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Da un altro mondo

Da un altro mondo: Incontri straordinari con esseri extraordinari. Incarnazioni umane per esseri che sono umani solo all’apparenza, non certo il famoso ET oppure il classico alieno grigio; come ci comporteremmo se dovessimo fare, nella realtà, un incontro del genere. Saranno buoni o cattivi? Quale sarà il loro concetto di bene e male? Da K-Pax a La Cosa, passando per Starman, Phenomenon, Powder, L’uomo che cadde sulla Terra e Fratello di un altro pianeta, uno sguardo verso l’ignoto e i suoi abitanti che a volte si palesano ai nostri occhi azzerando le distanze che ci dividono…Da un altro mondo. Nuova puntata di Visioni dal Futuro in compagnia di Giuseppe Nardoianni, ricercatore e critico cinematografico che ci guiderà nell’esplorazione di questo multiforme universo, approfondendone i molteplici aspetti, le tante curiosità, e rispondendo alle vostre domande. Benvenuti nel nostro salotto virtuale nel quale si indaga il noto cercando di svelare l’ignoto anche, perché no, con un pizzico di ironia.

Buona Visione

Megalopolis

Nel 1940 New York diventa la prima Megalopoli sulla Terra: una City con più di 10 milioni di abitanti. Una Metropoli, invece identifica una città con più di un milione di cittadini. Oggi, sparse per il mondo, ci sono una ventina di megalopoli, una decina -e non poteva essere altrimenti, proprio negli USA.
Il termine “Mega” però, rimanda ad un altro vocabolo, relativo ai cosiddetti Future Studies e cioè “Megatrends” che, in caratteri generali, descrivono i processi in grado di produrre cambiamenti a livello globale sul lungo periodo (anche più di una generazione), spesso legati a fattori strutturali quali: ambiente, demografia, energia, lavoro, innovazione scientifica e tecnologica. E qual’è il termine che, in un certo senso, li racchiude tutti? Avete indovinato: la città. Megalopolis.
Il nuovo film di Francis Ford Coppola (2 Premi Oscar), da poco nelle sale, è, a suo dire, una favola iniziata ben 45 anni fa, mentre scriveva la sceneggiatura per Apocalypse Now (Coppola è autore anche della saga de Il Padrino), che solo adesso dopo aver superato diverse vicissitudini ha portato a compimento.
Il film è un’utopia incastrata tra futuro, il materiale da costruzione, il Megalon, inventato dal protagonista e il passato visto che New York, diviene New Rome, non solo per i nomi (Cesar, Cicero, Crasso, ecc.), per i vestiti e i mònili dal gusto quasi retrò-imperiale; fino alla decadenza, rappresentata dalle enormi statue in marmo che prima si animano per poi cadere a pezzi, e la rinascita con i bozzetti della città futura, da ricostruire dopo una catastrofe, che in realtà non lo è più di tanto.
Il cinema di fantascienza, ci ha più volte mostrato, in ogni aspetto possibile, la città del futuro, mega facce, ma un solo scopo: riuscire a viverci. William Gibson, padre indiscusso del Cyberpunk, disse: «Non scrivo del futuro, scrivo della realtà contemporanea. È in posti reali, senza leggere fantascienza, che mi sono sentito più vicino al futuro, a Singapore, per esempio, a Berlino Est, Hong Kong, Città del Messico. Ovunque la vita sia diventata un’esperienza così estrema che se dovessi viverci io, passerei il tempo urlando» (s.f.).
Vista la situazione attuale, concetto ineccepibile, ma, ed è ciò che si chiede il protagonista -che sembra comandare il tempo, l’architetto Cesar Catilina/A. Driver): «Questa società, questo modo di vivere, sono gli unici possibili?». Certo che no o, quanto meno, forse.
Nel film 2022: i Sopravvissuti: New York è una super megalopoli da 40 milioni di abitanti, le case non bastano più, la gente è allo stremo, dorme dove capita, niente letti, poca acqua, scarsissime risorse di cibo, da una parte e, al solito, di tutto di più per i pochi ricchi… Il capolavoro di R. Fleischer (1973), viene spesso menzionato, soprattutto quando si tirano in ballo le teorie malthusiane. E come non citare, il capolavoro del cinema muto Metropolis (F. Lang, 1927), anche qui, in un futuro distopico (siamo nel 2026, cento anni avanti), un gruppo di potenti industriali governa la città, tiranneggiando sulla classe operaia costretta al continuo lavoro, relegata nel sottosuolo cittadino. Scenografia e fondali suggestivi, futuristici quindi per l’epoca e scene dal ritmo martellante come la famosa sequenza degli operai che si avviano, con l’identico passo ritmato a lavoro, immagine immortalata nel video Radio Gaga dei Queen. Classico esempio di città utopistica è la, anch’essa super megalopoli di Demolition Man (M. Brambilla, 1993), dopo uno spaventoso terremoto, la vecchia Los Angeles ha assorbito le città vicine di San Diego e Santa Barbara, diventando San Angeles, dove si vive, seppur in libertà, con regole assurde, -non è permesso nessun tipo di contatto fisico, sempre divisa in due: sopra i cittadini “modello” e sotto i “ribelli”, nelle fogne. La città degli angeli richiama, ovviamente quella di Blade Runner (R. Scott, 1982), ma anche quella violenta di Predator 2 (S. Hopkins, 1990), o la Detroit di Robocop (P. Verhoeven, 1987), entrambe sotto il dominio dei signori della droga.
E, in questo breve elenco, ma solo per non dilungarci troppo, visto che stiamo parlando della “grande mela”, una menzione, va al film 1997: fuga da New York (J. Carpenter, 1981), dove Manhattan è diventata una città prigione.
Potremmo continuare, perché poi ci sono quelle immaginarie, come le città di Capitol City (saga di Hunger Games), Dark City (A. Proyas, 1988), la Gotham City, della saga di Batman, fino alle simulazioni virtuali come la Los Angeles del 1937 nel film Il Tredicesimo Piano (J. Rusnak, 2000). Ma la fantascienza non è solo “la città”, i suoi must sono anche l’eroe, la donna (quasi sempre da salvare), l’alieno, il robot, il computer e lo scienziato (pazzo o no, fate voi). Volutamente tutto questo non c’è nel film del regista Italo-americano, almeno non nei termini indicati dalla FS, e più che una favola, a tratti sembra una sorta di Grande Bellezza, ma senza l’iperbole del film, premio Oscar, di P. Sorrentino.
Certo c’è l’incredibile materiale inventato dall’architetto che è, se vogliamo, l’unico elemento fantascientifico perché è polivalente, infatti può essere usato indifferentemente come materiale da costruzione, che in medicina e chirurgia come ristrutturazione di organi. Inoltre Coppola, come accennato fa largo uso di bozzetti, furbescamente induce lo spettatore ad immaginare, quindi senza uso di nessun green screen o CGI, che dir si voglia, in un connubio trans mediale tra fumetto e cinema.
Poco da dire infine sulla trama: l’intramontabile gioco a tre, padre-figlia-fidanzato, e le varie lotte, intestine o meno per il potere, con il più classico degli happy end.
Ma l’autore, semina, durante le due e passa ore di visione, una serie di mòniti lungo la strada: «Non lasciate che l’oggi distrugga il per sempre». E se è possibile creare il nostro futuro (il bambino che nasce appunto nel finale, mettendo tutti d’accordo), sei libero solo se «fai un salto nell’ignoto» (intervista a Domenica in).
L’ignoto, ecco il vero Megatrend della razza umana, puerile negare che il futuro è incerto, e non senza rischi, ma è lì davanti a noi, possiamo continuare a sognare, ce lo possiamo (ri)prendere, facendo sì enormi sacrifici ora, per poi magari, afferrare per davvero la Luna.

 

Fonti:
https://www.fantascienza.com/29618/megalopolis-quello-che-sappiamo-per-ora-sul-nuovo-film-di-coppola
https://www.fantascienza.com/30175/ecco-il-nuovo-trailer-di-megalopolis-stavolta-senza-citazioni-false
https://www.fantascienza.com/30256/megalopolis-il-progetto-piu-ambizioso-di-coppola-arriva-oggi-al-cinema
https://www.fantascienza.com/29859/megalopolis-di-francis-ford-coppola-esordira-al-festival-di-cannes
https://www.mymovies.it/film/2024/megalopolis/rassegnastampa/1726248/
https://www.mymovies.it/film/2024/megalopolis/
https://www.comingsoon.it/cinema/interviste/francis-ford-coppola-il-cinema-senza-limiti-il-mondo-senza-confini/n189269/
https://www.comingsoon.it/cinema/interviste/francis-ford-coppola-il-cinema-senza-limiti-il-mondo-senza-confini/n189269/#google_vignette
https://www.comingsoon.it/film/megalopolis/58373/recensione/
https://www.comingsoon.it/cinema/news/megalopolis-proiettato-per-i-distributori-arrivano-le-prime-indiscrezioni/n176905/
https://www.comingsoon.it/film/megalopolis/58373/scheda/
https://www.comingsoon.it/cinema/news/megalopolis-francis-ford-coppola-e-la-verita-sui-collaboratori-che-ha/n186970/ – google_vignette
https://www.comingsoon.it/cinema/news/megalopolis-un-nuovo-trailer-ancora-piu-visionario-e-barocco-dei-precedenti/n187180/
https://www.wired.it/gallery/20-citta-immaginarie-straordinarie-cinema-serie-tv/

credit:
https://www.mymovies.it/film/2024/megalopolis/poster/0/

Sputnik: il film, il vaccino e…

Doveva essere la punta di diamante del Tribeca Film Festival, nell’Aprile 2020, ma la kermesse venne posticipata per la pandemia e quindi fu distribuito in Video-On-Demand solo qualche giorno dopo e, in Russia, presentato dalla Sony su diverse piattaforme, è stato visto in poco tempo da oltre un milione di appassionati, stracciando altri titoli russi e americani, come il film più visto degli ultimi due anni. Sputnik, del regista Egor Abramenko, in Italia è stato trasmesso lunedì 26 Aprile (tra l’altro il 26 aprile è una data molto importante per gli appassionati di SF, poichè è il giorno dedicato ad Alien, Fury 426 è il pianeta prigione del terzo film sulla terribile creatura aliena), e disponibile ora gratuitamente su Rai Play. Gli incassi e una buona accoglienza da parte della critica, per un «efficace horror spaziale alieno con un tocco di epoca sovietica»(1), hanno fatto sì che gli stessi americani si decidessero per la produzione di un remake (a solo un anno dall’uscita dell’originale!), in quanto Sputnik, che in russo significa sia compagno di viaggio e per estensione satellite, «è un film che si può adattare benissimo non solo per un pubblico anglosassone ma per tutto il mondo»(2).
E, se Solaris (l’originale di Andrej Tarkovskij del 1972, tratto dal romanzo omonimo di Stanislav Lem, non il remake con G. Clooney), venne presentato all’uscita come: «La risposta della cinematografia sovietica a 2001: Odissea nello spazio», il film di Abramenko, oltre al già citato Alien, cita anche il film Life: Non oltrepassare il limite (D. Espinosa, 2017, qui mia recensione) quanto a estrema somiglianza della creatura aliena -che fa strage nella stazione spaziale. Mentre la creatura nel film russo, miete vittime nella base segreta sovietica (il film è ambientato nel 1983, in piena guerra fredda).
La sequenza iniziale mostra i due cosmonauti (corrispettivo russo di astronauti, per chi non lo sapesse), che dall’interno della loro piccola navicella, assistono a un incredibile evento: qualcosa sembra muoversi all’esterno del veicolo (fatto da non escludere, a priori, anche nella realtà), evento che accade anche nel film La moglie dell’Astronauta (R. Ravich, 1999): l’astronauta J. Depp, ritorna sulla Terra, dalla moglie, C. Theron, ma è completamente un’altra persona, che a poco a poco mostrerà tutta la sua potenza, sotto forma di una energia aliena spaventosa.
In Sputnik: la capsula si schianta in Kazakhstan (sede del centro spaziale Baikonur, dove nel 1957, venne lanciato il primo satellite artificiale, lo Sputnik), uno dei due cosmonauti giace morto in maniera orribile, mentre l’altro è in gravi condizioni con il sangue che esce da tutti gli orifizi del volto. In seguito si scoprirà che, durante la notte, un parassita alieno esce dal suo corpo e comincia ad interagire con i membri del centro dove è rinchiuso il cosmonauta.
Il cinema di fantascienza, con alcune contaminazioni horror e, in questo caso anche con risvolti splatter, ci ha mostrato diverse volte situazioni del genere, film come L’Alieno (The Hidden, J. Sholden, 1987), che mostra il modo in cui il parassita nascosto, modello lumacone, transita da corpo a corpo, ma anche la famosa serie tv, spesso da me citata, X-Files che, in uno dei suoi episodi, La Setta (st. 8, ep. 4), Scully diventa il tabernacolo di una creatura aliena, che introdotta dietro la schiena, fissandosi alla ghiandola pineale, assoggetta completamente il malcapitato, tanto da divenire oggetto di culto degli abitanti di una sperduta contrada nel deserto americano.
Il parassita, che durante l’azione diventa poi simbionte, invece mordendo la testa delle sue prede, sembra apparentemente nutrirsi di materia grigia, ma non è così o meglio, non proprio così: l’essere alieno, esce dal corpo che ha parassitato, si mostra agli umani per aumentarne la paura, lo stress soprattutto, facendo alzare notevolmente nel cervello, i livelli di cortisolo.
Ed ecco perché nello spazio ha ucciso l’altro cosmonauta, perché malato e quindi con bassi livelli di cortisolo.
Il vaccino Sputnik-V, è stato chiamato così come portafortuna per rinverdire i fasti del passato, dei tempi della corsa allo spazio, è stato quindi il primo ad ottenere, nel mondo, la registrazione. Il mondo, però ha usato una certa cautela nei confronti di questo vaccino per paura che Mosca abbia, in un certo senso «bruciato le tappe sacrificando sicurezza ed efficacia del prodotto pur di tagliare il traguardo per prima»(3).
Ma dov’è l’ostacolo o quantomeno dove sorgono i sospetti? In pratica: «Il vaccino non ci vuole stressati»(4). Questo vale per ogni tipo di vaccino. La vita moderna però, influisce in maniera enorme sull’umore di ogni uomo, donna o bambino, stress che, per forza di cose, data la pandemia è notevolmente aumentato in ognuno di noi.
Gli esperti, quindi, sostengono che l’adrenalina (nel film L’Alieno, sembra essere prediletta dal parassita) e il cortisolo, definiscono la corretta assunzione della dose di vaccino; non solo, ma chi soffre di stress cronico: «viene esposto perennemente a questi due ormoni, e le cellule immunitarie non rispondono più correttamente»(5). Rendendo forse inutili le dosi somministrate o, quantomeno essere: «un pharmakon nel vero senso del termine greco, ossia rimedio e veleno insieme»(6)
Ma questa è solo la mia modesta opinione e, certamente, vista la mia limitata preparazione, in materia medica o scientifica, non posso arrivare a una conclusione definitiva, tenendo ben presente, l’enorme importanza dell’argomento. Quello che posso dire, e qui non ho nessun problema a farlo, da quando è scoppiata questa grave crisi planetaria, il confine fra scienza e fantascienza è diventato sempre più labile e incerto.

 

Note:
1.https://it.wikipedia.org/wiki/Sputnik_(film)
2.https://www.fantascienza.com/26757/sputnik-in-preparazione-il-remake-americano-del-film-russo
3.https://www.agi.it/estero/news/2020-08-11/perche-russi-chiamano-vaccino-sputnik-9392885/
4.https://www.focus.it/scienza/salute/covid-5-regole-per-aiutare-vaccino
5.idem
6.https://www.posthuman.it/cinema/sputnik-il-pharmakon-alieno

Altre fonti:
https://www.fantascienza.com/26837/sputnik-e-disponibile-su-raiplay-il-film-di-fantascienzahorror-russo
https://it.style.yahoo.com/ema-discuteremo-possibili-effetti-avversi-075432598.html

credit:
www.fantascienza.com
www.dottnet.it

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