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La creatura di Atlantide e… Darwin!

«Chi combatte i mostri deve guardarsi dal non diventare egli stesso un mostro. E se guarderai a lungo nell’abisso, l’abisso guarderà dentro di te». Questa è la tagline (un’aforisma di F. Nietzsche) con il quale inizia il film Cold Skin -La creatura di Atlantide, diretto dal regista spagnolo Xavier Gens nel 2017 e andato in onda qualche sera fa sul quarto canale della Rai, disponibile sulla piattaforma digitale e in Home Video. Tratto dal romanzo di Albert Sánchez Piñol, La pell freda (2002), scrittore e antropologo spagnolo, mi è servito da spunto per scrivere il testo che segue.
Le considerazioni in esso contenute, sebbene trattasi di argomento ostico, se dovessero dimostrarsi in un futuro, più o meno lontano, veritiere, è possibile che potrebbero spingere le conoscenze umane proprio sull’orlo di un abisso. La teoria dell’evoluzione umana, infatti, è una sorta di diatriba, lungi ancora dall’essere accettata unanimamente da tutta la comunità scientifica, anche alla luce di ciò che i revisionisti, stanno scoprendo negli ultimi anni: «Darwin si è sbagliato», si legge su un vecchio libro, all’inizio del film.
Lo stesso Wallace, al quale viene riconosciuta la paternità, accanto a Darwin, della selezione naturale, ma deliberatamente mai menzionato, sostenne che «non ivi è la causa onnipotente, assolutamente bastevole, unica, dello sviluppo delle forme organiche»; poi continua: «un esame onesto e inflessibile delle forze della natura ci dice che ad un certo periodo della storia della Terra ci fu un atto di creazione, un dono alla Terra di qualcosa che prima non aveva posseduto, e da quel dono, il dono della vita…»(1).
Ma come si è giunti a concetti che possano far vacillare, la teoria dell’evoluzione della specie? Cosa non prese in esame, a suo tempo, Darwin?

Il Troodon a destra, a sinistra la teorica evoluzione

«Il paleontologo Dale Russell, suggerì nel 1982 un percorso evolutivo ipotetico che avrebbe potuto seguire il Troodon, un dinosauro bipede predatore, se non fosse completamente sparito nell’estinzione di massa del Cretaceo, 65 milioni di anni fa. L’idea venne accolta con scetticismo, anche se alcuni scienziati l’hanno ritenuta stimolante a livello congetturale»(2).
Nel film di Gens, le creature, che si trova ad affrontare il protagonista, hanno caratteristiche morfologiche intrinseche; se una o più colpiscono l’essere umano, sono considerate malformazioni, o almeno danno da pensare: vediamole in dettaglio.
Pterigio: la crescita di una sotto palpebra nell’occhio, come la membrana nittitante presente negli occhi degli anfibi e rettili, in particolare.
Cauda: un’escrescenza in zona lombare come una piccola coda (non tutti i primati hanno la coda, nda).
Microtia: quando il padiglione alla nascita si presenta malformato e/o di piccole dimensioni. Le cause sono dovute ad una trasmissione ereditaria e nei casi più complessi ad una mutazione genetica.

Ittiosi

Ittiosi: sono un’ampia ed eterogenea famiglia di disordini della cheratinizzazione che fanno apparire la pelle come fosse coperta da squame, screpolata ed inspessita (wikipedia).
Il cervello Rettiliano (tronco dell’encefalo), del quale la scienza non ha ancora ben definito il funzionamento, è il più antico, è la sede degli istinti primari, delle funzioni corporee, del territorio, della conquista e della difesa, dei comportamenti che riguardano l’accoppiamento.
I rettili, creature a sangue freddo, hanno solo questa parte.
La sindattilia: è un’anomalia congenita che consiste nella fusione di due o più dita delle mani o dei piedi, è detta anche mano a cucchiaio o piede palmato (più raro). Le cause di tale malformazione non sono del tutto conosciute, possono essere cause ereditarie, meccaniche, vascolari o cattive condizioni materne durante la gravidanza, intorno alla settimana settimana di gestazione la mano, inizialmente a forma di paletta, dà origine alle dita, se la separazione non avviene, la mano e/o il piede rimarranno palmati (wikipedia).
È possibile poi speculare su altri aspetti della questione, considerando ad esempio:
il DNA spazzatura: solo il 1,5% dei geni che costituiscono il patrimonio genetico sono stati codificati, cioè attivi, mentre il restante 98,5% non è stato codificato. Finora è stato reputato inutile e per questo definito “spazzatura”. Ultimamente sono stati analizzati i dati di mille genomi, scoprendo varianti genetiche (mutazioni) nella parte spazzatura.
Infine, non può mancare il Mito: gli uomini rettile o uomini serpente sono creature leggendarie menzionate nella mitologia e nel folklore di varie culture, aventi fattezze di un rettile umanoide (come il Troodon).
In epoca moderna sono presenti anche nella fantascienza, come nel film Il mostro della laguna nera (J. Arnold, 1954), nell’ufologia e nelle teorie del complotto. Nell’opera di Gens, alla creatura viene dato il nome di Aneris, che è solo la parola “sirena” scritta al contrario e «molte sono le testimonianze e i rapporti anche ufficiali (segreti) di strane creature, come le sirene, avvistate in tutto il mondo», come ho scritto qui. Inoltre la creatura sembra avere proprietà taumaturgiche come in La forma dell’acqua (G. Del Toro, 2017) e può accoppiarsi con l’uomo come in Splice (V. Natali, 2009).
«Ci sono verità che meritano la nostra attenzione e altre che meritano di essere ignorate». Io, logicamente non posseggo la verità, ma alla luce di quanto esposto nemmeno gli scienziati ce l’hanno perchè, in ultima analisi: «La genesi dell’uomo, le cronache delle prime civiltà, l’intera cronologia del pianeta devono essere riconsiderate sotto una nuova luce. E quella luce viene da mondi lontani»(3).
Quindi il dilemma è plausibile o quantomeno spiazzante: nell’evoluzione umana cosa c’entra la scimmia?

 

Note:
1. http://www.filosofiaescienza.it/wallace/
2. https://it.wikipedia.org/wiki/Uomo_rettile
3. https://www.macrolibrarsi.it/libri/__lerrore_di_darwin.php

Le citazioni dove non specificato sono tratte dal film

Fonti:
https://www.studiopsicologiarubbini.it/index.php?option=com_content&view=article&id=15&Itemid=145
https://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/15_aprile_04/nuova-luce-ruolo-dna-spazzatura-72ef7f9e-daaa-11e4-8d86-255e683820d9.shtml
https://www.ibs.it/errori-di-darwin-libro-jerry-a-fodor-massimo-piattelli-palmarini/e/9788807104572
http://www.filosofiaescienza.it/wallace/
https://it.wikipedia.org/wiki/Uomo_rettile

Credit:
http://www.blueswan.it/?option=com_content&view=article&id=245
https://websky.pro/homo-saurus-59/
https://www.osservatoreitalia.eu/torino-bimbo-affetto-da-ittosi-arlecchino-abbandonato-in-ospedale-dai-genitori/

Luna severa maestra

È in rete, la puntata dal titolo Luna Severa Maestra che ho scritto in collaborazione con Dario Sanfilippo, curatore del canale youtube: Misteri Channel Show. La puntata risulta un po’ più lunga delle altre, in quanto il materiale a disposizione è molto vasto.
Inoltre facilmente, se non si è avvezzi, a certi argomenti, si rischia di perdersi nei meandri della rete e uscirne con le idee ancora più confuse. È chiaro che la verità, semmai esista, è di pochissimi eletti. Molti sosterranno che sono solo le solite teorie complottiste, ma a veder bene alcune di queste, se non tutte, sono confermate da foto e da documenti top secret. Buona visione.

Il “gioco” degli Illuminati

Dimenticatevi il “Monopoli” in tutte le sue varianti (e già qui ci sarebbe molto da dire: lo scopo è l’acquisto e la vendita di beni immobili con finta valuta), dimenticatevi anche il “Risiko”, che comunque è un gioco di guerra e dimenticatevi anche i giochi di ruolo tipo “Dungeons & Dragons” e tutti quelli basati sulle carte.
Il “gioco” in questione è sì un gioco da tavolo di carte, ma dal nome altisonante: “Le carte degli Illuminati” e con tutti i loro segreti. Ma chi sono gli illuminati, di cui si sente spesso parlare?
Gli Illuminati sono stati una società segreta nata in Baviera nel XVIII secolo. Vengono spesso menzionati «nell’ambito delle teorie del complotto per indicare presunti gruppi di potere e di pressione che eserciterebbero segretamente o, secondo altre versioni, aspirerebbero al dominio del mondo mediante l’instaurazione di un nuovo ordine mondiale» (Wikipedia). Ed è appunto questo lo scopo del gioco, arrivare al dominio del mondo, attraverso mezzi molto discutibili, anzi addirittura inquietanti. Nel filmato, che troverete a questo link (dura solo pochi minuti; vi consiglio assolutamente di vederlo), vengono spiegate alcune di queste carte: l’immancabile 11 settembre, il controllo del clima e le guerre meteorologiche, la catastrofe di Fukushima, imposizione della legge marziale, carte raffiguranti la fine del mondo dovuta ad un impatto meteorico e la venuta di un nuovo Messia(1) e per finire gli alieni in combutta con il potere fin dai tempi del famoso “patto scellerato”.
Quindi vi invito ancora una volta a guardare la breve clip YT e fare attenzione ai secondi finali: c’è una piccola sorpresa. Certo per molti saranno solo coincidenze o sicuramente ci sarà qualcuno che si definirà scettico, soprattutto quando si parla di ipotesi di complotto: «Recenti studi di psicologi e sociologi negli Stati Uniti e nel Regno Unito suggeriscono che, contrariamente agli stereotipi dei media tradizionali, quelli etichettati come “teorici della cospirazione”, sono più razionali di coloro che accettano aprioristicamente la versione ufficiale dei fatti contestati. Inoltre, lo studio ha appurato che i cosiddetti “cospirazionisti” discutono il contesto storico (ad esempio, l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy come un precedente per il 9/11) più dei negazionisti»(2).

Note:
1.Nel film Deep Impact, in cui la Terra e tutta l’umanità sono a rischio di un catastrofico impatto meteorico, l’astronave che imbarca testate nucleari, per cercare di far esplodere il meteorite (grande quanto il monte Everest), si chiama: Il Messiah!
2.http://www.tankerenemy.com/2013/08/recenti-studi-stabiliscono-che-i-gonzi.html#.XQn6US1aaRu

L’Angelo del Male

Brightburn, un’anonima cittadina nell’America rurale del Midwest, quasi alla periferia del mondo. Molto simile a Smallville, la patria di Superman -perché è di questo che parla il film di D. Yarovesky, un infante caduto dallo spazio in una navicella nei pressi della fattoria dei coniugi Breyer, che adottano il piccolo e lo crescono come se fosse loro, ritenendolo un dono del cielo. Dodici anni dopo il ragazzo è cresciuto pressoché come un qualsiasi coetaneo, anche se introverso, solitario, sempre intento a scarabocchiare un suo personale diario e in particolare un simbolo, preso di mira da suoi compagni di classe che quasi lo bullizzano. Per caso scopre i suoi poteri che sembrano scatenarsi quando la sua rabbia prende il sopravvento. All’inizio appaiono solo le reazioni di un adolescente nell’età difficile della pubertà, ma come succede spesso le paure dei genitori e di chi gli è vicino diventano reali. Nella prova di fiducia nell’ora di ginnastica cade battendo la testa e quando la compagna di classe le tende la mano per aiutarlo ad alzarsi lui gliela spezza. Infatti Brandon, interpretato da Jackson A. Dunn – l’Angelo del Male, il cui ruolo gli calza a pennello, è forte come Hulk, veloce come Flash, in grado di volare come Superman, ma con la luce negli occhi che è quella dei bambini de Il villaggio dei dannati (W. Rilla, 1960), uno dei classici della FS e la malvagità che è la somma di tutti i cattivi antagonisti dei supereroi. Qualcuno starà pensando che è una storia già vista e con il finale scontato. Non è così, non proprio. Se l’idea potrebbe essere non nuova -non è che ci voglia tanto poi a ideare un supereroe negativo, ma qui entrano in gioco prima la bravura del regista che usa la telecamera con uno stile molto personale: scene riprese da particolari angolature, immagini (poche) simmetriche che nei momenti di tensione aumentano la stessa e il senso di claustrofobia che assale chi si sente come costretto in un angolo, infine il magistrale uso degli effetti speciali ad aumentare l’horror di cui il film è pieno, con scene che rasentano lo splatter. Quando il ragazzo capisce l’eccezionale portata delle sue capacità, man mano riesce a controllarle, scatenandosi solo all’occorrenza e, di fatti, le uccisioni aumentano senza che nessuno possa fermarlo. La sua consapevolezza si intuisce quando di notte entra nella stanza della ragazza alla quale ha rotto la mano, portandogli dei fiori -e non è un gesto semplice perché il senso della visita, secondo me è questo: io ho poteri straordinari, posso conquistare il mondo, tu sei vuoi potresti essere la mia donna. Come ogni supereroe ha il suo costume, anche se fatto in casa, non tute attillate e super performanti alla Batman o suite alla Ironman, nessun giocattolo tecnologico, nessun casco, ma un passamontagna tenuto insieme con i lacci delle scarpe allucinante come la maschera da hockey di Jason il protagonista della saga di Venerdì 13, un pezzo di stoffa rossa come mantello e le T-Shirt quasi simili a quelle di Freddy Krueger, il protagonista dell’altra saga horror Nightmare. Nell’apoteosi finale, sostenuta da un’ottima colonna sonora che ricorda quasi l’ossessività de Lo squalo (che fu realizzata con il martellante uso di sole due note), l’immaginazione degli autori tocca punte elevatissime in particolare nelle scene del volo di Brandon, si ha quasi la sensazione di essere al suo posto…
E la resa dei conti, con la madre, arriva peggio del peggiore degli uragani. Con la casa distrutta, la mamma ha un’intuizione, proprio come Superman anche Brandon ha la sua kryptonite: una scheggia di metallo della navicella spaziale con il quale è giunto sulla Terra. I due si abbracciano, si stringono, il ragazzo dice che in realtà «vorrebbe far del bene» e gli si può anche credere. La mamma risponde dicendogli che lo amerà per sempre, poi alza la mano brandendo il pezzo di metallo nel tentativo di conficcarglielo nella schiena, ma senza risultato, fermata un attimo prima dal figlio. Cosa possiamo desumere dall’intensità di questi pochi, cruciali, fotogrammi? Che forse la filosofia orientale è la più vicina alla realtà: l’abbraccio sta ad indicare loYin (nero) e lo Yang (bianco), entrambi racchiusi nel cerchio che simboleggia l’universo duale, senza sfumature, senza gradazioni di grigio, ma con un cerchio più piccolo, bianco nella parte nera e un altro nero nella parte bianca, ad indicare che nessuno è totalmente buono (la madre) e nessuno è totalmente cattivo (Brandon). Prima dei titoli di coda, accompagnati da un altro pezzo da brividi, scorrono le immagini delle Breaking News da Brightburn, che parlano di avvistamenti di un’entità volante, cadute di palazzi, distruzioni ovunque e con lo studioso controcorrente che sentenzia: «i media tradizionali vi propinano sempre le solite stronzate».

Credits: in foto, elaborazione grafica di giuseppe nardoianni

I film del 4° Tipo

È on line la mia seconda videointervista condotta da Dario Sanfilippo, regista e curatore del canale YouTube: Misteri Channel Show.
Nella rubrica Midnight Special, stavolta si è parlato dei “Film del 4° Tipo”, cioè della tematica ufologica molto scottante per la quale molte persone in tutto il mondo asseriscono di essere rapite da entità extraterrestri e portate a bordo dei loro veicoli.

https://www.youtube.com/watch?v=p9CZfmvOj_8&feature=youtu.be

Tra qualche giorno una nuova intervista, stavolta parleremo di una delle saghe più famose del cinema di fantascienza e cioè: “L’Alien mai visto”. Buona visione, a presto.

Il martello, lo scudo e la pietra

Mentre al cinema imperversano gli Avengers, arrivati alla fine dei giochi (Avengers: Endgames, A. & J. Russo, 2019) che a sorpresa ha scalzato l’inaffondabile Titanic dalla seconda posizione dei film più visti nella storia del cinema, secondo quindi solo ad Avatar (di cui spero di parlarne al più presto) mi accingo a redigere il post che segue. Scrivere dei supereroi non è semplice, l’argomento è vasto, i personaggi sono molti e con diverse sfumature (infatti proprio ora nelle sale c’è il film L’Angelo del male -Brightburn, (D. Yarovesky, 2019) con protagonista un ragazzino, misteriosamente arrivato dallo spazio e che crescendo rivela poteri terribili.
Inoltre non sono un vero appassionato, sono convinto che i cosiddetti eroi in maschera e calzamaglia, per certi versi, siano improponibili al cinema, anche se negli ultimi anni, sono stati prodotti e realizzati, veri blockbuster, in particolare dalla Marvel, acerrima concorrente della DC Comics, e nello specifico le saghe degli X-Men, e degli Avengers.
È proprio di due di questi vorremmo parlare: Capitan America e Thor, ma con un occhio di riguardo alle loro particolari “armi”, in parallelo con un altro argomento: la costruzione delle piramidi, da sempre una spina nel fianco per la scienza ufficiale.
In parecchi ora si staranno chiedendo come si possono unire due argomenti così apparentemente lontani tra di loro. Qualche riga sulla storia dei due super eroi: Thor e Capitan America.

Il Dio Thor, il figlio del Dio Supremo Odino, della mitologia norrena, era considerato, il protettore dell’umanità e brandisce la più stupefacente è straordinaria arma, il magico martello Mjollnir, che simbolicamente rappresentava il fulmine (Wikipedia). Il personaggio (immaginario?) dei fumetti Marvel fu creato da Stan Lee e Jack Kirby, e fece la sua comparsa sugli albi, nel 1962.
Capitan America, invece fu creato nel 1941, sempre da Jack Kirby con Joe Simon, rappresentava «un’America libera e democratica che si opponeva a una Germania Nazista, antidemocratica, imperialista e bellicosa»(Wikipedia).
Il personaggio è il risultato di un esperimento genetico: dopo l’iniezione del siero del super soldato (che tra l’altro è uno degli argomenti must della serie X-Files), il suo corpo si trasforma, da gracile cresce in altezza e muscoli e con il cervello potenziato tanto da farlo diventare un uomo perfetto (Wikipedia).
E proprio in una puntata della serie X-Files, dal titolo Triangolo (6×03), il protagonista Fox Mulder si trova coinvolto in un loop temporale: ripescato su una nave inglese, scomparsa misteriosamente nei primi anni ‘30 nel Triangolo delle Bermude, per fa sì che le sorti della guerra non si capovolgano deve salvare il “martello di Thor”, che non è un’arma, nell’episodio, ma un uomo. Come funzionano nello specifico le due armi qui in oggetto? Sia il martello di Thor che lo scudo di Capitan America sono molto potenti, indistruttibili, resistenti, velocissimi e, come un boomerang in grado di tornare nelle mani dei loro abili detentori.
Logicamente essendo Thor un alieno, anche la sua arma è di fatto, un’arma aliena, costruita pare con un metallo inesistente sulla Terra, risulta talmente pesante che solo il figlio di Odino può sollevarlo. E qui ci sono le prime considerazioni: nessuno degli altri Avengers riesce a sollevarlo, ma nel secondo film (Age of Ultron, J. Whedon, 2015), se ne sta comodamente appoggiato su un tavolino di vetro!
Più precisamente nel film Thor (K. Branagh, 2011), viene ritrovato in una zona desertica, in un sito grosso quasi come un cratere: come ha fatto a fermarsi solo a quella profondità e non è sprofondato visto che nessun materiale, nessun minerale, roccia o altro possono farlo?
Allo stesso modo lo scudo di Capitan America, costruito con una lega contenente un rarissimo minerale, il Vibranio, può anch’egli resistere a tutto, le pallottole gli fanno un baffo, lamiere di auto squarciate, può reggere ad ogni urto di qualsiasi mezzo, esplosioni, ecc. In poche parole superano, e di gran lunga, le leggi della fisica da noi conosciute.
Ma neanche il martello di Thor può nulla contro lo scudo di Capitan America? Ebbene la risposta è No! Lo scudo risulta in grado di fermare il martello del figlio di Odino! Anzi le due armi possono essere usate in sinergia. E qui cominciamo ad entrare più nel merito della questione. Quando lottano insieme, se i nemici sono troppi da affrontarli uno ad uno, Capitan America mette un ginocchio a terra, si copre con lo scudo, mentre il “Dio” Thor, in elevazione, colpisce violentemente lo scudo con il martello.
E cosa succede? Succede che si forma un’onda sonica. L’energia sprigionata è talmente potente da scagliare tutti a terra, macchine spazzate via, alberi abbattuti, in pratica ogni volta una piccola Tunguska.
Per ciò che concerne la piramide di Cheope, essa è l’unica delle sette meraviglie del mondo antico giunta fino a noi, in grado, ancora oggi, come accennato, di imbarazzare la scienza accademica e la teoria secondo la quale essa venne costruita(?), in vent’anni, con lo sforzo di migliaia di operai (non schiavi), poco alla volta, blocco di pietra su blocco di pietra, a spinta, fu realizzata un’opera che sfida quasi le leggi della natura e dell’uomo.
Partiamo da alcuni dati: attribuita al faraone omonimo che regnò nella IV dinastia, è lì immobile da oltre 4000 anni, l’altezza originale era poco meno di 150 mt. con i lati alla base di circa 230 mt. Occupa un volume di oltre 2 milioni e 600 mila metri cubi, pesa circa 7 milioni di tonnellate, i blocchi di calcare con i quali è stato innalzato il monumento sono circa 2,3 milioni! Per fare un rapido esempio il Colosseo era alto poco più di 50 metri, per 0,25 milioni di tonnellate di peso, e occupa un volume di soli 100 mila metri cubici (Extremamente).
La piramide poggia su uno sperone della piana di Giza, costituito da roccia calcarea, il sito venne scelto perché la base rocciosa dava solide garanzie per la struttura che cosi non sarebbe sprofondata, diversi storici hanno lasciato alcune testimonianze, la più interessante è quella di Diodoro Siculo che visitò l’Egitto nel 60 a.C. espresse la sua meraviglia perché la piramide «sembra essere collocata in quel luogo, in mezzo alla sabbia, dalla mano di un Dio» (Wikipedia).

Prove strumentali

Nelle costruzioni moderne, è lapalissiano che ogni costruzione o immobile ha bisogno delle fondamenta: dalle classiche villette all’americana a due piani fino agli altissimi grattacieli, se non si è sicuri del terreno solido sotto i piedi non si può costruire e di fatti quando esso non offre sufficienti garanzie, si costruiscono pali o pilastri in grado di raggiungere la roccia sottostante o in estrema soluzione, si è costretti a cambiare sito.
È tutto questo accade logicamente dopo aver fatto diverse prove strumentali(1), ma per le piramidi è bastata solo la conoscenza del luogo per identificare il sito. Ma come facevano gli egiziani, ad essere totalmente sicuri, senza l’uso di nessun strumento? Visto che stiamo parlando di supereroi qualche loro architetto forse aveva la vista a raggi X come Superman, per sbirciare giù in profondità? Oppure… Oppure come i revisionisti sostengono da anni, fu usata una tecnologia che è stata dimenticata o addirittura ancora oggi sconosciuta all’uomo.
Quale potrebbe essere tale magia? Nel primo Thor è proprio egli a dire alla scienziata: «I vostri avi la chiamavano magia, voi la chiamate scienza, io vengo da un luogo in cui sono un’unica cosa». Ebbene nel finale di X-Men -Giorni di un futuro passato (B. Singer, 2014), dopo i titoli di coda c’è una breve clip, una sorta di incipit per il capitolo successivo, in cui si vede il faraone, il primo X-Men che la storia ricordi, che come un mago, ma forse con l’ausilio dell’energia sonica che ad altissime frequenze potrebbe vincere la forza di gravità, assembla velocemente e senza alcuna fatica, la piramide. Un antico proverbio arabo dice: «L’uomo ha paura del tempo, ma il tempo ha paura delle piramidi».
E secondo me fa bene perché un giorno la verità verrà a galla, e sarà una verità sconvolgente.

Nota:
Le analisi fisico meccaniche dei terreni di fondazione servono per stabilire le condizioni specifiche del terreno su cui saranno poggiate le strutture di fondazione, e delle conseguenti sollecitazioni poste in risposta ai carichi trasmessi dal fabbricato. I valori sono indispensabili per una corretta fase progettuale e per la verifica di stabilità delle fronti di scavo.
https://www.lavorincasa.it/diagnosi-su-terreni-di-fondazione-e-strutture-edilizie/

credits:
https://www.marvel.com/movies/the-avengers
https://www.youtube.com/watch?v=yRDGx76tZWM
https://www.termometropolitico.it/1284614_thor-cast-trama-e-curiosita.html
https://www.mondofox.it/2018/11/30/giorni-chris-evans-panni-capitan-america-non-finiti/
https://www.lavorincasa.it/diagnosi-su-terreni-di-fondazione-e-strutture-edilizie/

I misteri occulti del cinema

È da poche ore in rete la mia videointervista, condotta da Dario Sanfilippo, regista e curatore del canale YouTube: Misteri Channel Show. Nella rubrica Midnight Special, nella piacevole chiacchierata con Dario si è discusso sui film catastrofici, in pratica “Quando non solo i mondi si scontrano” e del significo occulto che essi hanno nel manipolare la nostra realtà. Un messaggio a tutti quelli che sanno leggerlo tra le righe, perché per motivi che ormai sono scontati per gli appassionati di mistero, servono per acclimatare, preparare l’umanità a future incredibili rivelazioni.

La clip è a questo indirizzo:

https://www.youtube.com/watch?v=pFfZNMriPrE&feature=youtu.be

Tra qualche giorno un’altra intervista, stavolta l’argomento è ancora più intrigante, si parlerà infatti di “Abduction” o Incontro ravvicinato del quarto tipo, sempre con un occhio al cinema e l’altro alla realtà dei fatti.
Buona visione

Notre-Dame, un’anima di fuoco

1. Il rosone dall’interno della cattedrale

Mentre inizio a scrivere, sta andando in onda il servizio de “Le Iene”, l’arcinota trasmissione televisiva che ipotizza complotti, attacchi terroristici da parte dell’Islam, con addirittura, l’immagine, in una clip, di un possibile attentatore musulmano che, nel classico costume, si aggira tra le pareti e il fumo della cattedrale. Lunedì invece, già a poche ore dall’incendio, sprigionatosi quasi all’ora vespertina, nell’edizione straordinaria del Tg1, si accennava alle prime reazioni del mondo arabo: «un colpo al cuore dei crociati» e, con gli integralisti che «esultavano» alla notizia. Fin ora tutto in linea con quello che negli ultimi anni sta diventando quasi un copione studiato, com’ è studiato tutto ciò che è successo lunedì, a Parigi, nella cattedrale di Notre Dame. Il presidente Conte, sempre nello speciale del tg1, sentenzia: «un duro colpo per tutta la civiltà occidentale» (e neanche lui sa quanto ci è andato vicino, nda).
Macron, subito recatosi sul posto, cancellando il discorso sulle proteste dei gilet gialli, altro possibile intento per distogliere l’attenzione dei francesi (Le Iene), auspica: «la ricostruiremo insieme». Non sarà facile.
Da contraltare infatti, la corrispondente da Parigi, Iman Sabbah nota: «La settimana della Passione è iniziata più presto per i francesi». Inoltre c’è chi fa notare che la cattedrale, il secondo monumento più visitato di Parigi, dopo la Tour Eiffel, e prima del Louvre, ha il tetto costruito con travi di quercia nel 12° secolo, talmente intricato da essere soprannominato “la foresta”. Mons. Paglia definisce la stessa: «Cattedrale madre», con, nel servizio, «un’anima di fuoco».
Costruita a partire dal 1163, con la prima pietra posata addirittura da Carlo Magno, la cattedrale, Patrimonio dell’Umanità, è stata diretta protagonista di tutta la storia francese ed europea. Il matrimonio di Maria Stuarda, il processo di riabilitazione di Giovanna D’Arco, l’auto incoronazione di Napoleone, distrutta e ricostruita dopo la rivoluzione francese, qualche secolo dopo sopravvissuta alla furia dei nazisti nella seconda guerra mondiale. Degna custode, secondo la tradizione, della corona di spine che i romani conficcarono nel capo del Cristo, di un pezzo della Sua Croce e perfino di un chiodo, miracolosamente messi in salvo dai pompieri e che saranno esposti al Louvre; mentre nei giorni scorsi, sono state rimosse tredici statue in bronzo e portate a restauro: Cristo più i 12 apostoli. Immortalata, dalla letteratura con il famoso romanzo di V. Hugo, dove in un passo si fa riferimento a “fiamme”, sotto la cupola balaustrata, e più volte dal cinema nelle varie trasposizioni; persino citata in una quartina di Nostradamus che, come in altri casi, sembra averci visto giusto, la cattedrale di Notre-Dame (Nostra Signora) è uno dei massimi esempi in stile gotico (come il duomo di Milano).
Lo stile gotico è famoso non solo per le sue linee contorte, per le guglie, le statue allegoriche e dal ghigno mostruoso, i gargoyles, ma per il fatto di essere un libro aperto per chi è iniziato all’alchimia e soprattutto all’esoterismo.

2. La Dama Alchemica

E una delle prime raffigurazioni importanti è la statua posta di fronte al Sagrato la “Dama Alchemica”; scrive Fulcanelli(1): «Seduta in trono, ella ha nella mano sinistra uno scettro, segno di sovranità, mentre con la destra tiene due libri, uno chiuso (esoterismo) e l’altro aperto (essoterismo). Mantenuta tra le sue ginocchia e poggiata sul suo petto si eleva la scala dai nove gradini, la scala philosophorum, geroglifico della pazienza che deve essere posseduta dai suoi fedeli nel corso delle nove successive operazioni della fatica ermetica. (omissis) Così la cattedrale ci appare basata sulla Scienza Alchemica, investigatrice delle trasformazioni della sostanza originale, della Materia elementare (Materia dal latino Mater, n.d.r.). Perché la Vergine-Madre, spogliata del suo velo simbolico, non è altro che la personificazione della Sostanza Primitiva, di cui si è servito, per realizzare i suoi fini, il Principio creatore di tutto ciò che esiste»(2).
Il principio creatore, creatore del cosmo e quindi trasposto nella natura, nelle foreste che i celti consideravano sacre e che venivano raffigurate con una statua di donna: La Dea Madre (come ho scritto qui).

3. Il Peccato Originale e Lilith

Sul portale di sinistra detto della Vergine, c’è una serie di bassorilievi tra i quali uno che mostra Adamo ed Eva nell’intento di “mangiare la mela”, il frutto del peccato consumato prima dalla madre dell’umanità(?), con il serpente.
Ma la figura che incuriosisce è posta alla destra di Eva. Chi è? È Lilith creata da Dio prima di Eva e che è presente solo nella tradizione ebraica, e che Adamo rifiutò fin quando non gli venne “presentata Eva” stavolta talmente a lui simile che questi disse, come riportato esattamente in Genesi 2, 22-23: «questa volta è carne della mia carne e ossa delle mie ossa». Questa volta…
E non finisce qui, al solito. Guardando alla data, 15/04/2019, il periodo in cui si festeggia la dea Ishtar, facendo la somma si ottiene il numero 22, cioè 11.11(3). Ebbene il numero 11 è «la rappresentazione suprema dell’illuminazione e dell’ottica visionaria»(4). Mentre per la simbologia, il fuoco «rimanda alla trasformazione, alla purificazione, al potere vivificante e a quello distruttivo»(5).
Inoltre la capacità di far vivere, ravvivare le fiamme, nella mitologia e nelle tradizioni alchemiche, è attribuita alla salamandra, creatura del fuoco perché riesce ad attraversarlo e rimanere illesa (Wikipedia), e scelto come simbolo araldico da Francesco I, re di Francia (Wikipedia).
Come si concilia tutto ciò? C’è un filo che lega tutti i termini e i concetti che essa cela?
Tutto questo induce a «sospettare una sempre meno velata guerra di matrice esoterico-politica, atta a scardinare gli altrettanto sempre più fragili equilibri globali (omissis) Finora tale ipotetica invisibile guerra esoterica sarebbe stata combattuta colpendo precisi simboli di certi plurisecolari poteri europei, scegliendo particolari aspetti astrologici(6, nda) e determinate date per distruggere secoli di storia e cultura, camuffando tali eventi, ogni volta da qualcosa d’altro, incidenti, negligenze, incapacità, errori negli interventi di salvataggio, oppure attentati, terrorismo ecc. ecc.»(7).
In definitiva, i poteri forti, quelli molto al di sopra dei vari governi, stanno sostituendo l’esoterismo, ciò che è già dentro di noi, ma anche l’essoterismo, ciò che ci viene insegnato normalmente, tanto per capirci, con il loro pensiero unico, che porterà all’appiattimento della civiltà umana e per spegnere definitivamente il fuoco delle nostre anime.

Note:
1.Fulcanelli, Il Mistero delle cattedrali. Fulcanelli è lo pseudonimo di un Alchimista dell’era moderna, la cui vera identità è sconosciuta.
https://giuseppemerlino.wordpress.com/2016/01/31/la-dama-alchemica-in-notre-dame-de-par

2.idem

3.https://777babylon777.blogspot.com/2019/04/cattedrale-notre-dame-in-fiamme.htm

4.https://www.ilgiardinodegliilluminati.it/significato-dei-numeri/numero-undici/

5.https://www.centrostudilaruna.it/simbolismo-del-fuoco.html

6. Secondo l’astrologa britannica Jessica Adams, lunedì pomeriggio si è verificata una particolare congiunzione astrale che ha coinvolto Ariete, Giove e Saturno.
https://www.ilsussidiario.net/news/cronaca/2019/4/16/victor-hugo-profezia-su-notre-dame-incendio-parigi-grande-fiamma-tra-i-campanili/1872217/

7.https://777babylon777.blogspot.com/2019/04/cattedrale-notre-dame-in-fiamme.html

 

Fonti:
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2019/04/15/parigi-grosso-incendio-in-corso-a-notre-dame_2bfb3a94-6303-40ed-9d1c-c8b70f1d92d9.html
https://www.corriere.it/cronache/19_aprile_15/incendio-notre-dame-cause-escluso-attentato-si-indaga-distruzione-involontaria-61e7d8f0-5fc5-11e9-b974-356c261cf349.shtml
https://www.corriere.it/cronache/19_aprile_16/incendio-notre-dame-l-inferno-fuoco-non-ancora-spento-77-minuti-che-hanno-inghiottito-storia-8eaa8c2a-6006-11e9-b055-81271c93d411.shtml
https://www.lastampa.it/2019/04/16/esteri/da-victor-hugo-al-gnral-de-gaulle-la-culla-di-fede-dove-si-fatta-la-storia-EYuSYrqScKe7E37wqqpbFO/pagina.html
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/04/16/notre-dame-incendio-domato-ma-incertezze-su-stabilita-la-procura-nulla-indica-atto-doloso-ora-per-ora/5113499/
https://www.ilsussidiario.net/news/cronaca/2019/4/16/victor-hugo-profezia-su-notre-dame-incendio-parigi-grande-fiamma-tra-i-campanili/1872217/
http://www.angolohermes.com/speciali/francia/Parigi/Notre-Dame.html
https://giuseppemerlino.wordpress.com/2016/01/31/la-dama-alchemica-in-notre-dame-de-paris/
http://www.rosacroceoggi.org/pagine.esotertiche/notre.dame.paris.htm
http://www.loggiagiordanobruno.com/20110907-notre-dame-alchimia-e-segreti.html
https://777babylon777.blogspot.com/2019/04/cattedrale-notre-dame-in-fiamme.html
https://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2019/04/16/news/notre_dame_al_cinema-224173925/
https://www.repubblica.it/esteri/2019/04/16/news/notre-dame_l_incendio_e_domato_salve_le_opere_d_arte_la_procura_indaga_per_disastro_colposo-224156238/?

credits:
1. foto giuseppe nardoianni © 2005

2. https://giuseppemerlino.wordpress.com/2016/01/31/la-dama-alchemica-in-notre-dame-de-paris

3. http://www.angolohermes.com/speciali/francia/Parigi/Notre-Dame.html

The Mandela Effect

Quasi un secolo fa, nel 1923, in Finlandia, il passaggio di una cometa (forse la 33P/Daniel, ma Wikipedia non conferma l’avvistamento in tale anno), provocò un senso di disorientamento tra gli abitanti tanto che una donna si vide costretta a chiamare la polizia sostenendo che l’uomo che si trovava in casa con lei non era il marito! Nel film Coherence (James W. Byrkit, 2013), un gruppo di amici si riunisce in casa di uno di loro, per una cena; fuori, in cielo si assiste al passaggio di una cometa, evento raro e sorprendente considerando che gli scienziati avevano avvertito che ci sarebbero stati dei fenomeni non meglio specificati, anomali. Ad un tratto manca la luce, internet, i cellulari, non funzionano più, all’esterno solo una tenue luce, in lontananza, di un’altra casa. Da qui partono le mosse di un’azione serrata dove, i protagonisti si trovano quasi in un incubo a dover lottare, concettualmente (citando il paradosso del gatto di Schrödinger, una delle cui interpretazioni “a molti mondi”, sostiene che ogni evento è un punto di diramazione per l’intero universo) e contro i loro doppi. Un’atmosfera surreale e che sembra a tratti assurda come nel film L’Angelo Sterminatore (1962) del maestro Luis Buñuel. Una serie di vicende dove appunto la coerenza va a carte e quarantotto. Coerenza che forse resta l’ultimo baluardo della fisica newtoniana per difendersi dagli attacchi, sempre più pressanti, delle teorie proposte dalla fisica quantistica, intesa, appunto, a sovvertire le basi stesse della scienza così come la conosciamo.
Una premessa forse un po’ lunga ma mi sembrava utile per meglio definire i contorni di una vicenda che ha tutta l’aria, a breve, di diventare virale. Tutto ha avuto inizio nel 2005 quando la blogger Fiona Broome, si accorse che il premier sudafricano Nelson Mandela era ancora vivo, come difatti era realmente (Mandela è mancato nel 2013), ma la Broome ricordava perfettamente che Mandela, per lei, era morto in prigione negli anni ottanta e ne rammentava persino il funerale trasmesso in tv. La perplessità fu talmente enorme da farle iniziare una ricerca in rete e quello che trovò fu davvero incredibile: non solo moltissime persone avevano lo stesso ricordo su Mandela, ma vennero fuori altri esempi, non solo fatti storici. Eccone alcuni: moltissimi ricordano che negli anni ‘90 hanno visto un film dal titolo Shazaam, che in pratica, non esiste; in Star Wars, sono addirittura due le incongruenze, molti ricordano la famosa battuta di Darth Vader «Luke, io sono tuo padre», che in realtà sarebbe invece: «No, io sono tuo padre»; le gambe del robot C-3PO, non sono tutte e due dorate, ma la destra, da sotto il ginocchio, è argentata, vedere per credere. In Casablanca, la nostalgica frase «suonala ancora, Sam», non c’è, anche se molti ricordano perfettamente di averla ascoltata guardando il film; in Forrest Gump, la frase «la vita è come una scatola di cioccolatini», per molti invece è diventata «la vita era una scatola di cioccolatini»; restando in tema cioccolato il nome del famoso snack Kit-Kat, lo ricordiamo tutti scritto così, vero? No, in realtà è scritto senza il trattino! Per molti il vero nome di battesimo della popstar Madonna, non è Madonna Louise Veronica, ma Maria Louise Veronica. E potrei continuare, se siete curiosi divertirvi nella caccia, in rete, di altre anomalie. Ora la domanda è: perché succede tutto questo? Anche qui le ipotesi portate a sostegno della veridicità o meno, del perché di tale “effetto” sono diverse, alcune, secondo me, verosimili. La prima ipotesi è quella degli “universi paralleli” o più propriamente dell’esistenza di una realtà parallela alla nostra, solo leggermente diversa, ma quanto basta da sconcertare il malcapitato che vive un effetto del genere.

La New York alternativa nella serie Fringe

Argomento sfruttato com’è ovvio dalla science fiction, in particolare nella riuscita serie tv Fringe (ne avevo già parlato qui), dove ad esempio nella New York dell’universo alternativo l’11 settembre non è mai avvenuto, le torri gemelle spiccano nello skyline, e in cielo volano i dirigibili, questo fa supporre che anche il disastro dell’Hindenburg, il 6 maggio 1937, non ci sia stato. Altra ipotesi è quella della differente “Linea Temporale”, molti vivrebbero, sempre nella nostra realtà, ma su una timeline spostata. Forse così potrebbero essere spiegati i famosi “déjà vu”: in Matrix, per capirci, è proprio un gatto (nero) che sorprende Neo, che lo vede passare dalla porta due volte quasi nello stesso istante; in realtà è un disturbo della “matrice”, quando qualcosa cambia, come viene spiegato: ma se fosse così anche nella realtà? Spesso si dice che la memoria fa brutti scherzi, è vero, ma ne siamo veramente sicuri? Ci mettereste la mano sul fuoco? La mano sul fuoco sarebbero pronti a mettercela tutti quei poveri genitori, denigrati, che hanno lasciato morire i figli in macchina, sotto il sole rovente, assolutamente convinti di averli recapitati altrove. Razionalmente si ricorre ai “disturbi dissociativi”(1) oppure alla “dissonanza cognitiva”(2), e se gli stessi genitori hanno vissuto per qualche frazione di tempo, almeno mentalmente, in una realtà parallela dove in effetti hanno assolto il loro compito? Oltre alle anomalie temporali, c’è chi parla poi di “Esperimenti del Cern”, dell’immancabile “Programma Spaziale Segreto” e dei retaggi post 2012 dovuti ad un ipotetico salto dimensionale, ma la questione è alquanto seria, visto che, anche il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), ha voluto dire la sua, sostenendo che si tratta solo di falsi ricordi e dimostrando il concetto con un piccolo esperimento che potete fare anche voi (la pagina è nelle fonti), asserendo che: «il gioco funziona in circa l’85% dei casi». Ci risiamo, basta tirar fuori una certa percentuale e il mistero è risolto: e l’altro 15%, non vi sembra che sia un dato da tenere comunque in considerazione? Non vi sembra che questa storia è alquanto sconcertante?
«C’è qualcosa di strano…», osservò Scully, nella serie cult XFiles, questa l’ironica e laconica risposta di Mulder: «Sai la novità, io sono anni che lo dico!». Mi associo.

Note:
1. La caratteristica essenziale dei Disturbi Dissociativi è la sconnessione delle funzioni integrate, della coscienza, della memoria, della identità o della percezione dell’ambiente. Le alterazioni possono essere improvvise o graduali, transitorie o croniche.
http://www.psicotraumatologia.com/disturbi_dissociativi.htm
2. Un individuo che attivi due idee o comportamenti che sono tra loro coerenti, si trova in una situazione emotiva soddisfacente (consonanza cognitiva); al contrario, si verrà a trovare in difficoltà discriminatoria ed elaborativa se le due rappresentazioni sono tra loro contrapposte o divergenti. Questa incoerenza produce appunto una dissonanza cognitiva, che l’individuo cerca automaticamente di eliminare o ridurre a causa del marcato disagio psicologico…
https://it.wikipedia.org/wiki/Dissonanza_cognitiva

Fonti:
https://www.luogocomune.net/LC/index.php/20-varie/4572-l-effetto-mandela-e-gli-universi-paralleli
http://www.fantascienza.com/22446/l-effetto-mandela-gli-universi-paralleli-e-la-gamba-di-c3po
http://www.queryonline.it/2017/05/30/leffetto-mandela/
http://mikimoz.blogspot.it/2017/03/spiegazione-effetto-mandela.html
http://effettomandela.blogspot.it/2016/12/cose-leffetto-mandela.html
http://cronachediunsolelontano.blogspot.it/2015/07/quando-la-fantascienza-non-arriva-in.html

Credit:
https://thoseconspiracyguys.com/what-is-the-mandela-effect/
https://reservoirblog.wordpress.com/category/curiosidades/

La civiltà perduta o la perduta civiltà?

Il biopic di James Gray La civiltà perduta (The Lost City of Z, tit. orig.) è tratto dall’omonimo libro di David Grann che narra la vicenda di Percy Harrison Fawcett (1867-1925 o in seguito); militare eroe di guerra, avventuriero, cartografo e poi esploratore a tempo pieno, era molto popolare a quei tempi tanto che il suo amico Sir Henry R. Haggard autore de Le miniere di re Salomone, si ispirò proprio a lui per ideare il personaggio di Allan Quatermain. Dal diario dell’esploratore: «Chi capirà che non cerco gloria né denaro; che faccio tutto questo nella speranza che il vantaggio che ne potrà risultare per l’umanità giustifichi il tempo speso nella ricerca?»(1). Sebbene nel film il personaggio di Fawcett, interpretato dall’attore C. Hunnam (ma il ruolo sarebbe toccato a Brad Pitt, se questi non avesse rifiutato, per dedicarsi solo alla produzione), sia ben illustrato, non sembra abbastanza incisivo. Gli incipit di presentazione nei trailers parlano di curiosità, di scoperta e di ossessione, ma è nella frase della medium -che ricorda fin troppo da vicino, Madame Blawatsky(2), conosciuta sul fronte francese nella Grande Guerra, dove possiamo capire i vari nodi che caratterizzarono una personalità, a volte forse, fin troppo eccentrica nella visione del mondo, ma instancabile, perché «Ciò che cerchi, è infinitamente più grande, di quello che la tua mente può arrivare a comprendere, è il tuo destino». Cosa rende grandi alcune persone? Cosa ha spinto i grandi esploratori a compiere i loro viaggi, a volte verso l’ignoto? Percy Fawcett infatti, aveva quel sense of wonder, il senso del meraviglioso, del fantastico che è caratteristica di chi ha la mente aperta e rivolta verso il futuro. Bastarono, infatti, poche parole dell’indio che gli fece da guida nella sua prima spedizione, pochi cocci di terracotta, un masso e un albero incisi, per mettere in moto tutto il complicato meccanismo che spinse l’esploratore a tornare più volte in Amazzonia, presso la Serra do Roncador, nel Mato Grosso dove trovò forse la morte, insieme al primogenito Jack, nell’ormai lontano 1925, appunto nell’ossessiva ricerca della mitica Civiltà Zeta, la Cuidade Encantada, per altri meglio nota come El Dorado. Qui è d’obbligo fermarsi un attimo per capire più da vicino come nacque il mito della leggendaria città d’oro. L’El Dorado (abbrev. spagnola di El Indio Dorado) è un luogo leggendario in cui vi sarebbero immense quantità di oro e pietre preziose, oltre a conoscenze esoteriche antichissime, questo secondo la definizione data da Wikipedia. Mentre per Alfredo Castelli, curatore dell’Enciclopedia dei Misteri (v. note e fonti) l’Eldorado, era, in realtà, un rito propiziatorio, «una suggestiva cerimonia che, effettivamente, implicava il sacrificio di una certa ricchezza, e che tuttavia non giustificava gli incredibili sforzi e l’enorme spargimento di sangue che riuscì a scatenare nel giro di pochi decenni». Il rito aveva anche una valenza simbolico-esoterica: «l’uomo sfruttando correttamente le forze della natura, può passare dallo stadio primitivo a quello di essere superiore»(3).
Per simboleggiare tale passaggio il grande sacerdote, lo Zipa, veniva ricoperto con polvere d’oro e quando il sole raggiungeva lo zenit, si immergeva nel lago, mentre gli altri indigeni gettavano oggetti votivi, anche d’oro, nelle sue acque. Ma come spesso è accaduto nella storia dell’uomo, la leggenda cominciò ad ingigantirsi a partire dal 1520 a causa del Conquistador Hernan Cortèz. «Centinaia e centinaia di Indios furono torturati e uccisi perché rivelassero ciò che non sapevano; centinaia di conquistadores persero invano la vita nella foresta o sugli impervi sentieri andini. E il sogno dell’Eldorado continua in tempi recenti»(4).

Percy Fawcett

Il colonnello Percy H. Fawcett, a differenza dei conquistadores non era spinto da una bramosia di oro e fama e questo lo si capisce nella disputa che dovette affrontare (varie volte tra l’altro), alla presenza di tutti gli affiliati della Royal Geographical Society, tra i principali finanziatori delle prime due spedizioni (la terza e ultima fu finanziata anche da uomini d’affari americani oltra all’immancabile famiglia Rockfeller). Spoiler: Fawcett dovette sudare le classiche sette camicie, per controbattere chi si opponeva ritenendo esigue le prove ed eccessivo il costo, egli, infatti, sosteneva che la scoperta avrebbe permesso di compiere alla nostra, perduta, civiltà, arrogante e spregiudicata (sono quasi le sue parole), un decisivo passo in avanti. Al di là delle scaramucce verbali, delle battute in classico stile british humor, quello che colpisce della sequenza, delineata in maniera egregia dal regista con repentini cambi d’inquadratura, veloci primi piani, in quella che sembra davvero un’aula di tribunale per soli uomini, con le donne relegate in galleria, perché in epoca edoardiana esse avevano un ruolo ancora di secondo piano, è proprio l’intensità dello scontro. Inoltre la scena, ricorda molto da vicino il film Processo alla scimmia (D. Greene, 1988), tratto da una storia vera, in cui si dibatte logicamente dell’evoluzione umana. Proprio agli inizi del secolo scorso, per quasi tutte le altre scoperte dell’uomo, si tennero accese discussioni, a volte anche a causa del «bigottismo della Chiesa» (Fawcett nel film). La decisione di avvalorare, o meno, una qualsiasi teoria, fu molto dura da prendere, in particolare proprio per il Darwinismo, che ebbe un impatto poco felice, e forse la questione venne risolta per… alzata di mano! Fawcett, invece aveva la mente aperta a qualsiasi possibilità, così come i ricercatori e gli studiosi delle cosiddette scienze di frontiera riluttanti a non volersi allineare alle teorie ortodosse comunemente accettate. Noi siamo convinti che manca qualcosa, che non ci è stato detto tutto, soprattutto sulle nostre vere origini, che mancano ancora molti tasselli del puzzle (Percy Fawcett chiamò appunto Zeta, la civiltà scomparsa credendola essa l’ultimo tassello). Fortunatamente la ricerca continua, anche per quanto riguarda quella condotta dall’esploratore britannico, prima per opera di Timothy Paterson, pronipote di Percy Fawcett, che da Stia in provincia di Arezzo, compì due spedizioni nel 1978 e nel 1979, con l’aiuto degli affiliati della brasiliana Sociedade Teùrgica che «porta avanti la tradizione spirituale iniziata ottocentomila anni fa dai Toltechi, primi abitanti di Zeta»(5). Altro aspetto rilevante nel film, a parte le splendide scene nella giungla incontaminata, supportate da un’ottima fotografia, è proprio il rapporto che Fawcett instaurava ogni volta che incontrava i nativi, attenendosi ai loro usi, tutti, appunto rivolti alla spiritualità e all’incondizionato rispetto per le leggi naturali. Infine, come si legge prima dei titoli di coda, in pieno XXI secolo, una spedizione condotta da alcuni archeologi, ha scoperto, proprio nel punto indicato da Fawcett, una fitta ragnatela di strade, ma anche ponti e alcune vestigia di una misteriosa civiltà. Albert Einstein disse: «La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero; è la fonte di ogni vera arte e di ogni vera scienza».

Note:
1. Alfredo Castelli, L’Enciclopedia dei Misteri, a cura di, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1993.
2. Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), famosa occultista, nel 1875 fu cofondatrice di una delle più famose associazioni esoteriche la “Società Teosofica”. Il termine teosofia deriva dal greco e significa “conoscenza di Dio”. Il pensiero teosofico sostiene che tutte le religioni deriverebbero da un’unica verità divina. (Wikipedia)
3. A. Castelli, op. cit.
4. A. Castelli, op. cit.
5. A. Castelli, op. cit.

Fonti:
L’Enciclopedia dei Misteri, Alfredo Castelli, a cura di, A. Mondadori Editore, Milano, 1993.
Wikipedia
http://www.mymovies.it/film/2016/thelostcityofz/
http://www.mymovies.it/film/2016/thelostcityofz/rassegnastampa/765866/
http://www.ilgiornale.it/news/cultura/verit-scientifica-non-si-pu-decidere-alzata-mano-spiegava-1392352.html

Credit: Wikipedia