanzo omonimo di Stanislav Lem, non il remake con G. Clooney), venne presentato all’uscita come: «La risposta della cinematografia sovietica a 2001: Odissea nello spazio», il film di Abramenko, oltre al già citato Alien, cita anche il film Life: Non oltrepassare il limite (D. Espinosa, 2017, qui mia recensione) quanto a estrema somiglianza della creatura aliena -che fa strage nella stazione spaziale. Mentre la creatura nel film russo, miete vittime nella base segreta sovietica (il film è ambientato nel 1983, in piena guerra fredda).
La sequenza iniziale mostra i due cosmonauti (corrispettivo russo di astronauti, per chi non lo sapesse), che dall’interno della loro piccola navicella, assistono a un incredibile evento: qualcosa sembra muoversi all’esterno del veicolo (fatto da non escludere, a priori, anche nella realtà), evento che accade anche nel film La moglie dell’Astronauta (R. Ravich, 1999): l’astronauta J. Depp, ritorna sulla Terra, dalla moglie, C. Theron, ma è completamente un’altra persona, che a poco a poco mostrerà tutta la sua potenza, sotto forma di una energia aliena spaventosa.
In Sputnik: la capsula si schianta in Kazakhstan (sede del centro spaziale Baikonur, dove nel 1957, venne lanciato il primo satellite artificiale, lo Sputnik), uno dei due cosmonauti giace morto in maniera orribile, mentre l’altro è in gravi condizioni con il sangue che esce da tutti gli orifizi del volto. In seguito si scoprirà che, durante la notte, un parassita alieno esce dal suo corpo e comincia ad interagire con i membri del centro dove è rinchiuso il cosmonauta.
Il cinema di fantascienza, con alcune contaminazioni horror e, in questo caso anche con risvolti splatter, ci ha mostrato diverse volte situazioni del genere, film come L’Alieno (The Hidden, J. Sholden, 1987), che mostra il modo in cui il parassita nascosto, modello lumacone, transita da corpo a corpo, ma anche la famosa serie tv, spesso da me citata, X-Files che, in uno dei suoi episodi, La Setta (st. 8, ep. 4), Scully diventa il tabernacolo di una creatura aliena, che introdotta dietro la schiena, fissandosi alla ghiandola pineale, assoggetta completamente il malcapitato, tanto da divenire oggetto di culto degli abitanti di una sperduta contrada nel deserto americano.
Il parassita, che durante l’azione diventa poi simbionte, invece mordendo la testa delle sue prede, sembra apparentemente nutrirsi di materia grigia, ma non è così o meglio, non proprio così: l’essere alieno, esce dal corpo che ha parassitato, si mostra agli umani per aumentarne la paura, lo stress soprattutto, facendo alzare notevolmente nel cervello, i livelli di cortisolo.
Ed ecco perché nello spazio ha ucciso l’altro cosmonauta, perché malato e quindi con bassi livelli di cortisolo.
Il vaccino Sputnik-V, è stato chiamato così come portafortuna per rinverdire i fasti del passato, dei tempi della corsa allo spazio, è stato quindi il primo ad ottenere, nel mondo, la registrazione. Il mondo, però ha usato una certa cautela nei confronti di questo vaccino per paura che Mosca abbia, in un certo senso «bruciato le tappe sacrificando sicurezza ed efficacia del prodotto pur di tagliare il traguardo per prima»(3).
Ma dov’è l’ostacolo o quantomeno dove sorgono i sospetti? In pratica: «Il vaccino non ci vuole stressati»(4). Questo vale per ogni tipo di vaccino. La vita moderna però, influisce in maniera enorme sull’umore di ogni uomo, donna o bambino, stress che, per forza di cose, data la pandemia è notevolmente aumentato in ognuno di noi.
Gli esperti, quindi, sostengono che l’adrenalina (nel film L’Alieno, sembra essere prediletta dal parassita) e il cortisolo, definiscono la corretta assunzione della dose di vaccino; non solo, ma chi soffre di stress cronico: «viene esposto perennemente a questi due ormoni, e le cellule immunitarie non rispondono più correttamente»(5). Rendendo forse inutili le dosi somministrate o, quantomeno essere: «un pharmakon nel vero senso del termine greco, ossia rimedio e veleno insieme»(6)
Ma questa è solo la mia modesta opinione e, certamente, vista la mia limitata preparazione, in materia medica o scientifica, non posso arrivare a una conclusione definitiva, tenendo ben presente, l’enorme importanza dell’argomento. Quello che posso dire, e qui non ho nessun problema a farlo, da quando è scoppiata questa grave crisi planetaria, il confine fra scienza e fantascienza è diventato sempre più labile e incerto.

 

Note:
1.https://it.wikipedia.org/wiki/Sputnik_(film)
2.https://www.fantascienza.com/26757/sputnik-in-preparazione-il-remake-americano-del-film-russo
3.https://www.agi.it/estero/news/2020-08-11/perche-russi-chiamano-vaccino-sputnik-9392885/
4.https://www.focus.it/scienza/salute/covid-5-regole-per-aiutare-vaccino
5.idem
6.https://www.posthuman.it/cinema/sputnik-il-pharmakon-alieno

Altre fonti:
https://www.fantascienza.com/26837/sputnik-e-disponibile-su-raiplay-il-film-di-fantascienzahorror-russo
https://it.style.yahoo.com/ema-discuteremo-possibili-effetti-avversi-075432598.html

credit:
www.fantascienza.com
www.dottnet.it

Covid-19: Il domani tra di noi

Dopo sei articoli sui virus (più uno specifico sulla SARS), il primo pubblicato nel 2003 sulla rivista Stargate Magazine n°13 (titolo: Virus Versus), poi il secondo (Virus Versus 2: il possibile ritorno) sul sito DNA Magazine (non più presente in rete) e i restanti tutti su questo blog: il terzo Virus Versus 3: Ultimatum; il quarto: Doomsday, il quinto: World War e l’ultimo, il sesto con Countdown,  avendo esaurito quasi tutti i termini catastrofici, (manca solo Apocalipse) ho scelto, non a caso, un titolo non ad effetto, ma più significativo.
Certo avrei potuto far man bassa sui titoli di film di fantascienza, come ad esempio Virus Letale (W. Petersen, 1995) o 28 giorni dopo (D. Boyle, 2002), con la, mai citata abbastanza, frase: «La storia dell’uomo sulla Terra… l’umanità dura solo da pochi istanti, nell’arco di tempo terrestre, quindi se l’uomo scomparisse, tutto tornerebbe alla normalità». Oppure Contagion (S. Soderberg, 2011), considerato il più attendibile dal punto di vista scientifico perché lo stesso regista e lo sceneggiatore si sono avvalsi della collaborazione dei più famosi virologi per rendere la storia più credibile e plausibile(1).
Il titolo scelto, Il domani tra di noi, sebbene il film non sia di fantascienza (tit. orig. The Mountain between us), é allo stesso tempo evocativo, ma proiettato verso il futuro (il domani), inoltre dà un senso di speranza, nell’aspetto forse più importante e decisivo per la lotta alla pandemia: il tra di noi. Il film, per la regia di Hany Abu-Assad (2017), interpretato dalla titanica Kate Winslet, può essere usato come metafora per stigmatizzare il periodo che l’intera umanità sta vivendo.

un’intensa immagine dei due protagonisti di Il domani tra di noi

Dal trailer: «durante la tua esistenza, conoscerai persone che non incideranno sul corso delle cose, ma uno sconosciuto potrà cambiare la tua vita per sempre»(2).
In realtà le persone che invece hanno inciso e incidono sulla vita dei pazienti sono il personale infermieristico e dei medici -di fatti l’altro protagonista del film é un medico; ed é vero che uno sconosciuto può cambiare la vita di ognuno di noi per sempre: basta un semplice starnuto di un passante e il gioco é fatto.
Nel film i due protagonisti viaggiano su un piccolo aereo (la Winslet, copre il ruolo di una fotoreporter, professione cruciale per la diffusione delle notizie), che precipita sulle montagne del Colorado e capiscono che possono contare solo l’uno per l’altra, se vogliono salvarsi, scalare le montagne (la pandemia) e tornare alla civiltà, alla loro vita quotidiana. La tagline recita: «quando non ci sarà più speranza; non smetteranno di credere l’uno nell’altra», che é esattamente quello che siamo chiamati a fare, mai perdere la speranza nell’uno con l’altro. Di conseguenza la situazione che affrontano i due protagonisti, soli, su un territorio inospitale, fatto di montagne innevate, di freddo e natura selvaggia, rappresenta il confinamento; l’impossibilità di essere soccorsi, il distanziamento sociale, che é quasi un ossimoro, perché in realtà nasconde un ben altro significato, in quanto si dovrebbe parlare di distanziamento asociale, come detto é metafora di ciò che stiamo vivendo, e non crediate che abbiamo superato già le montagne e siamo in vista della meta.
Come dice, in un’intervista(3) il regista: «la capacità degli esseri umani, lo spirito degli esseri umani può fare molto, può (farti, nda) sopravvivere, essere in grado di amare, essere in grado di sacrificarsi, essere in grado di essere buono. Lo spirito che consente loro di diventare essere umani migliori… il rapporto tra loro e la natura, tra loro e la civiltà, quando tornano alla civiltà, cambia la loro prospettiva, su come si sentono, cosa pensano».
E allora sebbene sarebbe opportuno ripercorrere le varie fasi che hanno caratterizzato questo periodo critico, mi limiterò ad analizzare una frase, molto abusata e a volte usata a sproposito: la realtà supera sempre la fantasia. Non sono per niente d’accordo. Ecco perché: «La fantascienza non deve rassicurare, ma sconvolgere. Non deve raccontare il Paradiso che ci aspetta, ma tracciare le mappe dell’Inferno in cui viviamo»(4). Ebbene, non siamo neanche lontanamente vicini a ciò che descrive la Science Fiction.
Tutti i film (come pure i romanzi), illustrano un mondo post apocalittico, quando cioè l’uomo è giunto alla fine (o quasi), del suo percorso sulla Terra. Un mondo in cui la pandemia ha mietuto vittime in tutti i continenti e in gran numero, in altre parole: una ecatombe, con l’umanità ridotta ad un manipolo di uomini che vagano alla ricerca di cibo e un posto sicuro dove stare. Di conseguenza la potenza (leggi mortalità) di un virus a livello globale, descritto nella fantascienza, non ricalca ciò che sta succedendo, neanche con la febbre spagnola cento anni fa, ma mai abbassare la guardia, i nuovi focolai quello dicono in realtà, e quindi la situazione potrebbe peggiorare da qui a qualche mese e diventare davvero una vera pandemia.
Altrimenti perché mettere una data (l’anno), dopo il nome…
E allora dire che la fantasia, qui la fantascienza, é sempre superata dalla realtà è un errore grosso e grossolano, parafrasando almeno concettualmente, il grande scrittore Frank Herbert (autore di quell’immenso affresco FS che Dune) é soltanto una sorta di protezione del nostro cervello: «Un meccanismo protettivo che ci difende dai terrori del futuro»(5). Ma é fondamentale mettere a fuoco un altro aspetto, un particolare punto di vista che ci é utile in un contesto dove mancano elementi chiari e la verità è sempre lungi dal divenire.
«In un mondo con una forte pulsione immanentistica come quello attuale, la dimensione dell’Oltre diventa una risorsa rivoluzionaria e pericolosa per i materialismi di massa. Il cinema (come la fantascienza, nda) con la sua immediatezza, ha l’importante funzione di dare forma, ancorché semplificata, al bisogno intimo e verticale dell’uomo – oggi vietato, negato e represso – di oltrepassare la sua realtà, all’interno di un contesto di società e di pensiero che invece ci vuole totalmente immersi in una realtà orizzontale, dominata dalla dialettica servo-padrone e dalla centralità di ruolo del denaro (omissis). Solo il matto, solo l’alienato, solo l’escluso dalla rigida logica positivistica (omissis) saprà cioé guardare (omissis) e scorgervi i riflessi di una Bellezza che non è di questo mondo»(6).
Ecco che, il presidente USA D. Trump, prima snobba l’avvertimento dei servizi segreti sul reale pericolo del virus, poi accusa la Cina, infine dichiara, in pieno lockdown, che l’economia poteva ripartire anche a costo di un numero accettabile di vite umane…
Inutile affermare che se si arriva a questo c’è veramente qualcosa che non va, il virus ha messo a nudo tutte le falle del sistema: la legge del profitto a tutti i costi, é ben radicata nella cultura occidentale, perché ha radici molto profonde.
La mondializzazione, termine caro a Bill Clinton di «processi egemonici adeguati nell’ambito della società internazionale…», senza peraltro dimenticare il «peso delle nuove tecnologie… della vulnerabilità e della sicurezza… delle strategie dell’informazione, indissolubili dalle questioni spaziali», fino al controllo della natura, serve, in pratica, per avere «everything under control»(7).
Come scrissi nell’articolo Shaping The World (pubblicato sul sito Oltrenews, non più presente in rete, che é anche il titolo del paragrafo del libro di cui alle citazioni precedenti), scenari quasi da fantascienza, dove nulla può essere dato per scontato. Ma dobbiamo andare ancora un po’ indietro nel tempo: il Presidente Eisenhower con un “Executive Order” segreto (1957), ordinò di esaminare tali scenari e il gruppo di studio, la Jason Society, «elaborò tre proposte chiamate Alternativa 1, 2 e 3».
Per chi volesse sapere a cosa si riferiscono le Alternative 2 e 3, può leggere qui l’articolo, quella che ci interessa, nel contesto, che stiamo sviscerando é l’Alternativa 1: oltre all’uso di dispositivi nucleari da far esplodere nella Stratosfera, in modo che l’inquinamento potesse uscire dalle buche così create(!), ipotesi scartata per i cosiddetti danni collaterali che tale azione avrebbe prodotto. L’Alternativa prevedeva una drastica riduzione della popolazione mondiale provocando una guerra, una finta calamità naturale (come la caduta di un asteroide) o più propriamente, lo sdoganamento di un virus pandemico, questo sempre per limitare i danni e assicurare ai pochi rimasti post-calamità una decente qualità della vita!
Inoltre, «Il 24 aprile 1974, venne pubblicato, con la firma di Henry Kissinger, il “National Security Study Memorandum 200″, che venne indirizzato, tra l’altro, al presidente americano Gerald Ford, ai Ministeri della Difesa, dell’Agricoltura, al Direttore della CIA e agli amministratori della AID (Agency for International Development). Il “Memorandum” è (omissis) uno studio sull’impatto della crescita della popolazione mondiale sugli interessi strategici esteri americani…»(8).
Poco prima che il virus si espandesse, il 18 ottobre 2019, a New York, il Johns Hopkins Center for Health Security” in collaborazione con il World Economic Forum” e la “Fondazione Bill & Melissa Gates” hanno ospitato l’Event 201: «una simulazione di pandemia globale (omissis) e aveva lo scopo di gestire e ridurre le conseguenze economiche e sociali su larga scala di un’eventuale epidemia virale»(9).
La coalizione conosciuta come Big Pharma, sta lavorando alacremente per trovare una cura, ma nel film Virus Letale (citato all’inizio), i militari vogliono bombardare la cittadina da loro assediata, per preservare la loro potente arma batteriologica.
Mentre ne La città verrà distrutta all’alba (B. Eisner, 2010), remake del capolavoro di G. A. Romero (1973), dopo l’occupazione, le recinzioni, le gabbie per i positivi, il coprifuoco e le fosse comuni, la bomba cade sul piccolo centro distruggendo tutto perché… é più sicuro così!
Breaking News: proprio mentre posto l’articolo, leggo una nota dell’Agenzia Ansa, in Israele per arginare i contagi è sceso in campo l’esercito perché il Ministero della Sanità ha fallito!
Tornando all’Event 201 (nell’articolo citato alla nota 9), l’autore, così continua: «Dietro questo movimento ci sarebbe la “Moderna Inc.” una corporation nata a Cambridge nel 2010, che collabora con multinazionali del calibro di Astrazeneca e Merck, con la Fondazione Bill & Melissa Gates e con il Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency) cioè con l’Agenzia del Dipartimento della Difesa americano che si occupa di ricerche militari…». E dov’è che gli interessi americani impattano sulla crescita della popolazione mondiale se non in Cina? Il laboratorio di Wuhan, inaugurato nel 2017, ha un livello di biosicurezza BSL-4, che é il più alto, lo scopo dichiarato é quello di combattere le più serie minacce biologiche sul pianeta, quindi é perlomeno plausibile che l’nCov-2019, possa essere uscito da lí…(10).
Nel film The Constant Gardener – La Cospirazione  (F. Meirelles, 2005), lo slogan della multinazionale farmaceutica é: «the world is our clinic»; o altrimenti: una persona sana é un malato che non sa ancora di esserlo! Quindi come si può notare ci sono diverse riflessioni da fare e siccome sto trattando di Science Fiction per realizzare un post che andrà su un blog dove la fantascienza é uno dei motori trainanti, non posso esimermi dal fare riferimento alle “questioni spaziali”, precedentemente menzionate.
Nel romanzo Andromeda scritto dal grande Michael Crichton nel 1969, l’autore ipotizza che il virus provenga dallo spazio: un satellite cade nei pressi di una cittadina falciando all’istante tutta la popolazione, tranne due superstiti.
«Ma quello più terrificante relativamente a questo genere di letteratura, è quello scritto dal Global Preparedness Monitoring Board (GPMB), una commissione indipendente di quindici esperti internazionali convocata da OMS e Banca Mondiale. Secondo questi esperti, uno scenario possibile è la comparsa di un virus, di origine sconosciuta, in grado di propagarsi per tutto il mondo per via aerea, che nel giro di 36 ore potrebbe uccidere circa 80 milioni di persone (omissis). Le conseguenze di una tale catastrofe, ci raccontano gli esperti del GPMB, si sentirebbero anche in economia, con il calo del PIL globale, che porterebbe altre morti, forse a milioni»(11).

una flotta di Ufo, avvistata dalla ISS?

Ricordate la questione dei “buchi” nella Stratosfera?
Nei mesi scorsi é stata pubblicata la notizia che causa un “disturbo” nella magnetosfera, siamo stati esposti alle pericolose radiazioni spaziali. La NASA subito si è affrettata a chiarire che é tutta opera del Sole, anche se questo è nel suo periodo minimo di attività.
Un’altra teoria, forse più probabile è che tale apertura é stata creata da un “oggetto” o da una serie di “oggetti”.
Poi sembra che, in piena pandemia, oggetti volanti sono stati avvistati a flotte, come si vede dall’immagine a lato, alcuni sostengono che ci sia anche un filmato dalla Stazione Spaziale internazionale. Solo una coincidenza?(12).
Durante tutta la nostra storia, nei momenti cruciali dell’umanità spesso si sono avuti avvistamenti, il cui ricordo é stato immortalato in numerose opere d’arte, nella fattispecie, diversi quadri.
Siamo in una fase delicata della vita dell’uomo sulla Terra, e questo purtroppo non viene evidenziato abbastanza, a tutto vantaggio degli stolti che prendono sotto gamba qualsiasi avvertimento, non solo ma sarà «il ritorno alla quotidianità il vero banco di prova della propria capacità di adattamento»(13).
Tutto questo però «non fa altro che ricordare all’uomo, l’implacabilità di Madre Natura»(14), o di Gaia, per chi, come lo scrivente, crede che il pianeta Terra, sia in realtà un essere vivente. Un essere vivente a tutti gli effetti che soffre per colpa di quella balla spaziale, o se preferite di quella sporca bugia, di quella strana invenzione che la scienza chiama homo sapiens.

Note:

1.Cfr.https://www.comingsoon.it/cinema/news/contagion-perche-e-il-film-piu-accurato-scientificamente-di-tutti-quelli/n104624/
2.https://www.comingsoon.it/streaming/news/il-domani-tra-di-noi-i-dispersi-kate-winslet-e-idris-elba-in-streaming-su/n105626/
3.https://www.comingsoon.it/film/il-domani-tra-di-noi/53724/video/?vid=27777
4.Meredith Burton, in Ken Parker Magazine, pag. 4, Bonelli Editore, 1995.
5.Frank Herbert, dalla Raccolta dei detti di Muad’Dib, della Principessa Irulan, p. 299, Nord).
6.https://www.filmtv.it/playlist/715856/i-piu-bei-film-metafisici/#rfr:none
7.Jean-Michel Valantin, Hollywood, il Pentagono e Washington, Fazi Editore.
8.Summary of National Security Study Memorandum 200. Memorandum 200: il genocidio diventa politica estera americana, tratto dal libro di Franco Adessa, «ONU: gioco al massacro». In http://www.disinformazione.it/memorandum200.htm.
9.https://disinformazione.it/2020/01/26/lesercitazione-event-201-e-il-virus-cinese-uscito-da-un-laboratorio-militare/
10.idem
11.https://www.fantascienza.com/25481/wuhan-e-il-romanzo-della-pandemia-globale
12.https://www.segnidalcielo.it/incredibile-aumento-degli-avvistamenti-ufo-durante-la-pandemia/
13.https://www.mymovies.it/film/2017/themountainbetweenus/
14. idem

Credit
Immagini tratte da:
www.comingsoon.it
www.mymovies.it
www.disinformazione.it
www.segnidalcielo.it

First Man: Destination Moon?

«Siete solo un branco di mocciosi che gioca con gli aeroplanini di legno». È la moglie di Neil Armostrong a gridare questa rabbiosa frase in faccia ad uno dei responsabili della Nasa.
Il film è First Man -Il primo uomo, che vede ricomporsi la coppia Damien Chazelle regista e Ryan Gosling (Neil Armostrong), già insieme per il plurivincitore di Oscar (2017), La La Land (2016). Gli aeroplani rimandano ad una divertente battuta di Contact (R. Zemeckis, 1997) quando la protagonista (J. Foster), nel tentativo di acquisire nuovi fondi per il suo progetto SETI ribatte alla Commissione: «Fantascienza? Ne volete sentire un’altra? Ho sentito di due tizi che vogliono costruire un coso, metterci le persone sopra e farlo volare come un uccello? Ci credereste?». First Man, un misto tra biopic e docufilm, narra la storia di un uomo come tanti che, insieme ad altri, vuole perseguire il suo «sogno»(1) di mettere il proprio, primo, piede sulla superficie del nostro satellite.
E se vogliamo parlare di fantascienza, fu Georges Méliès che nel lontano 1902, un anno prima del primo volo dei fratelli Wright, realizzò Le Voyage dans la Lune; film come Destination Moon (I. Pichel, 1950), in italiano -Uomini sulla Luna, che la Nasa usò quasi come propedeutico, sebbene fosse molto ingenuo, per istruire i suoi futuri astronauti (all’inizio del lavoro di Chazelle, si vede una breve clip, invece molto realistica, realizzata dall’Agenzia Spaziale, dove si scorge chiaramente il getto dei motori che fuoriesce dal LEM in decollo dalla Luna, che nei filmati originale non c’è!). Infine La donna nella Luna (F. Lang, 1928), che si avvalse della collaborazione di uno dei primi esperti di astronautica: Hermann Oberth. Ci si potrebbe chiedere se non è vera fantascienza il fatto che sono bastati solo 67 anni, per passare dai pochi metri che fece il rudimentale aereo dei due fratelli, all’allunaggio, il 20 luglio del 1969. Suggestiva la scena in cui Armstrong fa appena in tempo ad eiettarsi dal simulatore per l’allunaggio, prima che il veicolo si schiantasse al suolo; dopo lo scampato pericolo guarda lo stesso in fiamme e poi guarda la Luna, alta nel cielo, che sembra sempre più allontanarsi «nell’abisso degli abissi».
Era quello il tempo delle cassette Stereo8, dei telefoni neri attaccati alle pareti, delle gomme di auto usate come altalena, delle madri casalinghe che preparavano i biscotti nelle loro classiche cucine all’americana, nelle altrettanto classiche case basse, mono piano, mentre i bambini giocavano sul green lì davanti, fantasticando sulla Terra di Egelloc (che è solo la parola College scritta al contrario). Era anche il tempo delle lotte intestine per la guerra in Vietnam, delle proteste degli afro-americani vittime di razzismo e delle loro canzoni, loro «non si possono pagare il dottore, mentre i bianchi vanno sulla Luna», ma qui siamo già nel 1968. I dottori… chissà se Armstrong, uomo semplice che viveva la sua vita in famiglia a «piccoli passi» (ancora Contact), per prepararsi al «grande balzo» per l’umanità, non si sarà chiesto, almeno per un istante, quando nel Mare della Tranquillità dà l’estremo saluto alla figlioletta, morta in tenera età di cancro, lanciando “a Luna” il piccolo braccialetto, che forse avrebbe potuto fare il medico e tentare il tutto per tutto per salvare sua figlia. Se si sarà chiesto mai se non avesse potuto vivere una vita diversa, invece di una vita all’incontrario. Di fatti il film finisce come sarebbe dovuto iniziare e cioè con il discorso del Presidente JFK che agli inizi degli anni ’60, annunciò al mondo che entro la fine del decennio un astronauta americano avrebbe messo piede sul suolo lunare.
Ma come fecero gli americani a battere sul tempo i sovietici che erano in netto vantaggio?
Il primo satellite artificiale, lo Sputnik 1 venne lanciato in orbita il 4 ottobre 1957. «La notizia stupì il mondo intero». Primo animale in orbita, la cagnetta Laika con lo Sputnik 2, un mese dopo, il 3 novembre 1957. Primo essere umano lanciato nello spazio: Jurij Gagarin con il Vostok 1, il 12 aprile 1961. Prima donna nello spazio, Valentina V. Tereškova sul Vostok 6, il 16 luglio 1963. Questi sono i record più noti, infatti sulla relativa pagina di Wikipedia, da cui è tratta la citazione precedente, la lista dei primati è molto lunga, il Programma Spaziale Sovietico, vanta anche: prima attività extra veicolare (E.V.A.), Aleksej A. Leonov marzo 1965; e ancora, prima sonda sulla Luna, prime immagini del suo lato nascosto, prime sonde lanciate verso Venere e Marte ecc. fino alle stazioni spaziali Salyut 1, nel 1971 e la più nota MIR, pensionata nel 2001. Quindi, secondo il metodo deduttivo tanto caro ai cattedratici, acerrimi sostenitori della scienza ufficiale: chi è andato sulla Luna? Gli americani!
«Il ragionamento deduttivo (o scientifico, nda), sta a fondamento di tutte le dimostrazioni e i teoremi della matematica, ma non ci permette di scoprire o prevedere fatti nuovi e quindi di ampliare le nostre conoscenze, compiendo un salto dal noto all’ignoto»(2). Che fu proprio quello che fecero gli USA.
Per correttezza vediamo i fatti più a fondo, riassumendo lo stato dell’arte all’epoca.
Quella che segue è una breve analisi tratta dal DVD realizzato da Massimo Mazzucco: American Moon (vedi fonti video). «Poche persone ricordano che, parallelamente al programma americano Apollo anche i sovietici cercarono di avere un loro programma. Ma questo programma sovietico, che era la controparte dell’Apollo americano, fallì. Fallì perché il razzo russo, l’equivalente del Saturno 5, esplose diverse volte…», Dr. Roald Sagdeyev, ex direttore dell’Agenzia Spaziale Russa.
«Nell’autunno 1965, il generale Phillips direttore del Progetto Lunare Apollo, presentò ai suoi superiori un rapporto che denunciava, senza mezzi termini, lo stato di confusione e di arretramento del programma lunare…». Due anni dopo «Nel marzo del 1967, il direttore della Nasa Webb, si presentava alla Commissione Parlamentare di Scienza e Astronautica (omissis): se ce la faremo entro il 1969 (omissis), saremo molto, molto fortunati, le possibilità di completare tutto il lavoro necessario, sono meno quest’anno, di quanto lo erano un anno fa…». Un anno dopo, Webb, lasciò la Nasa…
Nel 1976, Bill Kaysing, padre del cosiddetto Moonhoax, pubblicò il libro, divenuto bestseller: Non siamo mai andati sulla Luna. Nel libro, l’autore sostenne la tesi che le missioni Apollo siano state, in realtà filmate in uno studio cinematografico, nell’ormai arcinota base segreta Area 51.

Ryan Gosling che ricorda il David di “2001”

Altri hanno sostenuto, lo scrivente ne conviene, che l’unico in grado di assolvere al ruolo di regista fosse Stanley Kubrick, da poco realizzatore di quello che è un capolavoro assoluto del cinema e cioè 2001: Odissea nello Spazio, (Chazelle cerca di ricreare alcune scene delle astronavi che danzano, ma non con Il bel Danubio blu). Proprio Mazzucco, fa ampio uso di spezzoni del cult, per spiegare diversi elementi tecnici dovuti alle foto e alle riprese ritenute false, come ad esempio la linea dell’orizzonte che divide la linea di terminazione del set cinematografico con lo sfondo finto, secondo la tecnica conosciuta come front-projection (3).
Un altro problema per i debunkers(4), fu quando Google lanciò, nel 2007, il concorso Lunar X Prize, offrendo un premio di 30 milioni di dollari(!), «alla prima organizzazione privata che riuscirà a mandare una sonda sulla Luna con un robot che possa percorrere almeno 500m trasmettendo in diretta le immagini a Terra (omissis), venti squadre (da tutto il mondo, nda), hanno annunciato di voler partecipare al concorso». Google, comunicò poco dopo che avrebbe istituito «un premio supplementare di 4 milioni di dollari, per chi riuscirà a trasmettere immagini televisive in diretta da uno qualunque dei luoghi di allunaggio delle missioni Apollo». La risposta della Nasa? «Nel 2011, ha chiesto ufficialmente che venga stabilita una no fly zone di almeno 2km di raggio tutto intorno ai luoghi di allunaggio delle missioni Apollo»(!). Ma come, sarebbe stata una conferma diretta dell’avvenuta presenza dell’uomo sulla Luna e loro che fanno, negano l’accesso? Questa la spiegazione: per «preservare i luoghi di allunaggio da eventuali contaminazioni»?!
Altro problema è l’attraversamento delle cosiddette fasce di Van Allen, dal nome del loro scopritore, le fasce vanno da una distanza minima di 1.500 km dalla Terra, fino ad un massimo di 40.000 km dalla superficie del nostro pianeta. Le fasce essendo altamente radioattive pongono «dei problemi che a tutt’oggi non sembrano stati risolti». In poche parole gli astronauti delle missioni Apollo sono gli unici esseri umani ad averle attraversate (le altre missioni sia americane che russe, Shuttle, Stazione spaziale, ecc.) si svolgono molto al di sotto, nella zona definita “bassa orbita terrestre”, quindi al sicuro da quel tipo di radiazioni. In sostanza sia i razzi di tutte le missioni Apollo, che soprattutto le tute degli astronauti, non erano adatte a proteggere sufficientemente dalle radiazioni stesse che avrebbero potuto risultare addirittura mortali! Fatto questo confermato da quasi tutti gli esperti, come si vede benissimo nel dvd in questione. Ma all’epoca la Nasa, minimizzò il tutto, ritenendolo un problema secondario, ma adesso con le future missioni Orizon, il problema sembra ripresentarsi in tutta la sua pericolosità. Come mai?

Il LEM sul suolo lunare

E i fogli di cartapesta tenuti insieme da un po’ di nastro adesivo sul LEM? E perché i progetti dello stesso modulo lunare «non esistono più perché (secondo la ditta costruttrice, nda), occupavano molto spazio»! I progetti più importanti della storia «buttati al macero». Ma stiamo scherzando? Certo che no! E non è finita qui.
Se questo ancora non dovesse bastare agli onnipresenti scettici (per il sottoscritto, lo ribadisco, lo scetticismo è solo mancanza di conoscenza), c’è di più! Infatti anche i nastri originali della prima “passeggiata” di Armstrong, sono scomparsi!
«Il primo passo di un essere umano su un altro corpo celeste (omissis) non si trova più»? E ancora, per quanto riguarda le trasmissioni, il tempo tra domanda (dalla Terra) e risposta (dalla Luna?), era molto più breve dei 2,6 secondi calcolati. L’ondeggiamento della telecamera senza che la trasmissione andasse “fuori onda”, e il “puntamento” poteva essere fatto solo con uno strumento ottico(5); sarebbe bastato un piccolo sobbalzo del rover che montava la telecamera per far si che accadesse. I riflessi poco sopra la testa degli astronauti che farebbe pensare chiaramente ad un possibile sottile cavo d’acciaio che li reggesse, e difatti se si guardano al ralenty alcuni frame, Armstrong e Aldrin, sembrano stiano recitando in una puntata di “Oggi le comiche” (con tanto di sottofondo musicale adeguato): troppo innaturali i movimenti, anche tenuto conto che la gravità sulla Luna è un sesto (1/6) di quella terrestre. Sembra proprio che ci sia qualcosa «che li aiuti a tirarsi su»!
E la bandiera che sventola? E l’assenza di danni alle macchine fotografiche e in particolare alle pellicole dovuti ai raggi cosmici? Le foto sembrano perfette, molto “contrastate”. La possibilità che stiamo parlando di riprese all’interno di uno studio cinematografico è confermata dai più importanti fotografi del mondo, Oliviero Toscani compreso, per loro: la presenza di Hotspot (il punto caldo dovuto all’illuminazione con un potente faro e il Fall-off (il punto meno illuminato), conferma il fatto che ci troviamo di fronte ad una simulazione; in molte foto poi le ombre non sono parallele (e dovrebbero assolutamente esserlo, visto che l’unica fonte luminosa sarebbe dovuta essere il sole), non c’è un netto contorno (sul nostro satellite non c’è atmosfera) e l’illuminazione è completamente sbagliata, visto che anche i soggetti che dovrebbero essere in ombra, semplicemente non lo sono. «Ci considerano degli eroi, ma la Luna ci ha distrutto», parole di Buzz Aldrin(6), in un’intervista, sempre presente nel dvd.
E Gli strani eroi di Apollo 11 è il titolo di una interessante clip, disponibile su YouTube (v. fonti), dello stesso Mazzucco, in cui i tre astronauti, dopo i festeggiamenti, al momento delle interviste di rito, sembrano frastornati, titubanti, insicuri nelle risposte e con le facce in cui si legge chiaramente il loro imbarazzo.
Vi sembra l’atteggiamento di chi ha compiuto finora la missione più importante di tutta la storia umana?
E dulcis in fundo, nessuno dei tre: Armstrong, Aldrin e Collins (cattolici convinti), più volte hanno rifiutato di giurare sulla Bibbia la veridicità della loro missione (in America lo spergiuro è un reato grave). Non vi sembra che ci sia molta carne al fuoco? O credete che questo sia tutto fumo? Ma dove c’è fumo c’è sempre un po’ d’arrosto. In una delle sue ultime apparizioni in pubblico, in una cerimonia, alla presenza di Bill Clinton (1994), lo stesso Armstrong, cerca di svelare qualcosa, alludendo a «certi veli che proteggono la verità». Questa l’onesta indagine di Massimo Mazzucco che con intelligenza e maestria mette a nudo tutte le incongruenze. Dov’è la verità? Nessuno la saprà mai, logico, ma possiamo trarne lo stesso delle considerazioni.
Forse è vero che nessuna delle missioni Apollo, è effettivamente andata sulla Luna. Può darsi che ci sono andati in segreto, prima o dopo il luglio del 1969, le foto, quasi tutte “taroccate” lo sono state perché la Nasa cerca da sempre di occultare in tutti i modi e con tutti i mezzi la presenza extraterrestre, oltre che sul nostro pianeta, anche sul suo satellite naturale, soprattutto nel famoso Dark side of the Moon. Nella poco nota trasmissione radio «Usate Tango»(7) è lo stesso Armstrong a riferire di vedere «astronavi» aliene e una «forma di vita» sulla superficie lunare. L’agenzia spaziale americana si limitò a dire che quella non era la voce di Armstrong, e difatti Armstrong forse non c’è mai stato sulla Luna, ma la Nasa non ha mai detto che quella trasmissione è un falso! Una velata ammissione?
Mistero(8), quindi. Albert Einstein disse: «La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero; è la fonte di ogni vera arte e di ogni vera scienza». Quindi cari scettici, cari debunkers, cari sostenitori della versione ufficiale a tutti i costi, ciò significa che se non si accetta il mistero, non può esserci vera scienza. È come il gatto che si morde la coda, stavolta la “scienza” ha fatto largo uso della fantascienza che, a loro uso e consumo, è stata fatta passare per Scienza.
Quindi un piccolo passo per l’uomo (certo siamo sulla Terra), potrebbe essere stato un grande bluff per l’umanità. Un’umanità che sarebbe dovuta uscirne più coesa, che è ciò che induce a pensare la bellissima, da brividi, quasi reale, sequenza finale del film(9). Ancora una volta così non è stato.

Nota dell’autore:
Data una certa difficoltà, lo stesso, si riserva di correggere ove opportuno.

Note:
1. Dal TG2 del 29.08.2018.
2. http://www.treccani.it/enciclopedia/ragionamento_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/
3. vedi anche: https://unoeditori.com/mai-stai-sulla-luna-misteri-e-anomalie-delle-missioni-apollo-e-front-screen-projection-2/
4 Un debunker (inglese), in italiano sbufalatore, demistificatore o disingannatore, è una persona che mette in dubbio o smaschera ciarlanaterie, bufale, affermazioni o notizie false, esagerate, antiscientifiche, dubbie o pretenziose (Wikipedia). Nel dvd compare diverse volte Paolo Attivissimo, del CICAP, uno dei più noti.
5. https://www.luogocomune.net/LC/8-imported/2409-ladirettat3837
6. In un’altra intervista su YouTube sembra confermare che lo sbarco non c’è stato.
https://www.youtube.com/watch?v=CvS-TvYDaxY
7. https://www.segnidalcielo.it/missione-apollo-11-parla-neil-armstrong-gli-alieni-ci-hanno-intimato-di-allontanarci/
8. È lo stesso regista ad usare il termine in un’intervista nel programma di Rai4 “Wonderland” puntata n°5 del 02.11.18.
9. Nel film Capricorn One (P. Hyams, 1978), viene addirittura simulato lo sbarco su Marte, molti non escludono che ci sia stato davvero.

Fonti:
http://www.fantascienza.com/23715/first-man-ecco-il-trailer-su-neil-armstrong-il-primo-uomo-sulla-luna
http://www.fantascienza.com/23920/il-primo-uomo-first-man-il-nuovo-trailer-ci-porta-sulla-luna
http://www.fantascienza.com/24107/first-man-il-primo-uomo-l-avventura-di-neil-armstrong
https://www.fantascienza.com/24103/first-man-la-vita-del-primo-uomo-sulla-luna
http://www.fantascienza.com/24097/biografia-di-un-eroe-moderno-neil-armstrong
https://www.comingsoon.it/cinema/news/il-primo-uomo-anche-in-italiano-il-trailer-del-film-di-damien-chazelle-con/n79082/
https://www.comingsoon.it/cinema/news/first-man-ecco-ryan-gosling-nei-panni-di-neil-armstrong-nel-film-dedicato/n78963/
https://www.comingsoon.it/film/first-man-il-primo-uomo/54650/recensione/
https://www.comingsoon.it/cinema/interviste/il-mio-documentario-famigliare-su-neil-armstrong-chazelle-e-gosling/n81048/
https://www.comingsoon.it/cinema/news/first-man-il-primo-uomo-ryan-gosling-in-una-nuova-clip-italiana-in/n82400/
https://www.mymovies.it/film/2018/firstman/
https://www.mymovies.it/film/2018/firstman/rassegnastampa/862741/
https://www.mymovies.it/film/2018/firstman/rassegnastampa/862743/
https://www.mymovies.it/film/2018/firstman/news/la-nostalgia-per-unamerica-che-non-ce-piu/#b1
http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2018/08/28/nasa-diffonde-19.000-ore-di-audio-dimenticati-dellapollo-11-_a1a8ae58-d8b7-4038-aa31-bb71748231bf.html
https://www.lastampa.it/2006/08/16/esteri/sbarco-sulla-luna-la-nasa-smarrisce-il-filmato-originale-ZIYJ0llVTd0a0CNHQb8i3N/pagina.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Programma_spaziale_sovietico
Wikipedia

Fonti Video:
DVD: American Moon, un film prodotto e diretto da Massimo Mazzucco; luogocomune.net
Clip: Gli strani eroi di Apollo 11, https://www.youtube.com/watch?v=M6RXvGiVLYQ

Credit: Immagini tratte da www.comingsoon.it;http://www.meteoweb.eu/2016/04/(La Presse);
http://www.astronavepegasus.it/pegasus;http://ilgiornodellaverita.blogspot.com/2016